Seminario ed emergenza freddo (d.E.Landini)

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Leggo sulla “Libertà” l’intervento di don Emilio Landini (“Seminario ed emergenza freddo”) e mi sovvengono due brevi osservazioni.

La prima: i tre quarti dell’articolo sono dedicati a considerazioni tecniche circa la inadeguatezza del Seminario di viale Timavo. Nato in altri tempi e costruito come segno tangibile di una rivendicazione politica forte, oggi è sovradimensionato nelle strutture ma, nel contempo, inadatto ad accogliere le necessità della chiesa locale. Considerazione tecniche tutte corrette, fondate sul buon senso, sulle vigenti norme edilizie e sulla constatazione della mancanza di risorse per interventi risolutivi. Manca soltanto la logica e necessaria conclusione che proporrebbe ogni saggio amministratore: la struttura è del tutto inadatta e va alienata. Una scelta che andava presa già in passato, magari-come fatto in altre diocesi-vincolando la cessione del bene ad un suo uso a favore della comunità (Università, etc..).

Capisco che per una generazione di sacerdoti e laici il Seminario rappresenti il simbolo di una stagione di duri scontri ideologici ma questo non dovrebbe trattenere dalla sua sollecita dismissione a favore della comunità.

La seconda: nelle considerazioni finali l’autore (figura auterevole della chiesa reggiana) si ispira ad un “crudo realismo”, ricordando come “vengono ridotti gli ambienti” dagli immigrati e clochard, rendendo così sconsigliabile un loro utilizzo a fini assistenziali. E qui non posso che concordare: i poveri sono sporchi, puzzano, sono maleducati e danneggiano le nostre belle parrocchie (sempre più deserte e meno vitali). Abbiamo avuto un parroco che ha rifiutato un presepe, oggetto di diffusa devozione, proprio perché sottraeva spazio alle sue “attività” parrocchiali (rivolte non certo a poveri ed immigrati), ed è ormai normale che le nostre parrocchie siano chiuse all’accoglienza per “motivi igienico-sanitari” mentre volenterosi parrocchiani di quelle stesse parrocchie siano impegnati al di fuori nel volontariato, con la Caritas e le altre organizzazioni confessionali e non a mettere in pratica quel Vangelo che nelle loro chiese non trovano più.

Ho inserito questo articolo non per polemica ma per testimoniare la sofferenza di un credente “affaticato” di fronte ad una gerarchia sempre più lontana dai problemi reali, specchio doloroso della crisi delle classi dirigenti che devasta questo paese da troppi anni.

“La Libertà”, 11.2.2012

Seminario ed emergenza freddo (d.E.Landini)ultima modifica: 2012-02-12T11:13:00+01:00da pelikan-55
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