Libri e leccalecca

Che dire? Mia madre diceva convinta che “i ricchi sono ricchi perché sono migliori” e qualcosa di vero deve esserci, basta intendersi sul termine “migliore” (del resto anche Togliatti lo era per antonomasia e in scala ridicola qualcuno l’ha anche attribuito all’Aurelianobuendia di Gallipoli). Devo dire però che il vecchio satiro plastificato è proprio un bel tipo, inventivo, fantasioso, italico, insomma. L’ultima è questa trovata del libro (si fa per dire) dell’insetto vespolo.
Inciso dermatologico: nuova teoria sui nei del medesimo. Ogni mattina si guarda allo specchio, si vede, si vergogna e somatizza. E piff! Gli spunta un neo, che non è un neo ma è una vergogna condensata, è il lutulente, leccobardo istinto che lo anima che emerge sul derma. Consiglio di lettura per l’insetto di sporcasporca: Paul H.D.d’Holbach, Saggio sull’arte di strisciare ad uso dei cortigiani, Melangolo 2009, il fondamentale libretto settecentesco appena rieditato.
Torniamo al libro (si fa per dire). Finora avevamo la trovata dell’anticipazione di pagine di un libro in uscita. L’abbiamo fatto tutti. E’ capitato anche a me sulla “Stampa” nel 1998 (onorato da P.Mieli) quindi può succedere. Ma no, qui siamo oltre, siamo al limite del genio o chissà dove. Ogni giorno escono anticipazioni di “pagine”, finora 27, che sono esattamente in sintonia con l’attualità. I casi sono due: o nespolo in realtà scrive e riscrive notte e giorno il suo “libro”, oppure la forza mediatica del governo birbonico è talmente oppressiva e totalizzante da essere in grado di deviare a quelle pagine, già scritte, il senso del dibattito. La risposta la conosciamo già.
Così le risposte alle famose 10 domande dove le troviamo? Sul “libro” di nespolo. Facile, no? Che poi le risposte non siano risposte cosa conta? Fatto! Avanti!
Geniale. Mentre in Europa si da per scontato la fine del vecchio satiro entro marzo, basta leggere, il nostro e la sua tribù di leccobardi, nani, prostitute, arnesi e cialtroni balla allegro sulla nave. Così faceva anche Nerone, finchè trovò un pretoriano nascosto dietro la tenda con la daga in mano. Perché anche questo è italico: i leccobardi, come i cani affezionati al padrone, continuano a leccare il padrone anche quando il cadavere è ancora caldo.

Libri e leccaleccaultima modifica: 2009-11-05T18:15:00+01:00da pelikan-55
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