Le finestre

.Le finestre
Ogni giorno una finestra si apre
davanti ai nostri occhi troppo miopi
per capire,
una finestra come una speranza,
un’altra possibilità,
oltre lo specchio
che ha riflesso la solita immagine
un istante prima.
E domani uscirà il sole,
e fuori strade coperte di altre parole
e vite fuggenti e pietose
a  cercare un’altra sera.
Noi, come siamo vissuti,
ancora gli stessi,
solo con meno strada davanti
e meno finestre da aprire.

(da: M.S., Parole da una realtà, PB Edizioni, 1985)

La festa della legalità (Moni Ovadia)

Gli uomini del governo italiano in carica, ogniqualvolta un’ indagine giudiziaria colpisce membri della casta, criminalizzano la magistratura appellandosi alla violazione della “sovranità popolare” e accusano i magistrati di volere sovvertire la democrazia. Questo argomento frusto, usato dalla destra berlusconiana come una vergognosa geremiade, mira a costruire un’aura di vittima intorno al presidente del Consiglio e ai suoi collaboratori. Ma dietro alla commedia del piagnisteo, la destra dimostra di avere sommo dispregio per la legge fondamentale del nostro Paese pervertendo il senso pofondo del valore “sovranità popolare”. Il primo articolo della nostra Costituzione recita: «L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Sono anni che Berlusconi conciona e minaccia “ignorando” che la sovranità si esercita entro limiti costituzionali e, come lui, ignora questa legge buona parte dei suoi elettori. Come si può pretendere di esercitare la sovranità se non si conoscono le condizioni inviolabili attraverso la quale si esercita? Queste condizioni prevedono la piena indipendenza della magistratura. Inoltre non è più tollerabile l’uso capzioso della “sovranità popolare”. Il governo è eletto attraverso l’espressione di detta sovranità, ma altrettanto lo è l’opposizione, a meno che sua maestà il Cavaliere non voglia sostenere che gli italiani che non lo votano non siano popolo. L’opposizione è eletta per svolgere il suo ruolo con la massima efficacia e la massima fermezza e, come dimostra la democrazia statunitense, anche assestando colpi bassi. La democrazia deve essere essere una festa della legalità non una lagna dei potenti.

13 febbraio 2010

http://www.unita.it/news/moni_ovadia/94998/la_festa_della_legalit

La vergogna di dirsi berlusconiani

Con Berlusconi si manifesta un singolare fenomeno, già noto ai tempi della Democrazia cristiana. Negli anni Sessanta e Settanta erano rarissimi quelli che ammettevano di votare Dc. Ma il partito del “Biancofiore, simbol d’amore” prendeva regolarmente, a ogni elezione, il 30 per cento dei suffragi. Evidentemente chi lo votava se ne vergognava.

Così è con Berlusconi. Nei bar, nelle palestre, in piscina, ai bagni o in qualsiasi altro ritrovo pubblico che raccolga un po’ di gente, nessuno, anche quando il discorso cade sul politico, dice di votare Berlusconi.

E anche fra i giornalisti, a meno che non siano i giannizzeri del Giornale, di Libero, di Panorama, e pure qui non sempre, nessuno ti dice apertamente che sta con Berlusconi. Un poco se ne vergognano, anche loro.

Ma i berluscones si smascherano in modo indiretto. Se uno ha in orrore Di Pietro, considerandolo il vero “cancro morale” di questo paese, è molto probabile che sia un berluscones. Se vi aggiunge Marco Travaglio ne hai quasi la certezza. Se ci mette anche Giorgio Bocca è matematico.

