Fiocca la neve

flocos_de_neve-4970.jpgLa neve attesa è arrivata, romantica ma scomoda, a coprire tutto. Poi arriverà il grande gelo e la coltre diventerà una sorta di sarcofago a coprire il belpaese, a congelare cose, persone e idee. Un po’ come questo ovattato post-berlusconismo: abituati all’urlo, al rutto, al peto quotidiano siamo rimasti in sospeso, alcuni sono tornati alle barricate, alle parole d‘ordine che avevano chiuso nel comò di nonna Felicita. Andavano bene trenta anni fa, che vuoi che sia? Altri, hanno cercato amici e conoscenti per iniziare a pensare insieme, a riflettere, sul futuro sulla Politica, quella con la P maiuscola, quella che manca, quella che ci vuole, quella senza la quale, etc… E non hanno trovato nulla. Oddio, le persone ci sono, per fortuna. Ma le idee, signora mia, le idee. Sommando tanti vuoti non si fa un pieno.

E intanto l’indice di gradimento del governo Monti (quello dei loden, dei tristi, dei professori, quelli della spectre bancaria) aumenta il consenso, nonostante la durezza dei tagli, mentre sondaggi affidabili (come possono essere gli strumenti della statistica applicati all’animale-uomo) ci dicono che oltre il 30% degli elettori non parteciperà al voto, prossimo o no.

Dramma, scompiglio, disperazione? No. In realtà si sta diffondendo l’idea che questo governo stia facendo il proprio lavoro, senza urla, strepiti, con ministri che nemmeno sappiamo chi siano (e poco ce ne importa). Molti si augurano che continui a lungo, anche nel 2013.

Del resto questo governo fa venire in mente una pausa in una rissa da bar, i contendenti sono usciti a picchiarsi fuori, fra poco torneranno. Intanto si rassetta l’ambiente, si raddrizzano i quadri, si spazzano i cocci. Ma poi torneranno i soliti. Ma davvero li (ri)vogliamo i soliti?

Davvero (ri)vogliamo la destra puttaniera e la lega del cerchio magico? O vogliamo arrovellarci su come fare un patto che duri almeno 45 secondi fra Bersani-Vendola e Di Pietro? Tremando perché da 3 giorni D’Alema non dice nulla o, purtroppo, perché la Melandri si fa intervistare-come ieri-dal Corriere? O scoprire che il cassiere di un partito (mica di destra, eh?) si è intascato 13 milioni di euro?

Da amici e lettori ho ricevuto frecciate sul mio ultramontismo. No problem: si nasce incendiari e si muore pompieri, è noto. In realtà la mia adesione-che confermo-nasce da due banali constatazioni: a. Non c’erano alternative (salvo pensare, come fa qualche bello spirito da affidare ad un TSO, che l’Italia dovesse andare in default); b. Questo è il meglio che l’Italia può esprimere soprattutto verso l’Europa.

Nessun governo mi rappresenterà mai al 100%, anche il Prodi 1 (probabilmente il miglior governo del dopoguerra) aveva dei limiti, quindi non mi aspetto la Befana, tanto più da un governo che deve, comunque, trovare l’approvazione di quel verminaio che è il nostro Parlamento. Ma è un governo che affronta i problemi e si muove, in un contesto ghiacciato come l’Italia di questi giorni, dove nulla sembra possibile cambiare. Persino per fare il pane la domenica ci vuole un decreto, o per liberalizzare l’orario dei negozi! Figuriamoci toccare le banche, gli ordini professionali et similia.

Ieri le Province hanno alzato le barricate: noi? Prima gli altri! E tutti i partiti uniti in un abbraccio fraterno a ripeterlo in coro. E noi (ri)vogliamo questi?

Non so, se come illustri pensatori hanno segnalato, ci si stia incamminando verso una forma di autoritarismo soft, una democrazia controllata. So però che è sempre stata la corruzione, l’incapacità delle classi dirigenti ad aprire la strada a forme politiche che hanno limitato (più o meno) la democrazia. Il rischio non è il “governo dei loden”, è il populismo , di chi spaccia la partecipazione, magari sul web, come nuova democrazia. Di chi semplifica i problemi o, peggio, addita nuovi capri espiatori, nuovi e vecchi nemici.

Intanto io mi godo questa pace, scende la neve, copre tutto ed è molto meglio così.

 

 

Fiocca la neveultima modifica: 2012-02-01T10:12:00+01:00da pelikan-55
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Un pensiero su “Fiocca la neve

  1. Caro Max, io ti stimo a priori e quindi quanto dici lo prendo sempre come espressione sincera di un tuo modo di “tifare” per un mondo onesto.
    Scusa la perfidia: questa idea dell’Italia normale era il massimo afflato ideologico del tuo acerrimo nemico D’Alema…
    Io che sono un proveniente dal PCI, uno di quelli che non ha mai votato per la svolta di Occhetto e quindi non ha mai accettato il continuo degrado della sinistra e dell’Italia, sono un arnese fuori corso.
    Però mi rimangono i miei modi di leggere le cose.
    E quindi penso che quello che sta succedendo ora sia finalmente il compimento di un progetto di lungo corso, idealizzato già da Scalfari nel suo best seller “La sera andavamo in via Veneto”, che crede in modo “talebano” che non esista alternativa al liberismo. Questi professori al governo altro non sono che i sacerdoti di questa ideologia, stiamo diventando uno stato confessionale, teologico, dove abbiamo sostituito Maometto con il Mercato.
    Io, da ferro vecchio fuori corso, continuo a leggere gli eventi come catena compulsiva del sistema che ha necessità di fallire per creare nuove speculazioni. Ma che soprattutto ha cambiato di fatto la costituzione, sostituendo all’uomo il mercato.
    Mi spiace, Monti non mi da niente di quanto provi tu, se non la certezza che ora non esistendo opposizione ma solo unanimismo non esistono più alibi.
    Quindi, anche per te caro Max, si impone una revisione della tua dialettica: non te la puoi prendere con i lamenti dei fantasmi poiché non sono in grado di fermare il nuovo impero stellare di Monti – Darth Sidious.
    E neanche con i tre milioni di disoccupati se tolgono la cassa integrazione.
    Non potrai più prendertela con nessuno. I risultati sono e saranno frutto di questo sistema, non più dell’URSS.

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