In Francia ha vinto Holland e, manco a dirlo, ecco sulle italiche prode risuonare il grido: “Fare come la Francia!”. Ancora? Non ci è bastato il “Fare come Clinton/Obama, Blair, Zapatero?” già echeggiato in passato? E’ il principio dei vasi comunicanti: il pieno occupa sempre il vuoto. Il vuoto delle idee che ricicciano slogan trascorsi o demagogici balzi nel nulla. Un po’ come la polemica sui funghi nostrani dei civici Musei. Gli amministratori non avevano un cappero di idea su cosa farne e, allora, pensata geniale, anzichè proporre alla città la questione, che hanno fatto? Ti hanno chiamato il Blair/Obama esterno. Il genio. L’archistar. Deus ex machina che, giustamente dal suo punto di vista, lasciato a mano libera ha liberamente proposto quello che gli passava per la mente, c’entrasse o no con i Civici Musei di questa “anonima città”. E’ la replica perfetta della favoletta degli abiti nuovi dell’imperatore. Perfetta.
In compenso mi sono accorto che non si parla più dell’art.18. Dovevamo offrire i nostri petti al fuoco nemico per difendere questa barriera di civiltà e ce ne siamo già dimenticati? “Quandoque bonus dormitat Homerus”! E se sonnecchia il grande poeta chi siamo noi per vegliare in armi?
A Reggio la Fondazione bancaria chiude i bilanci in rosso (profondo). Oh, acciderbolina! Ma non erano tutti geni della finanza quei signori seduti in quel Consiglio chiamati (non si sa come e perchè) a gestire i soldini accumulati in qualche secolo dai nostri avi? Siamo stati fortunati che geni fossero, pensate fossero stati dei poveri incompetenti come il s/scritto, che disastro! Che roba! Ah, signora mia, non ci sono più i geni di una volta!
E’ iniziata e finita Fotografia Europea. Bene, bravi. Qualcuno ha scritto che anche crollasse l’Euro, tornasse l’economia di baratto e i Lanzichenecchi fossero alle porte, Fotografia Europea si farebbe ancora. Bene, bravi. In merito un uzzolo mi stuzzica il cerebro (visto come so scrivere bene, se voglio?): che cos’è un buon fotografo/una buona fotografia oggi, quando tutti sono fotografi? Io vengo dal secolo scorso, la fotografia è stato il mio pane (letteralmente) per qualche anno: fotografo di matrimoni, una scuola eccezionale. Niente digitale allora. Pellicola. One shot, one bang. Non puoi sbagliare la foto dello scambio degli anelli. Si impara. Ho vinto concorsi, ho fatto mostre. Le mie foto me le stampavo in casa, bianco e nero mai abbastanza rimpianto. Una Nikon nuova costava come mezza utilitaria. Continuo a far foto, dalla malattia non si guarisce, ma che senso ha oggi quando la tecnica ha preso il sopravvento e la super offerta ha travolto ogni selezione di qualità? Dico una cosa antipatica: fotografi si nasce. Si può diventare bravi, fare qualche bello scatto, ma è sulla distanza che si capisce il valore. E io, di valore, ne vedo così poco. Vabbè, su queste magari ci tornerò con più calma.
Comunque il mio consiglio, intonato al bisogno di rigore di cui sento disperato bisogno, riguardo alle mostre di FE è semplice: andate a vedere Henry Cartier Bresson e McCullin. Basta. Guardatele bene perchè tutto è gia lì. HCB andava in giro con la sua Leica, un 50 mm., il tutto in una borsina della spesa. Facile, semplice, geniale. Megapixel? Photoshop? Ecchisenefrega.
Basta, torno alle mie bozze, altrimenti l’editore ci ripensa e il libro non me lo pubblica più (ma questa è un’altra storia..).