Guardarsi dalle imitazioni!

Alt! Fermi tutti! Nel circo mediatico, spettacolare, volgare e prossenetico che è diventato il nostro povero paese, è stata tirata in ballo anche Fortezza Bastiani. Il presidente della Camera on. Fini ha paragonato il premier (provvisorio) al ten.Drogo! Insostenibile per chiunque abbia un minimo di buone letture. Il premier (provvisorio) al massimo può essere accostato a qualche personaggio balzachiano o maupassantiano, stile Bel ami o dintorni, anche se la dimensione da frequentatore di locali di quarto d’ordine e di signorine a tassametro è certamente specifica del satiro-premier (provvisorio).

Quindi giù le mani da Fortezza Bastiani e sorbiamoci queste storiacce degne di alberghette compiacenti, di villette in stile geometrile, di locali per scambisti e parcheggi per camionisti.

Più si invecchia, più si ama l’indecenza. (V.Woolfe)

E’ la stampa, bellezza!

Reggio non è Trecate Brianza, non è nemmeno l’ultimo borgo sperduto dominato da dementi padani, o almeno non ancora (visto che un poco onorevole leghista ci ha appena minacciato di candidarsi ancora fra 5 anni e di portare anche a noi, teste quadre, un po’ di sano razzismo e demenza padana). Eppure la nostra città, credo di poter dire, non ha la stampa che si merita (o sì?). Chi di noi non aveva un compagno di scuola sturlone con 3 in italiano e che è finito a scrivere sui giornali alzi la mano. Tutto normale, i nostri 4 quotidiani (manco Berlino ne ha altrettanti) non assumono più, pagano articoli 3 euro a giovani volenterosi e per lo più analfabeti che devono occuparsi oggi di rifiuti, domani di spaccio di coca e dopodomani di schianti autostradali. Neanche Pico della Mirandola sosterrebbe la sfida. E i risultati si vedono. Chi fa poi i titoli e le prime pagine deve avere seri problemi (vita sessuale infelice o inesistente, calcoli alla cistifellea o attacchi diarroici ostinati) perchè quello che vediamo ogni mattina renderebbe infelice persino un cammello nella più sperduta oasi nel Niger.

Oggi, Gazzetta di Reggio (che non è il peggio se paragonato a fogli “cacata carta” per dirla con Catullo, come l’Infilippazione o Il motteggio di Reggio) poneva al centro della prima pagina a colori una foto con titolo. I concerti dei quartetti a Reggio? La morte di Camillo Rossi, figura storica del cattolicesimo reggiano? No. Bazzecole. Roba da vecchi parrucconi. Spazio al nuovo che avanza: “Ruttosound entra nel Guinness dei primati“!

Questa la notizia: una banda di dementi (almeno 30.000, dice il solerte cronista) accorsi a sentire una gara di rutti. Avete letto bene: da anni si svolge questa meravigliosa iniziativa. Gara di rutti. Che, immagino, faccia parte del triathlon del leghista perfetto insieme alle altre due specialità: miss culetto bagnato e petosymphony. Altro che libri, bilbioteche e concerti noiosi. Rutti liberi, birra a cannella e via libera alla aerofagia!

Lo so, sono vecchio e reazionario e qualcuno, di belle speranze e breve intelletto, mi chiederà sbuffando: ma che c’è di male?

E se, per questa come per le tante cose di questa povera Italia rovesciassimo la domanda? “Che c’è di bene?”

Ricordate il dott.Stranamore?

Grazie a questo governo retto e dominato dalla fantasia, ogni giorno ci aspettano nuove gag, frizzi, lazzi e battute. Insomma un vero spasso, non fosse che un vero governo dovrebbe occuparsi della res publica e non comportarsi come una compagnia d’avanspettacolo (con tutto il rispetto per i nobili teatranti). Ricordate “Il dott.Stranamore” del mai abbastanza rimpianto Stanley K.? Lo scienziato tedesco, riciclato dalla NASA (presa per i fondelli del vecchio vonBraun) che, impegnato a proteggere l’occidente con nuove meravigliose armi missilistiche, ogni tanto aveva il proprio braccio destro che scattava nel rigido saluto nazi, ribelle ad ogni controllo e opportunità? Più o meno, qualche scalino nella scala evolutiva più in basso, è quello che è accaduto alla M.V.Brambilla, neoministro del turismo, il cui braccino destro è partito verso l’alto al termine dell’esecuzione dell’inno nazionale. Il tutto non alla festa dei nazisti della ValBrembana, ma alla cerimonia della festa dei carabinieri in quel di Lecco (nomen omen?).

