Parole, pietre e fuoco

La notte del 23 dicembre è stata bruciata la prima campina per nomadi che il Comune di Reggio aveva realizzato. Una bottiglia molotov. Sull’auto del Sindaco è stata incisa una svastica. Dicembre 2008. Reggio Emilia. Se la marea arriva fino a noi cosa dire? Abbiamo ascoltato le parole dei fascisti e dei leghisti, anche qui a Reggio, medaglia d’oro della Resistenza. Qualcuno ha detto, qualcuno che di politica se ne occupa tutti i giorni: “è il dibattito, è il confronto”. E quelle parole di odio sono continuate, contro i rom (anzi gli zingari), contro gli extracomunitari, contro i gay, contro i diversi (secondo loro). Hanno detto “è la democrazia, bisogna lasciarli parlare”. Abbiamo visto parroci guidare adunate. Abbiamo sentito elettori si sinistra dire tranquilli “io non sono razzista. Però…” e poi sparare roba da KuKluxKlan o da Borghezio. E abbiamo pensato “è la crisi della sinistra”. Abbiamo letto che il buon Kiamparino vuole allontanare la Lega dalla xenofobia. Anche S.Francesco parlò con il lupo. Ma era S.Francesco. E il lupo continuò ad essere lupo.
Le parole sono pietre e non si può scherzare. Prima si stabiliscono regole e poi si gioca. E chi in quelle regole non si riconosce, non gioca, sta fuori ma non perchè noi siamo antidemocratici ma perchè è lui a porsi fuori dalla legge fondamentale che ci è stata data per vivere insieme. Si chiama Costituzione.

Parole, pietre e fuocoultima modifica: 2008-12-28T18:11:54+01:00da pelikan-55
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