Cribbio! Cavaliere..prego per lei

Come sapete sono cattivo d’animo (ho avuto un’infanzia difficile) e quindi se qualcuno pensava che l’ormai approssimarsi della fine anno portasse a una letterina di buone (o meno) intenzioni s’ingannava amaramente. Voglio invece proporvi una chicca, una delizia, una meraviglia, un bijou, un must, un cult, un pereppepè, insomma una cosa imperdibile, visto che l’autore è nostro, nostrano, vive e alligna sui nostri appennini. Un guru, un esegeta, uno stilita. Insomma uno che sa sempre cosa dire, fare, pensare. Venti anni fa e ora. Noi, che invece abbiamo sempre sbagliato tutto, ci inchiniamo, ora come vent’anni fa. “nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar.”

Al direttore (Giuliano Ferrara, ndr) – Tengo il “Manifesto della destra divina” sul mio tavolo, a portata di mano destra e la copertina bianca s’è già scollata per l’uso, s’è ombreggiata e imbrunita perché in concomitanza col surriscaldamento globale qui fa un freddo niente male: tutto un maneggiare legna e attizzatoi, giorno e notte. Dovrò rilegarlo in cuoio per salvaguardarlo. Camillo Langone già da tempo s’è intrufolato nei miei pensieri. Se fossi una valle Lui sarebbe un boscaiolo capitato per caso che si è costruito una capanna poi ha seminato l’orto. La capanna è diventata casa e sono spuntati stalle e recinti. Adesso ha eretto solide mura tutt’intorno: è una fortezza.
Al centro dell’insediamento c’è una Chiesa con cripta e campanile, vi si officia una divina liturgia (cinque candele cinque messali). Sui suoi stendardi ha impresso l’arma: difendi conserva prega! Se fossi una valle ne sarei felice e onorata. Sono un uomo, montano italico cattolico romano, leggerlo mi consola, mi sprona, mi rasserena.
C’è un Creatore, la creazione, le creature. Creazione e creature vanno difese, conservate e questo è possibile solo in relazione al Creatore. Le creature, a se stesse, s’infiammano e sopiscono tra i migliori sentimenti e gli istinti peggiori o avvizziscono in insignificanze. La creazione sovrasta e annichilisce ogni creatura. I summit poi, che ridicola figura! Babele aveva una torre, queste son bolle e balle. L’unica armonia possibile è nella causa incausata d’entrambi, cioè Iddio. Il giusto timore non guasta e se c’è salvezza è nell’amore infinito che ha reso possibile l’Incarnazione. Altra verità non c’è. Camillo Langone lo sa e lo dice bene, forte e chiaro. Sa anche dei piaceri: gusto tatto olfatto udito vista, e tocca a lui compilarli in maccheroniche paginate per noi zotici ignoranti.
Nel tempo del tramonto di quella che fu Europa, la Cristianità d’Occidente, come monaco irlandese del tempo dell’alba radiosa dà corpo e voce alla consapevolezza che: Dio è corazza dei forti. Che sia poi l’unico giornalista omofobico dichiarato a commuoversi con le lacrime agli occhi per le parole dell’omosessuale italiano per eccellenza del secolo Ventesimo, a comprenderne l’ineluttabile necessità poetica e sociale, contribuisce a fare di questo nostro paese, la nostra Patria, un patrimonio reale dell’umanità che non può essere lasciato in balia di una salvaguardia con marchio Onu o, peggio, di una Corte costituzionale europea che pretenderebbe di ridurlo, per imposizione giuridica, a uno sciatto scialbo staterello, una specie di Belgio senza neanche il re ma con molti delfini, altrettanto pavidi, bramosi di autoincoronarsi. Roba da invidiare la Svizzera che sta risalendo nella mia classifica e, adesso che si sa: Mariarosa Mancuso è cittadina elvetica, chi la ferma più.
Altra meraviglia di questo nostro paese, la meraviglia contempla sempre un che di stupore e sorpresa, è il presidente del Consiglio, “l’amor nostro”, non mio. L’ho votato, lo voto
, ma ogni volta io e mio zio, l’eterno democristiano di famiglia, ci giochiamo chi vota il Cavaliere e chi la Lega. Troppe cose ci dividono da entrambi, solo non vogliamo lasciare il governo nelle mani della sinistra (ex tutto, pro ogni anti) e dei cattolici cresciuti e invecchiati in spocchia e coscienza.
E’ l’impatto estetico che mi rende alieno il Cavaliere, per questo mi sono sentito punito quando l’ho visto sdentato e sanguinante risalire sul predellino: coraggioso. Cribbio! Cavaliere, le mie felicitazioni. Lei è uno scandalo salutare in questo mesto contesto istituzionale. Prego per Lei; che Dio l’illumini e la sostenga
. E bisogna pregare per l’Arcivescovo di Milano che non trova una immediata parola per un gesto umanamente odioso e socialmente devastante, compiuto sotto casa usando una riproduzione di quel Duomo di cui è responsabile e garante di fronte a Dio e agli uomini. Un brutto segno dei tempi e non è un problema politico ma, oserei dire, liturgico. L’avvenuta vanificazione di ogni valenza simbolica di parole e gesti. L’accettazione che l’interesse economico, quello politico e una generica bontà sono il solo collante della società. Caro Langone, oltre la “preghiera” quotidiana ti toccherà predicare ogni settimana.
E’ il Santo Natale: dovere dei cristiani non è essere buoni, categoria morale alquanto confusa, ma piegare le ginocchia in adorazione di fronte al mistero della vita, della salvezza: l’Incarnazione.
Suo devoto, Ferretti Lindo Giovanni“.

