Decenza

Spero che l’offerta televisiva europea ieri sera fosse varia e articolata o che i film in programmazione nelle sale o le partite di calcetto offrissero scampo. Così, forse, meno persone hanno acceso la tv per vedere lo scempio andato in onda sulla rete pubblica, quella che dovremmo anche pagare per farci così del male. Vorrei vivere in un paese diverso, l’ho detto e lo ripeto, perchè quello che vedo non mi piace e, peggio, mi fa avere idee che non condivido.

Vedere come sulla BBC si scherza sul nostro vecchio satiro, presentandolo come il classico “sporcaccione italico” (http://www.youtube.com/watch?v=BW-S9qQCfCE) fa ridere ma lascia anche un senso di amaro e di vergogna, senza neppure più avere la scappatoia del ducesco “Dio stramaledica gli inglesi” (perchè se poi quello lassù lo facesse, a noi cosa succederebbe, visto i nostri meriti?). Sentire raccontare di robe di letto, soldi, ruffiani, leccaderetani e compagnia danzante in prima serata non è confortante. Roba da allontanare i figli, non per moralismo sessuofobico, ma per preservare un minimo della loro speranza che ci sia un futuro, qui, per loro.

Il re (satiro) ormai non è più nudo, è oltre. Neppure i dadaisti avrebbero immaginato una roba simile. Nel silenzio e nella noia generale. In quale paese due “giornalisti” come leccovespa e bruttopietro non solo si potrebbero permettere di andare a prendere ordini dal “capo” nel pomeriggio e poi scendere a dare mazzate alla sera al “nemico”? Il tutto proclamandolo seraficamente, senza essere coperti si sputazzi e pernacchie? Dove? Dove possiamo avere un ministro come lapuzza che urla e insulta e fa scenette da bimbo isterico, sotto gli occhi compiaciuti dei predetti “giornalisti” ? (http://www.youtube.com/watch?v=6XzyKmO59FM)

Sono stanco anch’io di dover assistere a questo spettacolo vergognoso, mentre basta un temporale per far crollare un paese e lasciare sotto le macerie 20 poveri disgraziati, un paese dove i figli di medici faranno i medici, i figli di notai i notai e i figli di poveretti potranno scegliere se andarsene o vendere parti più o meno nobili del loro corpo per far “carriera”.

Che bello vivere in un paese dove la “Escort” è solo un vecchio, glorioso modello della Ford…

Decenzaultima modifica: 2009-10-02T18:01:00+02:00da pelikan-55
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4 pensieri su “Decenza

  1. Carissimo Pelikan-55, scriverai anche qualcosa di giusto, ma stai rovinato di luoghi comuni.
    Sai per eserempio che i notai figli di notai sono una percentuale vicina al 17%? Sai che significa? Che per diventare notaio c’è un concorso pubblico dove molto difficilmente chi è figlio di notaio passa, perchè è talmente selettivo e serio che passa chi è preparato e non chi porta lo stato di famiglia.
    Forse un minimo di informazioni prima di scrivere sarebbe opportuno prenderle.

  2. sempre lieto di apprendere buone nuove. Personalmente dei 3 notai che conosco i loro figli sono tutti e tre notai. Ma saranno nel 17% che citi. Se vuole faccio l’elenco dei medici con padre medico, etc…Sono le ricerche del censis che segnalano la divisione in corporazioni del nostro paese, una divisione segnata proprio a.e.dagli ordini professionali, non a caso voluti dal fascismo.
    Visto che lei è introdotto nell’ambiente notarile, mi tolga una curiosità (è la domanda fissa di tanti amici esteri): a che serve un notaio?

  3. Caro Urbano, ti invito a leggere oggi sul Corriere
    http://www.corriere.it/economia/09_ottobre_07/ascensore_sociale_bloccato_focus_lorenzo_salvia_f1d53478-b30c-11de-b362-00144f02aabc.shtml
    i dati sulle professioni che saranno presentati oggi dalla neonata Fondazione Italia Futura di Montezemolo.
    “Il 44 per cento degli architetti è figlio di architetto, il 42 per cento di avvocati e notai è figlio di avvocati e notai, il 40 per cento dei farmacisti è figlio di farmacisti”.
    a prsto

  4. Bisogna anche essere onesti nel riportare gli articoli: il 42% di avvocati e notai.
    Perchè non hanno scorporato le due professioni?
    Informati e vedrai che i notai sono appena il 17,5% e anche meno. Gli avvocati fanno la differenza e il motivo tu lo conoscerai sicuramente.
    Per diventare notaio c’è un concorso; per diventare avvocato c’è un esame.
    Un minimo di onestà intellettuale ci vuole quando si riportano le notizie e soprattutto bisogna documentarsi per bene non in base a un articolo che mette insieme avvocati e notai (esame e concorso). E’ evidente che chi ha scritto quell’articolo è stato molto superficiale.

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