Dopo il 25 luglio viene l’8 settembre

“Bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà” ci ricorda il poeta e noi, ovviamente, noi italiani ci siamo arrivati per contrarietà. Non riusciamo neppure a festeggiare la caduta del vecchio suino, i tappi di spumante sono rimasti nella gabbietta perché non si sa se potremo permetterci un’altra bottiglia domani.

Ora, speriamo, arriverà SuperMario Monti, l’uomo giusto al posto giusto. Ma il suo arrivo, che speriamo riesca a frenare la caduta, testimonia soprattutto della fine della nostra classe dirigente. Tutta. Il buon Napisan l’ha coperto con il laticlavio di senatore a vita (a proposito, ricordate quando il suino ventilò la nomina di Mike Buongiorno? Tempi spensierati quelli…) quasi ad attutire la dimostrazione del fallimento della politica rappresentata da questa classe dirigente. L’8 settembre ci fu chi se la diede a gambe (quelle corte di Sciaboletta), chi si chiuse in cantina, chi finì nel lager e chi pensò che era ora di cambiare, ma cambiare davvero.

La strada è quella, cambiare davvero. Bisogna arrivare sempre all’orlo del disastro per capire? Bisogna che ci sia Caporetto, l’8 settembre, Mani Pulite?

Dopo l’8 settembre si trattava di ripulire un paese corrotto e complice del fascismo, la Resistenza ci provò, poi la continuità ebbe la meglio sulla rottura e il “vento del nord” uscì al casello di Orte. Ora si tratta di cercare le fondamenta del nostro essere un paese europeo, non di blaterare di democrazia ferita perché qualcuno viene-per fortuna- a guardarci i casa dopo anni di libero cazzeggio morale ed economico. C’è da riprendere una dignità distrutta, sono stanco delle pacche sulle spalle degli amici stranieri, delle loro occhiate fra il pietoso e il divertito. L’Italia è stata fra i fondatori dell’Europa unita, riusciamo a ricordarcene?

Siamo finiti dove siamo per colpa di tutti, alcuni più di altri, ovvio, ma nessuno era in esilio in questi anni. E non solo sul piano politico ma-soprattutto-su quello etico e civile. Ci siamo abituati all’eccezione abiurando le regole.

Quante volte ci è capitato (e capita), di fronte a un dirigente/onorevole/preside/assessore/sindaco/direttore di pensare “ma questo qua chi lo ha messo qui?”, di fronte alla sua inadeguatezza, incapacità, sublime mediocrità. Abbiamo selezionato il peggio e ora ci lamentiamo? Ci siamo illusi che la macchina andasse avanti sui binari, chiunque fosse alla guida. Non è così, non lo è mai stato e adesso siamo su un aereo alla guida del quale, ancora per qualche giorno, sono seduti suini, puttane (per me l’Escort era solo quella della Ford), nani, socialdemoscoppiati. Riuscirà SuperMario ad attaccarsi alla cloche e “tirar su” il muso del nostro aereo?

Il mio consiglio sarebbe prima di buttare giù la zavorra, come si fa in questi casi. Far prendere una boccata d’aria a 3000 m. agli idioti. Vasto programma, come disse il buon De Gaulle.

E intanto la nostra bella sinistra che fa? Discetta di elezioni?! Invoca il primato della politica (?!), si abbandona a trip lisergici (Berlusconi sarebbe caduto grazie alla manifestazione del 5 a Roma..), litiga su Cicciobello Renzi, fonda correnti e movimenti “riformisti” (roba che se Camillo tornasse li prenderebbe a calcinculo) o dichiara che voterà contro Monti. Bene, bravi, è il miglior complimento che potete fargli, però poi dopo, uscite in silenzio per sempre e spegnete la luce. Grazie.

 

 

 

 

Dopo il 25 luglio viene l’8 settembreultima modifica: 2011-11-10T10:57:00+01:00da pelikan-55
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Un pensiero su “Dopo il 25 luglio viene l’8 settembre

  1. Condivido ovviamente quasi tutto. Tutto fuorchè l’ultimo capoverso, ovviamente…ma io sono di parte e lo ammetto.
    Come in ogni famiglia anche nella sinistra ci sono dei problemi, ma la linea è chiara. Approvazione rapida della legge di stabilità, dimissioni di B., la palla torna a Napo che nel solco della Costituzione decide. E qualunque cosa decida a noi andrà bene, nel senso che faremo, ognuno per la sua parte, quel che c’è da fare.
    E di Renzi, ma chi cavolo se ne frega?!? Un cronista intelligente tira dritto e passa oltre, un cronista con forma mentis berlusconiana gli fa un’intervista di 10 pagine. Noi tiriamo dritto e passiamo oltre.
    Con tantissima stima
    a presto

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