Aiutiamoli a vergognarsi

AIUTIAMOLI A VERGOGNARSI

Le belle famiglie italiane
La Giunta di destra di Brescia stanzia fondi per ogni neonato purchè abbia almeno un genitore italiano. Il Segretario regionale di Fiamma Tricolore della Basilicata, tale Mancusi, propone di elargire 1500 euro per ogni bambino o bambina che verrà battezzato con il nome di Benito/Rachele

“Per Mancusi questo è anche un modo per “onorare le radici profonde del partito” di cui è segretario regionale: “Noi rappresentiamo la destra vera, e non dimentichiamo la storia”. Definisce i nomi “simpatici”, e ci tiene a prendere le distanze da quanti hanno rinnegato il loro passato, Gianni Alemanno incluso: “Prima ha detto che il fascismo non era da tutto condannare, poi ha fatto marcia indietro. Ovviamente non sono d’accordo, perché sono tra quanti, a Fiuggi, dopo la vergognosa svolta di Gianfranco Fini, se ne andarono da quella carognata”.
Mancusi non ha problemi a sottolineare che “il fascismo non è tutto da condannare” e che, anzi, ha fatto “anche” del bene all’Italia: “Penso al nostro patrimonio urbanistico, tutto merito di quel periodo storico”.
(http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/politica/msi-benito-rachele/msi-benito-rachele/msi-benito-rachele.html)

Allora visto che loro, a Brescia come in Basilicata, da soli non ce la fanno, apriamo questo servizio di utilità sociale “AIUTIAMOLI A VERGOGNARSI”, riprendendo una ben nota e meritoria rubrica degli anni novanta sul mai dimenticato “Cuore”.
VERGOGNATEVI!

Se i nazisti arrivano sulla rete

Tanto per incominciare bene, riporto l’articolo di Moni Ovadia, uscito oggi sull’Unità:

Se i nazisti arrivano sulla rete

La diffusione in rete di clip video del gruppo nazifascista” 91 Fosse”,ha scatenato il solito scandaletto di circostanza, le prevedibili esternazioni indignate che si risolveranno in un nulla di fatto. I nuovi araldi della croce uncinata, sono stati intercettatti su You tube. Il loro repertorio sbeffeggia la Shoà e incita all’odio contro gli ebrei. Gli esponenti delle istituzioni e delle forze politiche parlamentari, si sono esibiti nel consueto ritornello di parole di esecrazione sul frusto schema del chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi. Da tre lustri, a partire dalla ormai celebre alzata d’ingegno dei “ragazzi di Salò”, in avanti il nostro Paese ha conosciuto una sarabanda di revisionismi di ogni sorta. I salotti televisivi hanno fatto a gara per riabilitare in ogni modo possibile il Ventennio e la buonanima, contestualmente con la bava alla bocca hanno attaccato la Resistenza e criminalizzato i partigiani con la benevola collaborazione di uomini di “sinistra”, ci mancherebbe altro. Gli esponenti della sinistra senza virgolette invece, hanno cicaleggiato convenendo e/o dissentendo amabilmente. Molti esponenti in vista delle comunità ebraiche, troppo presi a fare lobbing per il governo di Israele, e più preoccupati di legittimare la destra italiana che di stigmatizzarne le sue derive razziste e xenofobe, all’insegna del “dateci una mano contro il tiranno Ahmadinejiad e noi chiudiamo un occhio”, non si sono troppo scandalizzati degli spazi crescenti che il governo concede ai gruppi neonazisti. Tanto, per il momento, si limitano a pestare zingari, africani, arabi e omosessuali. Aggiungete a questo quadretto di ordinario squallore “Bolzaneto” e il suo esito processuale e l’esternazione di un senatore a vita sul trattamento da riservare degli studenti democratici e capirete che siamo solo all’inizio.

(Unità, 22.11.2008)