Tormentoni: l’ora di religione

Come nel teatro d’avanspettacolo il “tormentone” era quella macchietta ricorrente che a senso, o no, interrompeva il corso della scena, così anche noi abbiamo i nostri “tormentoni”. Quello ferragostano 2009 sarà “L’ora di religione”. Il TAR del Lazio, una volta tanto, ha emesso una sentenza logica e motivata, degna di uno stato laico. La religione come materia facoltativa non deve dare adito a “crediti” e gli insegnanti relativi (designati dal vescovo, motu proprio, senza concorsi o inutili orpelli ma pagati dallo stato, cioè noi) non devono partecipare agli scrutini.

Apriti cielo! Mamma li turchi, episodio di “bieco illuminismo” (ma alla CEI chi glieli scrive i testi? Il portiere del “Bagaglino”?), discriminazione, la gelmina tuona “la religione cattolica esprime un patrimonio di storia, di valori e di tradizioni talmente importante che la sua unicità deve essere riconosciuta e tutelata. Una unicità che la scuola, pur nel rispetto di tutte le altre religioni, ha il dovere di riconoscere e valorizzare», insomma per dirla con Orwell, tutte le religioni sono uguali, ma una è più uguale delle altre. Bene. Viva.

Io, da cattolico affaticato ma praticante, condivido in pieno la sentenza del TAR. Mi piacerebbe vivere in un paese dove i vescovi facciano i vescovi (mestiere già complicato di suo), senza perdere tempo ed energie in nomine, sia che si tratti di fondazioni bancarie che di insegnanti pagati dal denaro pubblico. Un paese dove nelle scuole si insegni, con docenti formati nelle pubbliche università, la materia di “storia delle religioni” (tutte) e si lasciasse ai singoli e alle famiglia la cura dell’educazione religiosa. Il mio dissenso lo esprimo da anni, contribuendo alla auspicata povertà della Chiesa, destinando il mio 8 per mille alla Chiesa Valdese (fra l’altro fra i promotori dell’azione legale oggi conclusa dal TAR del Lazio). Vorrei una Chiesa che fosse Chiesa e uno Stato che fosse Stato. Senza Concordati, accordi vari e giochini di soldi o peggio ad intercorrere fra i due. Vorrei.

Tanto si sa come finirà, la gelmina ricorrerà al Consiglio di Stato e la questione sarà riportata nei binari della “normalità”. Soldi e potere. Business as usual.

Tormentoni: l’ora di religioneultima modifica: 2009-08-12T19:31:00+02:00da pelikan-55
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