Abituati a scrutare altre parti del corpo della neoministra, la novità ci lascia delusi. Proponiamo quindi alla “signora” (si fa per dire) l’adozione di apposite autoreggenti anche agli avambracci. Fascista sì e passi (tanto ormai..), ma, perbacco, anche l’occhio vuole la sua parte…


Salvate il soldato Obama!

Salvate il soldato Obama! Stasera (ora italiana) incontrerà il vecchio satiro per un caffè, da bravo G.I. Obama è riuscito a schivare il pranzo ufficiale e così si è risparmiato barzellette sui neri che ce l’hanno più lungo, sulle labbra di lady Obama e sulla potenza virile del vecchio satiro. Però anche un caffè è una bella prova. Quante cazzate sparerà il nostro (si fa per dire) fra lo zucchero e il latte? Il caffè americano oltretutto è quella broda nera da mezzo litro…E poi c’è il problema statura (no non quella morale, che per il vecchio satiro è come Bolzano in gennaio: -4), Obama è quasi 1,90 il nostro 30 cm. in meno. Cosa farà nelle foto? Metterà zeppe da drag-queen? Salterà con perfetto stacco da saltatore al momento del clic? Zomperà sulle spalle del povero Barack gridando “gid-dap!”? E poi Barack ha già le scarpe belle lucide, anche senza la saliva del premier!

Sarà comunque imbarazzante: mandiamo una taskforce, chiediamo a Spielberg come si fa a salvare il soldato Obama dal satiro premier (provvisorio). Noi siamo pronti, che si fa per la propria patria…

Ahhhrieccoli! (2)

Solerti amici e lettori hanno osservato: “non conta se uno fa politica da tanti anni, non basta essere giovani per essere in gamba!”.

Giusta osservazione: basta guardarsi in giro per vedere tanti “giovani” a cui non affideremmo neppure la gestione del nostro cortile, insediati già ostricamente nelle stanze e stanzette del potere. La mia osservazione sui reduci del glorioso congresso del 1989 era più banale. Non è questione di anni, anagrafici o di militanza. E’ una osservazione di efficienza. Questi qua, la compagnuccia del 18° (congresso), ha perso, riperso e perso di nuovo. Tutti presi dai loro magnifici ego ombelicali hanno massacrato l’unico in grado di battere due volte il premier (provvisorio)-satiro ed hanno perso, riperso e straperso. Magnifici professionisti della politica hanno condotto la sinistra dove neppure il più sventato dei distratti incompetenti sarebbe riuscito. Loro sì. Loro hanno perso, riperso e perso di nuovo. E adesso affonderanno anche il PD e dopo? Diventeremo tutti leghisti (o satiri)?

Ahhhrieccoli!!

Era il 22 marzo 1989. La città Roma. Si concludeva il 18°Congresso del PCI sul tema ” Il nuovo Pci in Italia e in Europa. È il tempo dell’alternativa”. In questa bella giornata nella capitale veniva nominata la Segreteria del grande partito, la formazione era questa: Segretario Achille Occhetto, Componenti: Antonio Bassolino, Massimo D’Alema, Piero Fassino, Fabio Mussi, Claudio Petruccioli, Livia Turco, Walter Veltroni.

Nell’Urss Gorbaciov apriva alle elezioni il cammino della perestrojka, nella tornata elettorale che avrebbe visto i candidati popolari spazzare via i burocrati del Pcus, Eltsin stravinceva a Mosca, nelle Repubbliche baltiche i candidati popolari si aggiudicavano 31 seggi su 33. Un paio di mesi dopo gli scontri di Piazza Tien-an-men. Qualcuno a Berlino o a Budapest pensava che forse qualcosa poteva cambiare. Bush padre era alla Casa Bianca e Reagan defungeva.

Alain Prost vinceva il mondiale di Formula 1 con la sua McLaren-Honda, l’Inter di Trapattoni vinceva il campionato, in tv spopolava Heather Parisi.