Per Di Pietro la cosa si capisce, perché è l’unico, vero, contraltare politico del Cavaliere e, per soprammercato, porta avanti il discorso della legalità. E i berluscones detestano la legalità, naturalmente quando si pretende di richiamarvi “lorsignori”, per gli altri c’è la “tolleranza zero”.
Sono i liberali alla Ostellino, alla Galli della Loggia, alla Panebianco, i liberali da Corriere della Sera (scriveva un indignato Panebianco ricordando l’orribile stagione di Mani Pulite: “L’opera di repressione non doveva più occuparsi prevalentemente, come aveva sempre fatto, dei ‘deboli’ e dei reietti, ma poteva rivolgersi anche ai potenti” – Corriere della Sera, 20/9/1999 – e in un altro pregevole scritto “Non parliamo d’altro che di ‘corruzione’, ‘concussione’, ‘abuso di ufficio’ e non ci accorgiamo dei reati di vero allarme sociale che sono quelli della microcriminalità”, e ancora “La legalità, semplicemente non è, e non può essere, un valore in sé” – Corriere, 16/3/1998).
Peraltro l’orrore per il “giustizialista” (altra parola magica che smaschera il berluscones occulto) Di Pietro è un poco contraddittorio. L’intera classe politica attualmente in sella, berluscones in testa, non esisterebbe se non ci fosse stato il “giustizialista” Di Pietro. Particolarmente grottesca è l’avversione a Di Pietro degli ex Msi, ex An, oggi Pdl che, dopo essere stati espunti per decenni dalla politica con la truffa dell’”arco costituzionale”, tornarono all’onor del mondo proprio grazie a Mani Pulite.

Dove sarebbe oggi, senza Di Pietro, per esempio l’onorevole La Russa, disonorevole ministro della Difesa? Sarebbe ancora nelle catacombe a fare il “cattivo maestro” di ragazzi che poi, sotto quelle suggestioni, andavano magari a rovinarsi tirando qualche bombetta (Murelli e Loi).
Travaglio è scontato. Sulla legalità ha un rigore torinese, jansenista. Sia a destra sia a sinistra per la verità, ma il berluscones non va tanto per il sottile. Quando però gli chiedi cosa rimprovera a Travaglio, farfuglia. Il massimo che riesce a dire è che “con i libri su Berlusconi ci ha fatto i soldi”. Che è come dire che Sciascia non doveva fare le denunce di Todo modo perché quel libro ha venduto.
Ma il più incomprensibile, e quindi il più significativo, è Giorgio Bocca. Se in una conversazione salta fuori, per qualsiasi motivo, il nome di Bocca, il berluscones occulto cade in deliquio, fa il ponte isterico, gli viene la schiuma alla bocca e manca poco che venga preso da una crisi epilettica. Eppure Bocca è stato il primo giornalista italiano di sinistra, ma anche non di sinistra, a denunciare sul Giorno, in un memorabile reportage degli anni ‘60, che cosa fosse realmente la gloriosa Unione Sovietica.
Meriterebbe un posto d’onore nel mondadoriano e berlusconiano opuscolo “Il libro rosso degli orrori del comunismo”. Invece i berluscones lo odiano. E si vedono anche delle sciacquette del giornalismo nostrano, gente che ha cominciato a scrivere editoriali, cioè temi da liceo, a vent’anni, e a trenta, non avendo fatto alcuna esperienza sul campo, non san più che dire, storcere il naso di fronte al nome di Giorgio Bocca e alla sua straordinaria carriera che gli permette, alle soglie dei novant’anni, di essere ancora perfettamente lucido sulla pagina.
“Non devo alcun rispetto a Bocca” scriveva tempo fa un pinchetto di cui non ricordo il nome, poniamo un Facci qualsiasi, mentre dovrebbe fare i gargarismi prima di pronunciare il suo nome invano. Comunque sia un indizio è un indizio. Tre indizi (Di Pietro, Travaglio, Bocca) fanno una prova.
Quindi se vi capita in casa un tipo mellifluo, che affetta equidistanza, ma quando sente i nomi di quei tre ha reazioni da demonio finito in un’acquasantiera, potete andare sul sicuro: è un berluscones doc. E cacciatelo a pedate nel culo perché non ha nemmeno il coraggio civile di essere ciò che è.

