E’ primavera: spuntano nuovi partiti

E così Alleanza Nazionale si è sciolta e andrà a confluire nel nascente Partito delle libertà. Il partito che nacque come tentativo, in gran parte fallito, di portare fuori parte della destra estrema dal neofascismo, andrà a formare una costola di un nuovo partito populista, nazionalista, di forte impronta bonapartista. Nessuna democrazia interna nel nuovo partito, nessuna elezione del leader. Si sta discutendo se la nomina avverrà per standing ovation, plebiscito e/o orgasmo collettivo dei delegati. Abbiamo visto altri partiti costruiti intorno alla figura sacrale e mistica del capo, sono finiti male, malissimo, anche sotto la pensilina di una pompa di benzina.

Comunque i neofascisti entrano nel nuovo partito. Tutto normale, o almeno così sembra. Noto invece un silenzio assordante proprio dentro l’attuale Forza Italia, dove, ogni tanto sentiamo “illustri” personaggi rivendicare le loro origini ideali nel liberalismo o, addirittura, nel socialismo. E per questi “illustri” nessun problema diventare tutt’uno con i postfascisti? Il paradosso è dato invece dalle lamentazioni dei postfascisti medesimi, preoccupati di perdere le loro “idee” nel nuovo, meraviglioso, contenitore.

Così sono finiti gli epigoni del liberalismo e del socialismo italiano? Quando in tempi non sospetti si diceva, redarguiti dai soliti esperti della politica a sinistra, che il craxismo rappresentava la svolta a destra di una parte importante del centro-sinistra, si coglieva, semplicemente, l’essenza delle cose. Così è finito il socialismo italiano: Sacconi, Tremonti, Brunetta (Saccolo, Soldolo e Gridolo), ma ancora qualcuno ci viene a dire che bisogna rivalutare Craxi (Fregolo). Meraviglioso! (Si fa per dire).

E’ primavera: spuntano nuovi partitiultima modifica: 2009-03-23T08:49:00+01:00da pelikan-55
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “E’ primavera: spuntano nuovi partiti

  1. Sono abbastanza stordito: anche questa volta, andando in un luogo della memoria, ovvero Sant’Anna di Stazzema, ritorno stordito, non per quello che ho visto e sentito là, ma per quello che vedo e sento nel reimmergermi nel quotidiano.
    Confusione! Lo diceva Mogol e lo cantava Battisti.
    Ieri, un sopravissuto ci ricordava che Violante ha posto il problema della equiparazione fascisti – resistenti quand’era Presidente della Camera.
    D’Alema condannò l’esecuzione del duce.
    Fassino ha messo Craxi nel Phanteon del PD già tre anni fa.
    A Lucca c’è un cenotafio dedicato a Matilde di Canossa che ricorda il legame indissolubile dell’Italia con la Chiesa, nel XIII anno dell’era fascista. Poco lontano c’è un’altra chiesa che mostra sulla facciata la croce ed il fascio.
    Oggi su la Repubblica, Marc Lazar, nel rilevare le differenze estreme fra Francia ed Italia sulla laicità, dice:
    “Infine e soprattutto, Benedetto XVI ha precisato più volte che esistono valori “non negoziabili” tra cui ad esempio la vita e la bioetica. In altri termini, il PD dovrà scegliere e prendere posizione, soprattutto in un Paese in cui la Chiesa è in prima linea. Quanto più rinvierà questa scadenza, tanto più grave sarà la sua crisi d’identità”.
    Nelle stesse pagine di quel giornale, Franceschini all’assemblea dei liberal del PD derime a suo modo i dubbi. Il giorno prima con fumo sulle alleanze, oggi con “Nessuno mette in discussione la libertà della chiesa. La voce della chiesa non è mai interferenza in una società civile, sia quando dice cose scomode sia quando si condividono”.
    Già, ma non credo che il problema di oggi in Italia sia la libertà della chiesa, ma quella degli italiani.

  2. caro Gianni,
    fra le altre sagge cose hai nominato i “valori non negoziabili” e su quello io salto sempre sulla sedia. Ci tornerò. Per il momento mi chiedo solo, banalmente, che valore è un valore se è negoziabile? Io attribuisco molta importanza al linguaggio, ai termini che si usano e non posso non rilevare la miseria lessicale del termine “valore non negoziabile”che sembra alludere più a una transizione commerciale o bancaria che al magistero della Chiesa. Una miseria che mi sembra significativa della povertà di questa gerarchia.

I commenti sono chiusi.