Jacqueline Morgenstern

Nel 1939 nel centro di Parigi, al numero 8 di di Rue Beaurepaire – non lontano da Place de la Republique – c’é un grande salone di parrucchieri con 24 posti. Lo gestiscono Karl Morgenstein e suo fratello Leopold. Gli affari vanno bene.
Karl e suo fratello sono arrivati in Francia nel 1928. Provengono da Czernowitz, una cittadina della Bessarabia rumena. Stanchi delle ondate di antigiudaismo che devastano la Romania. Karl – divenuto cittadino francese – si è cambiato nome: non più Karl ma Charles.
Leopold ha portato con se la moglie Dorothea, Charles ha conosciuto una parigina autentica: Suzanne. Charles e Suzanne si sposano e il 26 maggio 1932 nasce una bambina dagli occhi chiari, la chiameranno Jacqueline.
Nel 1940 i tedeschi vincitori arrivano a Parigi. Nel luglio 1943 i due fratelli Morgenstein sono costretti a vendere il loro negozio ad un francese ariano.
Comincia l’incubo. Charles e Suzanne insieme alla piccola Jacqueline riescono a raggiungere Marsiglia nel settembre 1943.
Si sono fabbricati documenti falsi e riescono a nascondersi in Courd Lieuthad 160.

Frattanto, a Parigi, il 18 ottobre 1943 scatta l’operazione Leopold viene arrestato mentre Dorothea e i suoi bambini riescono a nascondersi.
A Marsiglia il 15 maggio 1944 qualcuno denuncia Charles e Suzanne come ebrei alla Gestapo.
morgenstern.jpgLa Gestapo entra in casa a mezzogiorno. Jacqueline è sola, sta facendo i compiti. I poliziotti sono gentili e le chiedono se sa dove si trova sua madre. La caricano in automobile e si fanno condurre dove mamma Suzanne lavora e l’arrestano.
Charles è stato avvertito di ciò che sta accadendo, è fuggito ma vuole vedere sua moglie e sua figlia, sta dall’altra parte della strada e vede Suzanne e Jacqueline che vengono portate via. Jacqueline lo vede, lo riconosce e urla: “Papà!”. Le SS gli sono addosso in un attimo.
Il 20 maggio 1944 Charles, Suzanne e Jacqueline vengono caricati sul convoglio “74”. Con loro ci sono 564 uomini, 630 donne, 191 bambini. All’arrivo ad Auschwitz 732 persone vengono inviate direttamente alle camere a gas. Charles viene internato nel campo maschile, Suzanne e Jacqueline in quello femminile.
Suzanne cercò di far sopravvivere la sua bambina dandole parte delle sue magre razioni ma ciò significò per lei una denutrizione sempre più rapida. Così venne ben presto selezionata ed inviata alle camere a gas.
Charles sopravvisse ancora.
Quando – all’avvicinarsi delle truppe sovietiche – i tedeschi evacuarono Auschwitz venne trasferito a Dachau dove giunse nel gennaio 1945 stanco, affamato, malato.
Era ancora vivo quando gli americani liberarono il campo ma era ridotto ad una larva umana. Morì il 23 maggio 1945 nell’ospedale di Feldafing.

Alla morte della mamma Jacqueline venne inviata nel “Block 10”, la baracca dei bambini. Jacqueline era sola. Tutti i bambini intorno a lei parlavano polacco a parte un bambino di nome Georges, un francese come lei.

segue in: http://www.olokaustos.org/argomenti/bambini/bullen2.htm

Jacqueline Morgensternultima modifica: 2010-01-19T19:28:00+01:00da pelikan-55
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