Il gusto del suicidio

Cronache elettorali da Reggio Emilia: Rifondazione comunista si presenterà da sola, senza alleanze. Bravi! Duri e puri! Perfetti lemmings politici lanciati verso la scogliera e il baratro. Eredi perfetti di una sinistra che, nei momenti più difficili, litiga, si divide, si scinde, si frantuma, sempre in nome dei principi. Qui più che di principi si può parlare di fine. Dopo un anno dalla catastrofe del 2008, con le stesse facce, a litigare su chi è più a sinistra. Più che lemmings mi sembrano tanti dodo. Uccelloni inutili, estinti senza nessun rimpianto.

Povera Chiesa…

A Reggio, in centro, c’è un parroco. Guida sparute manifestazioni per “riconquistare” il Parco pubblico, offre una sala parrocchiale alla Lega per il lancio della campagna elettorale. Ci viene a dire che un ex-sindaca che si ricandida è mandata dalla “Provvidenza” e che bisogna cambiare amministrazione perchè l’assessore non gli ha dato retta. E’ quel parroco che ha detto “no” alla richiesta di ripristinare la targa che ricordava che nella sua canonica il 28 settembre 1943 nacque ufficialmente il CLN di Reggio, perchè era una questione “politica”.

E’ un parroco moderno: ha imparato la regole basilari della società della comunicazione: occuparsi di tutt’altro che il proprio mestiere ma soprattutto alzare la voce, urlare, strillare. Più urli e più diventi intoccabile, più urli e più entri nel circo mediatico e politico. E’ moderno, vuole che il centro sia riaperto alle auto così la gente (evidentemente in gran parte zoppi, invalidi et similia) possa affollare la sua chiesa (anche se dietro all’abside della sua chiesa c’è il parcheggio ACI). A lui, come ad altri parroci del centro, non nasce mai il dubbio che la gente nelle loro chiese non ci vada perchè non vuole ascoltare quello che simili pastori dicono. Per autodifesa non per crisi di fede. Ma loro sono così: parcheggi pieni e chiese vuote. Felici loro…Tanto poi arriva la donna della “provvidenza” a sistemare tutto.

A Reggio, in centro, c’è un parroco. E’ moderno, è bipartizan. Per tanti secoli abbiamo sentito la lagna sulla Chiesa che difende i poveri, ora finalmente abbiamo anche un parroco che difende i ricchi. Se ne sentiva proprio la mancanza (si fa per dire).

Candidati e no

Reggio. Roba da campagna elettorale, come se questo giustificasse tutto, invece no. Liste su liste, quasi quasi mi candido anch’io: che ci vuole? “Lista del carciofino” e si va…Ma la cosa più debilitante è scorrere gli elenchi dei candidati. Lo diciamo? E’ quasi sempre una selezione al peggio. Nei migliori dei casi saltano fuori persone di poco o nessun spessore, come si diceva una volta boun ragas, ma nulla di più. Per un mese ci si scannerà per un posto e poi, una volta conquistato l’obiettivo, sarà un problema raggiungere il numero legale delle democratiche assemblee. Come sullo scenario nazionale ecco affacciarsi anche da noi veline, miss, etère e ballerine. Exmanager, maneggioni, razzisti, comitatisti, palazzinari, avvocaticchi (tanti) anche un pregiudicato per traffico di denaro falso (poi assolto, eh?). Lo specchio della società? Forse, o ricordando Andy Warhol, ognuno avrà i suoi cinque minuti di celebrità e così sia.

Una menzione all’unico, impareggiabile, irresistibile, candidato del Po(pollo) della Libertà (loro). Meglio che la melatonina prima del sonno, meglio del Chianti con l’arrosto, meglio della spuma di parmigiano alle Pere. Talmente inadeguato da mettere in imbarazzo anche i giornalisti (parola forte per quelli reggiani) di destra chiamati ad intervistarlo (Vedere “Confronti” su Teletricolore del 17/4). Il candidato perfetto perchè i voti vadano ad un’altra candidata-sindaco, mentre i voti di lista restino in casa. Il nostro ha accusato di nuovo Istoreco di “insabbiare” la storia. Forse ha ragione, anche perchè lui di sabbia (con quella che si trova ad avere fra orecchio e orecchio) se ne intende….

Sindaci replicanti

Quest’anno a Reggio il sindaco va di moda replicante. Ma non quelli che abbiamo amato in Blade Runner. Magari! Semplicemente sindaci che già hanno amministrato e, dopo un turno di sosta, tornano a proporsi. Si passa anche da un Comune all’altro. Difficile uscire dal tunnel del potere. Si incomincia da giovani e poi si finisce così, con la scimmia sulla spalla (si diceva una volta), pronti a “spendersi”, perchè si è una “risorsa”. Oppure perchè, ed è più drammatico, non c’è nessun altro che voglia farlo. Allora per “spirito di servizio” ci si sacrifica. Programmi? Idee? Calma! Non si può avere tutto. Intanto c’è il candidato. C’è già chi si prenota per una poltrona anche di vicesindaco, tanto per non correre rischi.

In questi mesi ho girato l’Italia del centro-nord a presentare il mio libro e ho visto un altro paese, al quale, drammaticamente, stiamo facendo tutto il possibile anche noi a Reggio per assomigliare. Scomparsi i partiti, le Chiese (tutte anche quella cattolica, divenuta ormai un’agenzia politico-imprenditoriale) restano gli interessi, gli affari. E chi magari vuole continuare a lavorare con serietà e con meno compromessi possibili deve fare gli scongiuri perchè prevalga ancora lo storico buonsenso reggiano. Ma basta sperare nel buonsenso quando la politica è evaporata?

