Regiensia

Cosucce dalla Città del Tricolore.

tito.jpgTitototitù

Che la destra reggiana fosse messa male era noto, del resto se si arriva a candidare Filippi e a lasciare l’iniziativa (si fa per dire) politica alla lega significa che anche la canna del gas è solo un bel ricordo. Ma che, approssimandosi il giorno del rikordo si tirasse fuori il povero Josif Broz (in arte “Tito”) pur di far un po’ di spolverino lascia solo un sapore vampiro in bocca degno di altri tempi. E così parte la giostrina del nulla: interpellanza (cambiamo nome alla via)-intitoliamola al sem.Rivi-discussione in Consiglio-sdegno dei proponenti dopo la ovvia bocciatura-conferenza stampa di Evola e soci-articolotti sulla stampa locale.

Bene. Tutti contenti. Evola e i suoi che hanno fatto la pisciatina per segnare il territorio (come a dire: non contiamo un piffo ma ci siamo ancora), i giornali che hanno riempito un po’ di spazio altrimenti bianco. I kattolici di comunione&fatturazione che sono insorti contro i cattocomunisti che hanno bocciato il povero Rivi, etc…

L’unica risposta saggia è stata quella dei malcapitati abitanti di Via Tito: “Pensassero a sistemarci le buche e a migliorare il traffico”. Facile, semplice.

viaggiolo.jpgSti’ partigiani! Anche antisemiti!

Che i poveri partigiani portino le colpe del mondo è noto. Fra un po’ Wikileaks ci dirà che l’11 settembre è opera di una Brigata aerea Garibaldi. Puntuale come ogni anno, il nono nano, il caro Tadolo, ripropone il solito articolo “Olocausto, il silenzio dei partigiani”. Da lunghe ricerche (chissà dove, forse in miniera) ha evinto che i partigiani erano quasi antisemiti o, almeno, della Shoah (alla quale collaborarono con zelo gli avi del nostro) non gliene fregava una cippa. La prova? Banale: non hanno mai attaccato Fossoli per liberare gli ebrei là rinchiusi in attesa di deportazione. Diabolico! Stavolta ci ha fregato. Però. Magari riguardare quei numerini che si chiamano date? Compulsare quei fogli variopinti con numeretti rossi e neri che si chiamano calendari? Nahhhh, troppo facile. Roba da noiosi storici. Magari avrebbe potuto trovare elementi che ci dicono come quella tesi sia proprio una gran stro.. (strologata, cosa avete capito?). I trasporti da Fossoli ai lager si svolsero fra febbraio e fine giugno. Poi il campo a metà luglio, decisione operativa inizi agosto, fu trasferito a nord a Bolzano-Gries e Fossoli rimase come campo di internamento per civili. Quindi i perfidi partigiani avrebbero dovuto attaccare un campo tedesco, in piena pianura, gestito e difeso da SS (che non vuol dire Signorine Sissignore), verso marzo, aprile, maggio 1944. Peccato che in quei mesi i partigiani…quasi non ci fossero neanche. L’organizzazione era agli inizi, l’afflusso di massa verso la montagna inizia dopo la scadenza dei bandi di arruolamento il 24 maggio. In montagna le formazioni reggiane e modenesi dopo Monchio e Cervarolo (18-20 marzo) si erano sbandate e tornano ad organizzarsi 1 mese dopo. In pianura i SAP iniziano ad avere un minimo di struttura (e si parla, per lo più, di partigiani part-time) in giugno-luglio. Tant’è che fra i motivi della decisione di portare il campo a Bolzano-in agosto-è quello di toglierlo da una zona che sta diventando infida. In marzo-aprile-maggio chi avrebbe dovuto attaccare il campo? I perfidi GAP comunisti? Cioè, fra Reggio e Modena, una quarantina di persone? Ricordiamo che un attacco serio a una struttura militare seria in campo aperto, il Comando di Albinea, avverrà solo 1 anno dopo e grazie agli appoggi degli alleati (e la loro diretta partecipazione).

Ma, si sa, i partigiani erano talmente vili che non avevano coraggio di attaccare neanche quando…non c’erano. Magari Tadolo, fra un po’ ci tirerà fuori una testimonianza segreta, fornita da Filippy, al quale l’ha data un anonimo che non può nominare, secondo la quale il resposnabile del non-attacco fu il solito Eros, agente dell’antisemitismo staliniano. Attendiamo fiduciosi.

Regiensiaultima modifica: 2011-01-26T16:51:00+01:00da pelikan-55
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