L’impossibile Tigre Boschi (M.Gramellini)

«Sono profondamente dispiaciuto per avervi deluso. La fama e la ricchezza mi hanno fatto credere di essere esente dalle regole che tutti rispettano. Ma sono stato uno stupido, non si gioca con i valori. Ora spetta solo a me cercare di ricominciare». Osservata dall’Italia, la penitenza in mondovisione del golfista fedifrago Tiger Woods (Tigre Boschi) appartiene ad altre galassie. Da noi si dice: fra moglie e marito non mettere il dito. Quelli invece ci mettono le telecamere della diretta. Impensabile che Marrazzo o Delbono, per citare gli ultimi uomini pubblici coinvolti in vicende di sesso, si prestino a simili riti di purificazione.

Nei Paesi protestanti come gli Usa il reprobo non si limita a pentirsi. Prende l’impegno solenne di diventare un’altra persona. Il prezzo da pagare per il perdono non è tanto l’umiliazione pubblica, ma l’impossibilità di una recidiva. Il giorno che Woods venisse di nuovo pescato dietro qualche gonnella, per gli americani (e per gli sponsor che lo hanno reso ricco) sarà un uomo finito. Nell’Italia cattolica, invece, non esiste il concetto di «unica chance». Qui si pecca e si viene perdonati di continuo per reati veri, altro che un tradimento coniugale. E l’obiettivo del pentimento è farla franca per poterla rifare ancora. Anche se si è ricchi e famosi. Anzi, soprattutto. Provo a immaginarmi un noto leader che si scusa in tv con la moglie e giura ai fan che non la tradirà mai più. Sicuro che prima della fine gli scapperebbe una barzelletta sulle albanesi e dovrebbe ricominciare il suo discorso daccapo. All’infinito.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41

L’impossibile Tigre Boschi (M.Gramellini)ultima modifica: 2010-02-21T19:09:00+01:00da pelikan-55
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