I partiti sono morti (N.Fangareggi)

La battuta più illuminata del post voto è di Nichi Vendola: i morti seppelliscono i morti, concentriamoci sui vivi. La seconda è di Beppe Grillo: non siamo di destra o di sinistra, siamo avanti.
Antipolitica? Al contrario. E’ il mondo in cui entriamo.
I partiti sono inadeguati: roba vecchia, stantia, in via di decomposizione. Questione seria, visto che sui partiti si è retta l’unità del paese dal dopoguerra in poi. Ma è la realtà e negarla non serve.
Vedo la pena di tanti giovani accingersi a maneggiare i vecchi arnesi del fare politica come unico sentiero possibile alla partecipazione. Un calvario. Presto si stancheranno. I social network sono pieni e le sezioni sono vuote. Il teatrino non regge. Bisogna fare piazza pulita. Occuparsi dei vivi, appunto, non dei morti.
I giornali di carta si riempiono di cicalecci sulle poltrone: chi farà l’assessore, chi il consigliere eccetera. Morti anche loro. I giornali vendono sempre di meno. Non sono interattivi. Li leggono solo i vecchi. Presto scompariranno con essi.
Non è un problema di gusti.
E’ il mondo che cambia e dice che le forme organizzative della democrazia sono più che decotte. Sono marce.
Non è nuovismo: il nuovismo è una moda e le mode non mi interessano. Insisto: è la realtà. Di oggi, non di domani.
Mi diranno che il Pd ha preso comunque il 40-45%. Ribatto: c’è un crollo verticale dei votanti. Anche in Emilia e anche a Reggio.
Consolarsi con un assessorato o peggio illudersi di essere un modello per l’Italia è segno di profonda inconsapevolezza.
Il Pd non è un partito, è una congerie di clan, amici, titolari di incarichi pubblici. Messo così non ha avvenire.
E il Pdl? Un partito non lo è mai stato. Mi spiace per Fini: si è svegliato tardi. Il Pdl non ha nemmeno mai fatto un congresso. Ma a che servono i congressi? A che servono i delegati, le assemblee, le sezioni? Roba vecchia, finita, sepolta.
Vendola evoca le “virtù civiche”. Vorrei capire meglio ma condivido. La partecipazione esiste eccome. E’ il resto che non c’è più.
Sento Bersani affannarsi: “non abbiamo vinto, ma non abbiamo neanche perso”.
Ho rispetto per Bersani. Poveretto. Capisco la sua pena. Ma al di là della riserva indiana è finita anche per lui.
Si dice: la Lega. Certo: il Nord è leghista e la Lega è un partito. Vent’anni fa si diceva lo stesso: la Lega è l’antipolitica. Poi si è visto com’è andata.
La Lega ha lo stesso problema degli altri. Si chiama modernità. Ossia temi concretissimi e urgenti. Lavoro, reddito, salute, scuola. Se risponde, bene. Se non risponde tornerà nelle valli.
Tre anni senza elezioni per fare le riforme. Le riforme? Vediamo. Lega e Berlusconi hanno il potere in mano da dieci anni meno due. L’Italia sta meglio, per caso? Qualcuno se ne è accorto?
Ma hanno i numeri per riprovarci. Vediamo come li useranno. Per scassare la Costituzione? Per devastare il territorio? Per raccontare tramite i tanti Minzolini agli italiani della tv che hanno abbassato le tasse ed eliminato clientele e ruberie?
Condivido Vendola e condivido Grillo. Ci sono una destra e una sinistra. Poi c’è un avanti. In quell’avanti c’è il nostro avvenire. Su quello bisogna muoversi.
http://www.reggio24ore.com/Sezione.jsp?titolo=I+partiti+sono+morti&idSezione=12231

I partiti sono morti (N.Fangareggi)ultima modifica: 2010-03-31T15:57:08+02:00da pelikan-55
Reposta per primo quest’articolo