Meraviglioso Filli!

Meraviglioso!

Guardate tutti il Filippi pensiero: http://www.viaemilianet.it/videodettaglio.php?id=50

Chi darebbe uno così anche le chiavi della sua bici? Meraviglioso! Altro che i Monty Phyton! E se la sua candidatura fosse un geniale stratagemma dei suoi per dare il voto ad Alessandri e togliersi Filippi dai cabasisi una volta per tutte?

Domanda: ma il “sabbiatore” che Filippi evoca se avesse dato una sabbiata al mononeurone del medesimo non faceva una cosa utile?

Tagli ai partigiani

Che diavolo questo Filippi! Uno svolta l’angolo un istante e che ti fa il candidato del PdL a Reggio? Ti spara una girandola di programmi, di idee, di piani quinquennali per quella povera città cattocomunista che lui, novello, Sigfrido, si appresta a riscattare. Economia? Strade? Centrali nucleari (a proposito: che abbia passato troppi anni a Caorso il candidato? Di notte è già fosforescente?), industria, artigianato, sanità?

No. Il nulla neuronale come di consueto, tranne….tranne che lui “taglierà del 95% i fondi ai partigiani”. Per un programma di legislatura non è male. Neppure l’ispettore Clouseau avrebbe saputo far di meglio.

Pare che, dico pare, che il candidato sia ingegnere. Certo che qualche nozione di matematica, preso com’è dalla politica, deve essersela persa per strada. In particolare che qualunque sia la percentuale che si voglia calcolare se l’intero è uguale a zero, il risultato sarà comunque zero. Quindi il nostro candidato tolga pure anche il 250% dei finanziamenti ai “partigiani”, ma il risultato sarà sempre quello: come al solito, qualche momento di buon umore in questa povera Italia devastata. Grazie, candidato!

Non ci vedremo a Filippi!

Fra i candidati a Sindaco per le prossime amministrative, a Reggio Emilia, il PdL (forse avendo deciso in segreto di far confluire i propri voti alla Lega o ai Nazisti dell’Illinois) ha scelto come candidato il simpatico ing.Fabio Filippi al quale va da anni la nostra simpatia e gratitudine per i veri momenti di buon umore che ci regala con le sue uscite estemporanee. Che parli di crisi della zootecnia o di delitti comunisti (che per lui più o meno sono la stessa cosa) ogni volta il candidato suddetto ci delizia con punti di vista, mai banali, ma sempre degni delle migliori serate di Zelig. Ora, però sta attingendo a vette ancora inesplorate di sagacia e genialità: sono apparsi i suoi manifesti (maxi) nelle nostre vie. E il candidato di quel partito (? diciamo associazione o club o meglio circolo monarchico) che negli scorsi anni aveva rotto zebedei per mesi contro lo “spreco” comunista dei ponti di Calatrava, cosa ti va a mettere sullo sfondo del faccione del nostro? Gli stessi vituperati ponti. Potenza della coerenza!

Sulla cronologia poi il buon casinese (meglio sarebbe dire casinato) Filippi cosa ti escogita come slogan? “Dopo 64 anni rialzati Reggio”. Ora, se l’aritmetica ha un senso, significa che 64 anni fa, cioè nel 1945 Reggio era ritta in piedi, felice e gioiosa. Poi arrivarono i comunisti, si mangiarono tutti i bambini (Filippi sfuggì alla strage degli innocenti fuggendo in Egitto?), manco sputarono le ossa e portarono la nostra città al deserto attuale. Nel 1945? Ma allora Fillipi rimpiange la Brigata Nera in giro, i nazi per le strade, i morti nei fossi, i bambardamenti e la tessera del pane? Perchè questa era la Reggio dritta in piedi 64 anni fa. Questo rimpiange? A questo vuole tornare? Basta saperlo.

E pensare che ci sono tanti canali di bonifica dove le erbacce crescono rigogliose, senza che nessun candidato si eserciti nella nobile arte del lavoro…..

Fascisti su Marte? Anche a Reggio…

Sul periodico “Reggio Nel Web” (www.reggionelweb.it) viene intervistato Ferdinando Raiola, responsabile provinciale di Casa Pound.
Qualche domanda (e risposta):
“…
A quale ideologia fa riferimento Casa Pound?
Noi ci rifacciamo all’idea sociale del fascismo, ci riteniamo i fascisti del terzo millennio.

E lo sostenete con orgoglio?
Certo! Se non fossi orgoglioso di essere fascista non sarei fascista.

Che senso ha oggi essere fascista e, specialmente, esserlo in una città come Reggio Emilia che è uno dei principali simboli dell’antifascismo?
Il fascismo ha dato tempo fa tutte le risposte agli stessi problemi che in Italia ci sono oggi. Perché se lei va a vedere le leggi fasciste che ci sono state durante il ventennio sono le leggi sociali sulle quali ancora oggi si basa lo stato sociale italiano che le ideologie liberal-capitaliste di destra e di sinistra stanno distruggendo. L’INPS, l’INAIL, l’istituto di ricostruzione industriale, le quaranta ore settimanali, la non licenziabilità senza giusta causa e anche il progetto sulla proprietà della casa… sono tutte leggi che fece Mussolini. Noi siamo orgogliosi di lottare anche a Reggio Emilia per portare avanti le nostre battaglie.
…”