Chiedo scusa ma non l’ho capito, colpa mia. Schierarsi per cosa? Per avere un posticino poi? Con l’idea morettina “mi si nota di più se vengo..o mi si nota di più se non vengo..”? Lo so, non sono un raffinato politico ma ho provato a leggere i “documenti programmatici” E li ho trovati prolissi, pieni di tecnicismi e sindacalismi ma soprattutto non all’altezza delle crisi in cui siamo immersi. Documenti buoni, per l’amor di Dio, ma “tiepidi”, incapaci di dare una svolta reale alle varie questioni. Si lima un po’ là, si raddrizza un po’ qua. Certo come alternativa alla barbarie da bordello del berlusconismo era un bel passo avanti, ma in un anno il tempo è corso molto più veloce e quelle proposte sono invecchiate tanto da ricordare il programma prodiano, 200 pagine di bei propositi, sfumati in un pomeriggio. In un anno il mondo è cambiato, ce ne siamo accorti?
Vedo intorno una crescente desertificazione politica che alimenta fenomeni inquietanti come il grillismo, un movimento in bilico fra demagogia del terzo millennio (il mito della “democrazia diretta”) e Scientology. Ma sarebbe ingenuo prendersela con l’effetto e trascurare la causa. I partiti tradizionali, compresi quelli che adesso chiamano alle “primarie”, hanno avuto anni per cambiare, salvarsi, accorgersi di quello che stava accadendo e porre un rimedio. Zero. Nulla. Hanno continuato ad occupare tutto l’occupabile, a divorare il divorabile. Inamovibili: anche fra Cusna e Po abbiamo eletti che sono in giro dagli anni settanta. 35 anni di politica politicata. C’era ancora il muro, Breznev, doveva ancora uscire la Fiat Uno. Ancora lì.
Prendersela con Monti o la Fornero è, oltre che sciocco, anche antistorico. Abbiamo votato la peggior classe dirigente europea, per ignavia, quieto vivere o tornaconto. Abbiamo goduto tutti, chi pochissimo, chi poco, chi molto di un sistema che dava qualcosa a tanti, pensioni ai poveracci, evasione ai ricchi. Basta pensare al mondo della scuola, come ho accennato in un altro post di qualche giorno fa. In fondo è proprio come a scuola: non si studia, si va in giro, si gioca a pallone. Poi un giorno il professore ti interroga e ti da quattro. Che si fa? Ci si mette a studiare? Nooo, è chiaro: “il professore ce l’ha con me, è d’accordo col preside, con provveditore, col ministro, con Dio e chissà altri per colpire me, proprio me”. Italia 2012. Un paese in crisi totale per mancanza di classi dirigenti all’altezza: politiche, economiche, sindacali, religiose.
E ora dovremmo andare alle “primarie” per scegliere un candidato per elezioni in cui non avremo (al 80%) una nuova legge elettorale, in cui nessuno (alleanze ancora ignote a parte) avrà abbastanza voti per garantire un governo stabile e si rischia che metà degli elettori stia a casa? O stare a casa e votare sul web, le primarie virtuali per mandare a governare chi? Tanti giovani volenterosi e in buona fede, telecomandati dal capo della setta?
Lo so, il quadro non è consolante né in sede nazionale né sulle rive del Crostolo (ma questa è un’altra storia..). Del resto il mondo gira come vuole, domani sapremo se Obama sarà ancora presidente o se-eletto Romney-venerdì Israele attaccherà l’Iran, nel qual caso andare sì o no alle “primarie” sarà l’ultimo dei nostri problemi…