Assalto agli outlet (Giuseppe Caliceti)

Assalto agli outlet (Giuseppe Caliceti)

Boretto ore 9, è il 2 gennaio, le porte automatiche di Diffusione tessile si aprono, una marea di donne di ogni età e provenienza entra assatanata nel negozio. Insieme a loro un dieci per cento di maschi dai trenta ai sessant’anni. Io per questa impresa mirabolante sono stato arruolato mesi fa dalla giovane donna che accompagno. Iniziano i saldi, non possiamo lasciarceli scappare. Specie in tempo di crisi.
Inizio a rincorrere la giovane donna da uno scaffale all’altro. Le mie braccia iniziano a riempirsi di abiti. Il mio ruolo è semplice: l’uomo-attaccapanni. Anche gli altri uomini dentro al negozio fanno lo stesso. Gli uomini-attaccapanni rincorrono le loro donne-salvadanaio da uno scaffale all’altro dell’immenso negozio. Le donne palpano i tessuti, passano in rassegna i capi di abbigliamento. Mi metto ad ascoltare le coppie accanto. Lui: “Ma quanti ne prendi?” Lei: “Ma adesso li provo e poi scelgo”. Lui: “Ma non dovevamo risparmiare?” Lei: “Se non è risparmio questo! Costava 400 euro e adesso è a 190”. Lui: “Ma sono sempre 190!”.
Intanto anche le mie braccia si riempiono di abiti, giacche, sciarpe, borsette. E’ arrivato il momento della prova abiti anche per la mia giovane donna. Naturalmente tutti i camerini a disposizione sono occupati. Mi metto vicino ad uno in attesa che si liberi. Mi guardo attorno. Ci sono ragazze senza uomo-attaccapanni al seguito che si mettono addirittura in reggiseno, pur di provarsi camicie e maglioni. Altre avventurose e intrepide mamme che si sono portate dietro carrozzine sgommanti e pupi addormentati da ore. Sono sempre lì ad aspettare che un camerino si liberi. Una signora chiama una commessa e si lamenta perché c’è un’altra signora che ha messo a guardia del camerino suo marito e lei va e viene a far prove vestito.
Finalmente si libera un camerino. Mi avvento. La mia giovane donna si inizia a provare i capi d’abbigliamento selezionati. L’operazione dura un’ora. Al termine si portano i capi scelti alla cassa e lei riprende a girare tra gli scaffali come un barracuda affamato. Io sono stremato. Chiedo di fare una pausa. Alla toilette dei maschi c’è la fila, invece a quella delle donne non c’è stranamente nessuno. Mi metto in turno, aspetto. Torno sul campo di battaglia e continuo a fare l’uomo-attaccapanni. Mi metto ancora a caccia di un camerino. Portiamo un cappotto alla cassa. Ci sono file più lunghe che all’ipercoop alla chiusura.
Chiedo un’altra pausa. Esco all’esterno del negozio a fumare. Di nuovo solo uomini. Uno, sui cinquanta, dice a un altro: “Nella buona e nella cattiva sorte. Compreso a Boretto all’apertura dei saldi”. Tutti hanno la faccia un po’ lunga come me. C’è chi ha detto che la pornografia è per gli uomini quello che sono i cartoni animati per i bambini. Beh, a Boretto ci sono i cartoni animati per le donne. Le guardo in faccia: hanno tutte disegnate addosso un’aria soddisfatta, quella di chi sa di aver fatto un grande affare.
Tre ore, quattro ore. Finisco il pacchetto di sigarette. Torno in bagno. Mi metto in fila per le casse mentre la mia giovane donna sfreccia per gli scaffali per essere sicura di non essersi dimenticata nulla. Sciarpe? Guanti? Cinture? Altri accessori vari? Esco da Diffusione tessile come Babbo Natale. Carico tutto in auto. Accendo il motore. La giovane donna mi chiede: “E gli altri negozi non li guardiamo?”.

http://www.reggio24ore.com/Sezione.jsp?titolo=Saldi&idSezione=9190

Assalto agli outlet (Giuseppe Caliceti)ultima modifica: 2010-01-04T17:35:00+01:00da pelikan-55
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