Arcobaleno e tormentoni

Arcobaleno su Fortezza Bastiani, dopo uno scroscio di pioggia. Arcobaleno come segnale di pace, armonia, oltre che banale effetto ottico (confesso, sono un bieco illuminista!). Ce ne vorrebbe su questo povero paese di illuminismo, a fiotti, a pioggia, a vagonate, a container. Invece sembra di regredire, giorno per giorno, verso una melma indistinta di ignoranza, violenza, arroganza.

Come previsto il tormentone ferragostano prosegue, la gelmina, lasciato il bikini (e si capisce perchè è ministra..) farà ricorso. E chi è saltata fuori, acquasanta fiammeggiante come sempre? Yes, lei, la binetti, quella che sembra pagata da AlQaeda per l’effetto che fa su un credente medio e mediocre come il sottoscritto. Come minimo stasera rifiuto l’arrosto di maiale e chiedo alla moglie couscous e magari le propongo il velo (almeno nei gioni pari). Se noi cattolici ci ritroviamo ad essere rappresentati dalla binetti, tanto vale iniziare a costruirsi la moschea qui in cortile, a Fortezza Bastiani.

Invece ci vuole pazienza (tanta), tirare un bel respiro profondo e pensare. Pensare che chi urla e strepita si sente debole ed ha paura. E per chi dice di aver Dio dalla propria parte è la peggior ammissione di sconfitta. Di cristiani (e ce ne sono) che pensano, in buona fede, che Dio non ce la fa da solo e che allora…bisogna dargli il famoso aiutino. Hanno dimenticato quella storia del “servo inutile” e hanno sostituito la carità con il codice canonico.

Mi piacerebbe una Chiesa che non abbia più paura del mondo, che ascolti i segni dei tempi, che ami davvero l’uomo nella sua completezza, anche quando non rientra nei nostri schemi ma, soprattutto quando più ha bisogno dell’aiuto di Dio che c’è sempre e comunque, anche attraverso noi, servi davvero inutili.

Ma la Chiesa è tante cose, anche belle e importanti, basta leggere l’intervento del Presidente Caritas di Reggio, Marzocchini, sulla Gazzetta, quando definisce una truffa assoluta e una vergogna nazionale lo spettacolo del Superenalotto, specchio fedele del degrado del paese in cui viviamo.

Però. Se giocando e vincendo si potesse spedire la binetti alla Mecca, dove si troverebbe così bene, quasi quasi gioco anch’io (si fa per dire).


Arcobaleno e tormentoniultima modifica: 2009-08-13T19:43:00+02:00da pelikan-55
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Un pensiero su “Arcobaleno e tormentoni

  1. beh, Massimo, quella che vorresti tu (e che vorrei anch’io) è una Chiesa che avesse fede, che credesse davvero in Dio e non volesse, come fa, sostituirsi a lui. Una Chiesa che non continuasse a pensare che, in fondo, Cristo è stato solo un povero ingenuo. Ma questi, a cominciare dai preti come don Ranza e don Incerti, la fede come abbandono a Dio nemmeno sanno cos’è. Hai presente la barzelletta della Trinità che pianifica le vacanze? Lo Spirito Santo dice che vuole andare in un luogo che non ha mai visitato, dove nessuno lo conosce. Un luogo dove nessuno è mai stato illuminato da lui. Che luogo è? Lo Stato del Vaticano. Me la raccontò monsignor Bettazzi durante un pranzo con amici. Emblematica.

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