Il buon esempio (C.De Gregorio)

Scatta l’ora legale, speriamo che sia vero. Giochiamo con le parole, fa bene alla testa, occupiamoci della loro manutenzione, oliamole come si fa con le biciclette e sentiamole suonare distinguendole una per una come i vecchi sapevano fare col canto degli uccelli quando ancora l’unico suono che tutti ci ipnotizza non era quello della tv. L’ora legale scatta stanotte, bisogna rimettere a posto l’orologio e il destino che ci aspetta: dipende da noi, da noi che andiamo a votare. Ostinatamente, con rabbia e con pazienza, con la certezza che sono le piccole azioni quotidiane quelle che cambiano il mondo, le azioni e le parole insieme, il loro senso. Legalità, onestà, democrazia, libertà. Le sentite suonare? Riuscite a ricordarne il senso? C’è bisogno di questo. Di restituire un senso a quel che abbiamo ereditato dalla fatica dei padri per consegnarlo intatto ai figli: quando ci diranno, fra molti anni, «dov’eravate mentre accadeva tutto questo» noi dovremo poter dire eravamo lì, è stato difficile e faticosissimo, sembrava una fatica inutile a volte, ci dicevano che stavamo perdendo ma non ci siamo lasciati incantare, non li abbiamo ascoltati ed è stato così, come in certe favole, è stato non ascoltando e andando diritti lungo quella strada lastricata di nomi che hanno fatto la storia che abbiamo, invece, alla fine, vinto quel maleficio che stava per portarci in rovina. Sarà un bel racconto. Non importa quanto tempo ci vorrà. Si vince poco per volta, certe volte. E comunque sempre si vince quando non ci si arrende.

Servono i simboli, anche. Certo. Serve un dito che indichi lontano e la capacità di chi guarda di non fissare il dito. Pazienza se c’è un po’ di nebbia, se non è proprio tutto chiaro all’orizzonte. Importante è tenere il passo e conoscere la meta. Uscire di qui. Andarsene via da questo posto dove Kim Il Sung in versione catodica compare come in un videogioco impazzito da tutti gli schermi ogni minuto, guarda in favore di telecamera e ti dice come devi votare, basta una croce, mi raccomando, fate i bravi e con le candidate ricordatevi che ho lo jus primae noctis. Ha paura, i suoi sondaggi questa volta gli dicono che ha commesso molti errori, persino chiudere gli odiati programmi di giornalismo in tv si è rivelato un boomerang. Così si trasformano i nemici in eroi, possibile che non abbia nessuno tra i suoi vassalli che glielo spieghi? Sì, glielo spiegano. Ma non resiste. Non sopporta altre voci che non siano la sua. Altri specchi che i suoi.

Fini se ne andrà. La Lega potrebbe facilmente superarlo. La sua stagione è finita. Bisogna fare molta attenzione: è nella coda il veleno, certe code di dinosauro sono lunghissime. Bisogna anche pensare presto il dopo, che non è detto che sia migliore di questo: non basterà che Berlusconi tramonti perché il paese abbia indietro quello che in vent’anni ha perduto. Ce ne vorranno altrettanti, ci vorrà molto lavoro da fare insieme, con le teste con il cuore e con le mani. Bisogna cominciare subito. Dai cancelli delle fabbriche al primo turno: quello è un bel simbolo. Dal lavoro. Dalla scuola. Dalla cultura. Dall’esempio. Da una cosa semplice come dare il buon esempio: è rivoluzionario.

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Il buon esempio (C.De Gregorio)ultima modifica: 2010-03-27T18:57:00+01:00da pelikan-55
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