Viaggio verso l’incubo: da Auschwitz a Neuengamme

I venti bambini rinchiusi nel Block 10 di Auschwitz vennero sottoposti ad esami medici da un altro e forse più famoso assassino: il dottor Josef Mengele.
Una volta stabilita la loro idoneità venne stabilito il loro trasferimento a Neuengamme presso il “dipartimento Heissmeyer”.
Il comandante del campo verso la metà del dicembre 1944 convocò la dottoressa Paulina Trocki, una internata che lavorava presso l’ospedale del campo, e la informò che avrebbe dovuto accompagnare un trasporto speciale di venti bambini diretto a Neuengamme e precisò che si trattava di bambini privi di genitori.
Il 13 dicembre 1944 il treno uscì da Auschwitz, così Paulina Trocki anni dopo ricordò il viaggio:
Il trasporto era scortato da una SS per la quale venne aggiunto un apposito vagone. A bordo c’ero io, tre infermiere e i venti bambini. Erano 10 bambini e 10 bambine tra i 6 e i 12 anni d’età, tutti ebrei ma di diversi Paesi, 2 erano di Parigi.
Durante il viaggio ci fecero indossare i distintivi da ebrei [la stella gialla NDT] affinché la popolazione non fraternizzasse con noi. Per evitare che qualcuno ci avvicinasse durante le soste sparsero la voce che si trattava di un convoglio di malati di tifo.
Nel trasporto c’era un bambino di 12 anni, il figlio del dottor Kohn che ricordo era il direttore dell’ospedale “Rotschild” di Parigi.
Quando arrivammo a Berlino e il ragazzo la vide dal treno disse: «Se conoscessi un qualsiasi indirizzo fuggirei di qui». Durante il viaggio il vitto era buono: c’era cioccolata e latte.
Dopo due giorni, alle 22 arrivammo nel lager di Neuengamme (…) Parlai con uno studente di medicina belga che era internato lì che mi disse che nel lager non c’erano bambini e che temeva li volessero usare per degli esperimenti. Lo studente lavorava nella farmacia del campo. Non vidi più i bambini
“.

Quando la dottoressa Trocki ripartì per Auschwitz i bambini vennero affidati alle cure dei due prigionieri olandesi Anton Holzel e Dirk Deutekom che in breve divennero i “papà” del gruppo di cavie umane. A Neuengamme per collaborare con Heissmeyer erano stati fatti arrivare anche i due medici francesi: Florence e Quenouille.
Per un qualche tempo i bambini vissero un periodo di relativa tranquillità. Il 24 dicembre 1944 Jupp Handler, un prigioniero austriaco si travestì da Babbo Natale e, sfidando i divieti delle SS, distribuì doni ai bambini. Il piccolo Marek James ricevette un paio d’occhiali, era miope e le SS al suo arrivo ad Auschwitz glieli avevano tolti.

http://www.olokaustos.org/argomenti/bambini/bullen9.htm

Viaggio verso l’incubo: da Auschwitz a Neuengammeultima modifica: 2010-01-23T18:47:10+01:00da pelikan-55
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