Sofferenze di un povero cattolico

Forse, proprio come disse una volta il teologo Ratzinger, oggi assurto ad alti incarichi, la Chiesa serve a far meritare il Paradiso ai poveri fedeli. Certamente ce la stanno mettendo tutta per farci arrivare in Paradiso, noi poveri credenti e incalliti peccatori. Dalle battaglie urlate sull’etica, alla compromissione con il potere (in Italia e ovunque ma soprattutto qui), alle improvvise aperture ai lefebrviani, alle scomuniche brasiliane e, fresca di stampa, il rifiuto del profilattico per combattere l’aids. Pietà l’è morta si diceva in tempo di guerra, e la guerra sembra continuare. Nessuna pietà, nessuna partecipazione al dolore dell’uomo. Una gerarchia fatta di anziani, chiusa in sè stessa e ai segni dei tempi. Impaurita. Come se avesse dimenticato che proprio Cristo ha già fatto tutto, ci ha riscattato dai nostri peccati. Ha voltato pagina. Ci ha amati, salvandoci, sacrificando se stesso per tutti. Con l’amore. Non con le scomuniche o andando a patti con l’Erode di turno. L’unica volta che davvero Cristo perde la pazienza è quando vede il tempio invaso dai cambiavalute e dai mercanti. Si fa una frusta e li caccia a calci nel sedere.

Che farebbe oggi tornando fra noi? Ogni giorno invece assistiamo a un passo indietro, nel silenzio di noi credenti che non abbiamo più voce. Chiese sempre più vuote, sacerdoti sempre più anziani e intristiti, ultras sempre più arroganti e integralisti. Una gerarchia che preferisce gli atei devoti ai credenti adulti. Una Chiesa che non evangelizza ma si chiude nelle sue paure. Un papa che rappresenta per la Chiesa quello che è stato Bush per gli USA: il momento più basso e di maggior distacco e isolamento. Ma ci sarà un Obama? Lasciamo fare alla Provvidenza che se ne intende, anche se in questi ultimi tempi deve essersi un po’ distratta. Capita anche ai migliori…

Sofferenze di un povero cattolicoultima modifica: 2009-03-18T17:43:00+01:00da pelikan-55
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