Massimo Fini

Da il Fatto Quotidiano dell’11 febbraio

Eluana e biotestamento, Noi Siamo Chiesa: Ora i vescovi facciano marcia indietro

Eluana e biotestamento, Noi Siamo Chiesa: Ora i vescovi facciano marcia indietro (di Noi Siamo Chiesa)

Un anno fa moriva Eluana. La sua morte, avvenuta diciassette anni prima, veniva finalmente riconosciuta dalle istituzioni dopo un iter contrastato in modo inaccettabile; anche per questo ci siamo sentiti molto partecipi alle sofferenze dei suoi genitori per la vera e propria criminalizzazione che fu organizzata nei loro confronti.
I problemi posti dal caso Englaro sono ancora tutti aperti. Da credenti nel vangelo della vita e della misericordia siamo convinti che la Conferenza Episcopale italiana, organizzando una irragionevole campagna sul caso Eluana, abbia compiuto errori gravi di merito e di metodo che, col tempo, sarà costretta a riconoscere. Nell’immediato c’è da sperare che ci sia almeno un qualche inizio di ripensamento, evitando una nuova guerra di religione a difesa, nel prossimo dibattito alla Camera, del criticatissimo testo sul testamento biologico approvato dal Senato. A ora dobbiamo però constatare che non si sta andando nel senso auspicato di un nuovo pacato dialogo con l’opposizione, con la cultura laica e con i rappresentanti della scienza medica.
“Noi Siamo Chiesa” nell’autunno-inverno 2008-2009 ha ripetutamente resa esplicita una posizione presente nel mondo cattolico che, su questo caso, era favorevole ad accettare lealmente le sentenze della magistratura coerenti con la Costituzione, a rifiutare l’accanimento praticato per troppo tempo nei confronti di Eluana e al riconoscimento per legge del diritto di ognuno di dare indicazioni preventive sul proprio fine-vita.
“Noi Siamo Chiesa” condivide le iniziative di tante amministrazioni locali di organizzare la raccolta di testamenti biologici che, anche senza efficacia giuridica diretta, sono comunque, per la famiglia e gli operatori sanitari, una indicazione fondamentale della volontà del malato.
In particolare ci sembra giusto segnalare il testamento biologico proposto dalla Tavola valdese di Milano (http://www.milanovaldese.it/attivita/direttiveanticipate.php).

http://temi.repubblica.it/micromega-online/eluana-e-biotestamento-noi-siamo-chiesa-ora-i-vescovi-facciano-marcia-indietro/

Signora mia!

Signora mia, che dire?! Con questa magistratura non si può governare! Uno lavora, salva il paese, gestisce la nostra vita, un terremoto? Fatto! Un’alluvione? Eccomi! Uno diventa il Santo della sfiga e cosa combinano i magistrati comunisti? Fanno storie su una beauty farm con un po’ di gnocca? Puntano il ditino su qualche milione di euro che sparisce? Cos’è mai un milione di euro rispetto alla vita di un baraccato? Vogliamo i santi protettori? Mica sono gratis, e che cavolo! Loro lavorano tanto, noi dormiamo sonni tranquilli e amen! Mica si possono spendere milioni per tutelare il territorio, mettere in sicurezza i paesi! La gnocca, poi, ci vuole, è un incentivo, il riposo del guerriero. Laici bisogna essere, uomini di mondo! E adesso? Chi dormirà tranquillo se il Santo della (s)figa non c’è più? Mi vengono i brividi! Roba da comunisti, signora mia, roba da comunisti!

Normal activity (M.Gramellini)

Capisco l’onorevole Mussolini, quando vorrebbe vietare ai minori «Paranormal activity», il film sulle presenze demoniache in un appartamento che sta sbancando il botteghino e intasando il pronto soccorso: svenimenti, attacchi di panico, allucinazioni. E capisco il ministro La Russa, che non è certo una mammoletta, eppure si dichiara turbato dai trailer televisivi della pellicola e ne intima l’immediata sospensione.