Sono passati 20 anni. Un bimbo nato allora corre in auto e va all’Università. 20 anni.

E questi qua sono ancora a romperci i cabasisi, a progettare nuovi meravigliosi piani politici per il futuro della (loro) sinistra: Antonio Bassolino, Massimo D’Alema, Piero Fassino, Fabio Mussi, Claudio Petruccioli, Livia Turco, Walter Veltroni. Arieccoli! Dopo le elezioni di domenica ancora pronti a sfoderare i loro pugnaletti, a fare i loro discorsini, i loro giochettini, a spostare omini su una scacchiera sempre più rosicchiata dai tarli e dalla storia.

Libro consigliato: “Vent’anni dopo” di A.Dumas.

Imperatore dell’immaginazione

Tempi duri per i troppo buoni“, diceva lo slogan di certi biscotti della mia infanzia. E allora tornano fuori (come segnala Travaglio sull’Unità) i vecchi mastini del premier (provvisorio)-satiro, mentre i leccobardi d’ufficio (Battista, Panebianco, Polito,..) tirano il fiato (stare sempre con la lingua fuori è faticoso, immagino) e ci deliziano con articolesse sublimi. Stavolta, ahinoi, l’ex agente CIA Ferrara, ci sput.., pardon ci s-prostituisce anche all’estero, nell’amica Germania, dove è apparso il suo articolo su Die Welt .

http://www.ilfoglio.it/soloqui/2536

Leggetelo! E’una epifania, una rivelazione, un passaggio iniziatico. Noi pensavamo di avere un premier (provvisorio) degno di un dancing di terzo ordine? Noo, si tratta di un “imperatore dell’immaginazione e della politica”. Credevamo fosse entrato in politica per sfuggire alle patrie galere? Noo,quando ha visto il pericolo di perderla [la sua fortuna] per mano di giudici moralisti e politici di sinistra, ha deciso di entrare in politica e di prendere il potere”. Bello, eh? Ma le rivelazioni non sono finite: pensavamo di avere a che fare con un guitto arricchito privo di scrupoli? Noo:Uno dei suoi più recenti capolavori è stato dichiararsi fautore dell’anarchia etica e garantirsi al tempo stesso l’appoggio della gerarchia cattolica, dal Papa in giù“. Capito? Calpestare i dieci comandamenti nei primi venti minuti della giornata si chiama “anarchia etica”. Geniale!

Gli italiani lo amano, logico “amano il suo tratto populista, la sua vicinanza ai loro difetti, verso i quali nessuno al mondo sa essere indulgente come i miei compatrioti“.

E l’ultima quisquilia? Pinzellacchera? Sì, quella robina lì di minorenni, feste, velina, ragazze di gamba svelta, viaggi a nostre spese? E’roba surreale“, frequentare una minorenne cos’è per un 73enne? Codice penale, roba da ludi porcorum? Nooo: tenetevi, si tratta dipatronage“!! E le suddette ragazze di piccola virtù, le “demivierges” di prevostiana memoria? Semplice: sonooggi una sorta di nuova classe sociale postmoderna che produce plusvalore e si guadagna da vivere attraverso l’immagine“. Che queste “demivierges” siano produttrici di plusvalore è una tautologia (“c’è chi l’amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione, Boccadirosa…”) ma che si fosse formata anche una nuova classe sociale ci era sfuggito. Pensavamo fosse roba da codice penale, da Squadra Buoncostume, invece fra un po’ salterà fuori Durkheim.  Sull'”immagine” poi come fonte del loro reddito…rinvierei al ben noto quadro di Courbet “L’origine del mondo” (1866) per identificare con maggior accuratezza tale fonte…

E per noi, obsoleti cattocomunisti, incapaci di capire e apprezzare i “pubblici primati di potenza virile” del vecchio satiro (primati dopati, visto l’uso di pilloline blu in quantità industriali)? Per noi non resta che la forca. L’obeso del Foglio così ci condanna “Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralisti(Nietzsche). Povero Friedrich! Avessi saputo che un giorno  un simile cefalopenico avrebbe usato un tuo scritto, magari avresti lasciato carta e penna e saresti andato prima a cercare la meravigliosa (lei sì, altro che queste mezze calzette di gomma) Lou Salomè…

Entusiasmo popolare

I GR della giornata hanno riportato la notizia del premier(provvisorio)-satiro salutato da ali di folla nel suo tragitto a piedi da Piazza Venezia a palazzo Grazioli. Era tutto preparato: da ieri alle 13 i circoli del Pollo della Libertà loro di Roma erano stati allertati perchè si presentassero stamattina, con bambini al seguito. Per i presenti era offerto il pranzo.Non si sa se fosse previsto anche un compenso.

