Tutto facile e semplice

E poi dicono che il mestiere dello storico è un po’ noioso! Ho avuto la ventura di partecipare ad un dibattito con un onorevole della lega. Dibattito? No. Perchè, com’è usanza trasversale e bipartizan, l’onorevole è intervenuto, ha parlato e poi se n’è andato “per impegni istituzionali..”, lasciandoci noi, tapini, a proseguire il “dibattito” senza l’autorevole interlocutore. Vabbè.

Ma l’occasione è stata comunque utile: ascoltare dal vero un leghista di primo piano, non un Borghezio qualsiasi, intervenire sul tema “Reggio perde la memoria?”. E qui ho capito, o almeno intuito alcune cose che mi confermano nel mio timore: sono i leghisti il vero pericolo per la nostra convivenza, prima ancora che per la democrazia. I fascisti, alla Filippi o Tadolini, piantano croci, fanno scrivere articoli osceni come quello di ieri sull’Informazione sulla strage di Cervarolo. Ma fascisti sono e come tali vengono etichettati. I leghisti no, i leghisti sono diversi e molto più pericolosi. Salvo pochi casi clinici, non ci si vanta di essere fascisti, mentre invece la “leegha” (secondo l’accezione bossiana) è già un senso di identità per tanti, soprattutto giovani, e lo testimoniano le tante spilline biancoverdi sugli zainetti di studenti reggiani.

E del resto basta ascoltare l’onorevole e come dare loro torto? Un qualunquismo assoluto ma moderno, lucidato, quattro ruote motrici, full optional. L’onorevole ha buttato lì concetti come “noi non siamo di destra o di sinistra, nessuno ha la verità in tasca…Bisogna uscire dall’odio…C’è stata una brutta guerra civile (perchè ce ne sono di belle di guerre civili?), la verità sta nel mezzo, senza ideologie…per capire il dopoguerra bisogna leggere Guareschi…c’è un complotto per il petrolio fra Cina-Iran e Chavez…”. Insomma, complotto intergalattico a parte, una summa di banalità assolute, ma dette bene, con chiarezza, tutte di assoluto, apparente, buonsenso, un rispondere insomma, perfettamente al target medio leghista. Siamo il nuovo, basta destra e sinistra, il mondo è cattivo, basta sistemare le cose qui (fra Cadelbosco sopra e sotto, magari).

Lo ascoltavo e prendevo appunti e, in un attimo di distrazione, mi sono sorpreso a dire “beh, non ha tutti i torti”. Ogni problema, per quanto complicato, trovava la sua soluzione. Giovani e preparati, li hanno definiti. Giovani sì, preparati?

Fra le “verità” dette brillava quella sull’Unità d’Italia: fatta dai piemontesi contro gli altri, contro il sud dove i briganti erano…partigiani! Combattevano per le loro idee e fra di loro c’erano i soldati borbonici fedeli ai loro “ideali”. Tutto facile, all’insegna del “finalmente si può dire..”. Studi? Volumi? Saggi? Intere biblioteche sul processo di unificazione? Bleah, arriva la “leegha” e sistema tutto. Ma facile, semplice, comprensibile anche al gommista di Bagnacavallo.

Vaglielo tu a spiegare la complessità della storia, dei processi di unficazione, le contraddizioni (vedi i garibaldini a Bronte che fucilarono i “liberati”). Cosa volete interessi al suddetto gommista? C’ho da pagare l’iva, il terrone mi porta via il lavoro, io sparo e voto “leegha”. Facile, semplice.

Già facile, semplice, ma sbagliato. Ma la medicina qual’è? La cultura di sinistra che, o nega i problemi, o si occupa non si sa di cosa? Nel campo della fiera vuoto, il primo Dulcamara che arriva vende il suo elisir ai felici paesani. Facile, no?

Tutto facile e sempliceultima modifica: 2009-09-21T08:53:00+02:00da pelikan-55
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