C’è un particolare però che non mi torna: l’onorevole Mussolini e il ministro La Russa guardano mai la tv? Ogni giorno, fra finzione e realtà, passano in video più di cento morti ammazzati. E ovunque va in onda paura, paura, paura. La bambina rubata. La signora stuprata. Il virus assassino. Al Qaeda minaccia. La Borsa crolla. L’influenza dilaga. Il mostro colpisce ancora. Pericolo valanghe. Pericolo smog. Veleni nell’aria. Veleni nel cibo. Emergenza criminalità. Emergenza immigrati (per qualcuno sono la stessa cosa).

Senza contare gli scampoli di horror purissimo fatti passare per cronaca politica, dal primo piano mefistofelico dell’avvocato Ghedini mentre sibila i suoi «Ma va làaaaa» (so di bambini che lo sognano di notte, come io alla loro età Belfagor) al vate Di Pietro sul palco del congresso di partito, mentre strabuzza gli occhi e massacra l’italiana più bella e indifesa che ci sia: la nostra lingua. Onorevoli, turbatevi pure per il paranormale. Ma se tutto il resto ormai vi sembra normale, forse siete un po’ paranormali anche voi.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41

Ancora il Partito dell’odio!

Il Partito dell’odio colpisce ancora! Non si accontenta di statuine del Duomo e di psicolabili, ora si muove anche all’estero e allunga i suoi tentacoli ovunque possa portare il suo messaggio di morte. Colpire ovunque l’apostolo dell’amore! Colpire il suo progetto di tenerezza, affetto e a-m-o-r-e!

Travaglio a Iran.jpgGrazie alla collaborazione della Premiata Agenzia Corona pubblichiamo un’istantanea appena giunta da Teheran che testimonia la presenza dell’agente dell’odio Travaglio nell’attacco all’ambasciata italiana! E’ un immagine che additiamo alla esecrazione del popollo della Libertà (loro). E’ una prova che inchioda alle sue responsabilità di traditore della Patria, il cosiddetto giornalaio, prezzolato dalle centrali comuniste e staliniste.

Modesta proposta

Modesta proposta per un futuro premio (ig)Nobel per la Pace: in Iran i Guardiani della Rivoluzione hanno assaltato la nostra ambasciata per protestare contro le parole del vecchio satiro ricucito pronunciate in Israele.

Se tutti i problemi del mondo avessero soluzioni così semplici! Il Vecchio satiro prende l’aereo e va a Teheran, appena sceso dichiara che è ora di farla finita con quei giudei avari, trafficoni e con il nasone come Gad Lerner. Va dal matto Ahamadinejad e gli racconta la barzelletta sugli ebrei e la bolletta del gas. Fatto, semplice, efficace. Ci vuole tanto?

Perle filippiche

Riceviamo e pubblichiamo da fonti interne al consiglio regionale alcune Perle Filippiche pronunciate nel corso della legislatura dal geniale consigliere surrealista Fabio Filippi.

“Lo vedremo nel futuro recente”
(26-7-06).

“I zoo”
(20-1-05).

“Chiedo conferma di quello che esprimo”
(5-7-05).

“Il Papa cattolico… quello del discorso di Razisbona”.
(22-5-08).

“Senza preclusioni di sosta”.
(22-5-08).

“Abbiamo mille persone sepolte morte”.
(22-5-08).

“E’ un sottosegretario con delega al portafoglio”.
(14-5-08).

“Il maestro preminente”
(16-10-08).

“Il voto in condotta accresce il senso di appartenenza alla classe”.
(16-10-08).

“Il Cavaliere è un uomo con una tempera eccezionale”.
(29-11-06).

“Ho subito una lussazione posteriore”.
(12-2-09).

“I sensi di colpa in ambiente ambientale li avete voi”.
(18-10-07).

http://www.reggio24ore.com/Sezione.jsp?titolo=Perle+filippiche.+Una+tempera+eccezionale&idSezione=10301