Insomma una “spontanea” manifestazione di entusiasmo per il vecchio satiro.

E’ vero, non è ciarpame

Esce il libro della candidata L’Alloro “Noi, le ragazze di Silvio”. In cui l’autrice nega di far parte di quel “ciarpame” stigmatizzato da Veronica Lario.

Secondo il dizionario dicesi “ciarpame”: “Insieme di cose vecchie e senza valore, ammucchiate alla rinfusa.”

Siamo d’accordo, le “ragazze di Silvio” non sono ciarpame. Sono qualcos’altro. E lo sappiamo tutti.

Noemi, quattro cose ovvie

Noemi, quattro cose ovvie
Beppe Severgnini

Un pesce rosso convinto d’essere un cardinale, gli economisti che ammettono di non averci capito niente, la politica fuori dalla nomine Rai, José Mourinho che lavora gratis. Sono molte le notizie surreali che avrebbero potuto colorare questa torrida primavera, ma è toccato a una ragazzina e ai suoi bizzarri rapporti col presidente del Consiglio.

Bizzari: ecco la parola. Potete essere di destra o di sinistra, atei e cattolici, giovani o meno giovani, ma sarete d’accordo: se uno sceneggiatore avesse scritto un film con quella trama, gli avrebbero detto “Ragazzo, hai bevuto?”. Invece è accaduto. Noemi, le feste, il papi, i genitori, le smentite, i fidanzati che compaiono e scompaiono. I marziani guardano giù dicendo: “E quelli strani saremmo noi?”.

Quattro punti ovvii, per ridurre i litigi e provare a ragionare. Il primo: la frequentazione tra un settantenne e una diciassettenne – al di là del ruolo di lui – è insolita. La famiglia Letizia non sembra stupita, decine di milioni d’italiani sì. Una spiegazione plausibile ancora non l’hanno avuta. Se tanti lavorano di fantasia, a Palazzo Chigi non possono stupirsi.

Ovvietà numero due. Alcune affermazioni del protagonista sono state smentite. “L’ho sempre vista coi genitori”: poi Noemi – ma cosa s’è fatta? era così carina! – salta fuori alla festa del Milan, sbuca al galà della moda, compare in Sardegna. Per cose del genere, nelle altre democrazie, i potenti saltano come tappi di spumante. Noi siamo più elastici – succubi, rassegnati, distratti, disinformati: scegliete voi l’aggettivo – ma un leader politico, perfino qui, dev’essere credibile.

Ovvietà numero tre. Le abitudini e le frequentazioni di Silvio B. riguardano solo Veronica L. (che peraltro s’è già espressa con vigore sul tema)? Be’, fino a un certo punto. Il Presidente del Consiglio guida una coalizione di governo che organizza il Family Day, mica il Toga Party o il concorso Miss Maglietta Bagnata. Michele Brambilla – vicedirettore del “Giornale”, bravo collega e uomo perbene – spiega che, per il mondo cattolico, contano le azioni politiche, non i comportamenti coerenti. Io dico: mah!

Ovvietà numero quattro. L’opposizione, in tutte le democrazie, cerca i punti deboli dell’avversario, soprattutto alla vigilia delle elezioni. Dov’è lo scandalo, qual è la novità? Se Piersilvio s’indigna, non ha idea di cosa avrebbe passato suo padre in America, in Germania o in Gran Bretagna (dov’è inconcepibile che i capi di governo possiedano televisioni). Non solo in questi giorni: negli ultimi quindici anni.
Bene: quattro cose ovvie, in attesa di sviluppi. Intanto s’è insediato quietamente il governo Letta. Qualcuno che coordini ci vuole. C’è da lavorare, e il Capo è altrove.

Dal Corriere della Sera del 28 maggio 2009