Il Foglio, 22.12.2009

 

Ma chi è Camillo Langone, vi chiederete, amici e paperotti ignoranti dei massimi vertici dell’umano scibile. Recedo dalla mia cattiveria e vi aiuto. Intanto la sua biografia, tratta direttamente dal suo sito:

 

Camillo Langone è nato a Parma, dove è tornato da qualche anno dopo avere abitato a Vicenza, Verona, Caserta, Viterbo, Pisa, Bologna, Reggio Emilia, Trani. Ha pubblicato alcuni libri. Scrive sul “Foglio”, sul “Giornale”, su “Panorama” e su “Ventiquattro” del Sole 24 Ore, occupandosi in particolar modo di letteratura, enogastronomia e religione. Sul “Foglio”, oltre alla rubrica quotidiana, cura la pagina dei ristoranti e quella delle messe, la prima del genere mai apparsa in Italia.

 

Poi vi riporto un paio di lacerti del langone pensiero, invitandovi (se proprio il cor vi tiene) ad andare a leggere il resto:

 

/Sui “migranti”/

Sto parlando dei nuovi unni e quella congiura contro la verità che è la neolingua vorrebbe assimilarli agli usignoli di fiume. Che poi gli uccelli migratori vanno e vengono mentre i migranti, in spregio alla grammatica, vengono e restano. Non sono migranti, sono migrati. Li trovo davanti al supermercato e alla libreria, giovanotti petulanti che offrono libercoli africanisti per leggere i quali si dovrebbe pure pagare, e qualche anziana signora ci casca e sgancia. Si sono integrati in fretta questi abbronzati, sono diventati bamboccioni come i coetanei nativi e pensano che ai vecchi spetti il dovere di mantenerli. Io che ho letto san Bernardo di Chiaravalle capisco che al lettore del cardinale Martini piaccia la dromomania delle moltitudini ma non pretenda di pagare lo spettacolo coi miei soldi e col mio vocabolario. E’ settembre, se sono migranti è tempo che migrino. http://www.ilfoglio.it/soloqui/3332

/Sui gay/

Colpa numero quattro: la parola di tre lettere che comincia per G e finisce per Y impone alla società un giudizio positivo su chi imposta la propria vita sui rapporti omosessuali. E’ una parola pubblicitaria e se lo sterminio dei sinonimi non verrà fermato presto non ce ne saranno altre. L’uomo orgoglioso di andare con gli uomini è gaio quindi felice, è uno che ride, che balla e si diverte e non avendo figli da mantenere può permettersi più viaggi, più vacanze, più ristoranti, più mostre, più cinema, più concerti. Uno che si gode la vita: questo è il significato nemmeno tanto subliminale della parolaccia in questione. E se invece io giudicassi costui un povero sfigato, in senso stretto e lato, una cicala che non canterà a lungo, un patrimonio genetico finito in un vicolo cieco, un segno di ripugnante decadenza? Vincesse Paola Concia dovrei usare un mucchio di frasi contorte mentre invece qui mi basta dire “frocio”: una parola, questa sì, all’altezza dei miei mocassini Cole Haan. http://www.ilfoglio.it/soloqui/3270

Cribbio! Cavaliere..prego per leiultima modifica: 2009-12-30T11:32:00+01:00da pelikan-55
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6 pensieri su “Cribbio! Cavaliere..prego per lei

  1. beh, condiviso su facebook con l’invito a pensarci bene prima di comprare l’ultimo libro del lindo. Ma tanto, lui vende. E’ mondadori, te lo tirano dietro ovunque. Così, in giro, si penserà che la “bella gente d’Appennino” ha la sua faccia e la sua testa. Ma che ne dici del senatore Giovanelli che gli ha testè presentato il libro nella sede del Parco a Sassalbo? wow, che coerenza questi PDini!

  2. cara Normanna,
    mi sarei stupito se il giovannello non ci fosse stato…il lindo mistico è così trendy…domanda: ma che c’azzecca con la nostra montagna?

  3. Lindo Ferretti non lo conosco più di tanto, ma già ai suoi tempi, quando nudo cantava in concerti allucinati sotto la sigla CCCP, lo consideravo fulminato.
    Langone invece è diverso.
    E’ il fiore di questa società tossica, che fa della mistificazione l’unica verità possibile.
    Lui è quella persona che assomma a se alcune caratteristiche che lo rendono principe e giullare di questi tempi: eloquio, ambizione, spregiudicatezza, provocazione.
    Da sempre anticomunista: all’epoca in cui frequentava lo Zanelli aveva la missione giurata di farmi battaglia contro, io uomo della FGCI, ma non da destra che era sputtanata, molto più comodamente da sinistra. Dieci – quindici anni fa tenne a Reggio una conferenza in qualità di ricercatore pagato dal centro cattolico del tempo, forse Dc, non ricordo bene. Lo sentii parlare per Telereggio, sembrava un funzionario compito dell’arcivescovado. Ora l’ho ritrovato in una trasmissione radiofonica della rai, potabile nell’atteggiarsi, pronto per diventare il nuovo messia dei media nazionali. Il suo forte? Attorniarsi di accoliti deboli di pensiero. Non mi stupisce la fascinazione su Lindo Ferretti.
    Se si dovessero dichiarare redditi derivanti dai servizi segreti non mi meraviglierebbe trovare nel suo modello 740 entrate sostanziose provenienti da uno dei tanti servizi segreti americani.

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