Annales Ferrarae, cacata carta…

I 25 lettori di FB sono maggiorenni, qualora ci fossero pargoli e rampolli in giro, avverto che quanto segue è caldamente sconsigliato ai minori, insomma “bollino rosso”, e solo per persone dalla dura scorza..

L’autore è Giuliano Ferrara, il pezzo è apparso su “Il Foglio” del 7.2.2011.
Chi prosegue nella lettura lo fa a suo rischio e pericolo.
n.b. Il titolo che ho inserito è catulliano, il poeta mi perdoni…

_Giuliano_Ferrara_mostro[1].jpgBelle anime del Palasharp, la vostra mancanza di vita è inescusabile

Al Palasharp di Milano, contro il populismo rozzo e grintoso dei berluscones, è sceso in campo per Libertà & Giustizia il moralismo dei ricchi veri, cioè l’azionismo, ma quello di oggi, quello senza alcuna gloria e solo con molto pennacchio, quello dei finti perseguitati, quello degli scrittori billionaires che dicono di andare a letto tardi, sì, “ma solo perché leggo Kant” (così ha specificato Umberto Eco ammiccando con una battuta miserabile a una platea di devoti preoccupati dell’onore dell’Italia e della brutta figura che si fa all’estero). E che orrore la fosca antropologia di Zagrebelsky, una caricatura lagnosa, saccente, falsamente mite e professorale, la voce chioccia e la perfidia negli occhi, della giovinezza squinternata, un po’ folle, ma viva di un Gobetti. “Niente per noi, tutto per tutti”: uno slogan riferito al trionfo liberale dello stato di diritto e della cittadinanza costituzionale, ma nella bocca di questi bardi delle intercettazioni e della magistratura militante, e in associazione con il cattolicesimo reazionario e sessuofobico di uno Scalfaro, un passaparola ideologicamente totalitario. No, miei cari: vogliamo qualcosa per noi e per gli altri, non abbiamo orrore dello scambio e del denaro, ci fa senso il vostro disgusto per la bigiotteria galante di Arcore, e ciò che è “tutto per tutti” sa di stato totalitario, sa di regime della virtù, sa di marcio. Torino è una città che ho molto amato, ma il succo del suo famoso giansenismo è così tremendamente condito di ipocrisia, e questa ipocrisia è così perfettamente rappresentata dal timbro vocale, dalla tonalità e dall’inflessione piccolo dialettale di Zagrebelsky che in fondo in fondo preferisco la banda Cavallero. Per fortuna – e so di dirla grossa per molti lettori – quel mondo ha prodotto anche i Violante, persone di razza che ne hanno fatte più di Carlo in Francia ma non si abbasserebbero mai a scrutare condiscendenti e morbosi i giorni, le notti e le vite degli altri.

    Non ho parole per descrivere il timore e il tremore che mi hanno provocato le altre esibizioni dal palco del Palasharp, la telefonata mediocre di Ginsborg, le banalità di Saviano, e che delusione la Camusso a rapporto dai suoi nemici di classe. Per un momento ho pensato che vorrei leggere nelle vite di questa brava gente impeccabile, vorrei intercettare questi censori moralmente al di sopra della comune umanità italiana, saggiare le anime e i peccati di questi ottimati che vogliono sradicare Berlusconi fornicatore per “andare oltre”, come dicono, e organizzare il lavacro del paese profano e sporcaccione che siamo. Ma subito mi sono vergognato anche solo di aver pensato di comportarmi come loro. E mi ha raggiunto, per il mio e per il vostro benessere spirituale, il messaggio mail di un amico da Milano, una citazione di Ralph Waldo Emerson che riguarda anche Berlusconi e le sue nottate: “E ho tutto sommato l’impressione che dove ci sia una grande ricchezza di vita, sebbene intrisa di grossolanità e di peccato, lì troveremo anche l’argine e la purificazione, e alla fine si scoverà un’armonia con le leggi morali” (1). La pazzia di Berlusconi sarà in qualche modo riscattata, belle anime azioniste, la vostra mancanza di vita è inescusabile.

Annales Ferrarae, cacata carta…ultima modifica: 2011-02-08T12:15:00+01:00da pelikan-55
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