Don Floriano Abramowicz. Chi è costui?

Chi è Floriano Abrahamowicz? Anzi don Floriano Abrahamowicz? E’ un prelato che approfittando della bontà divina, notoriamente infinita come la umana imbecillità, si esibisce sui palcoscenici mediatici con uscite del tipo: il card.Tettamanzi, vescovo di Milano che aveva difeso il dirittoagli islamici di pregare in una moschea? «Utimo esempio di quegli infiltrati che durante ogni rivoluzione -inglese, francese, bolscevica e, ora, mondialista- tentano di sovvertire la Chiesa dal suo interno». I partigiani? «Poveri ignoranti che combattevano per la perversa setta del comunismo»). I caduti di Salò?«Vittime innocenti perché i loro assassini non facevano parte di un esercito legittimo». Erich Priebke? «La rappresaglia è un triste aspetto della guerra, e Priebke l’ha compiuta col cuore pesante». In sintesi il suo programma potrebbe essere: «Con il sorriso sereno dobbiamo brandire la spada come quei cavalieri che, con Gesù Cristo nel cuore, combattevano il nemico senza odio, seppur con violenza».

http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=74029

Questo bel tomo, membro della Fraternità tradizionalista di San Pio X, fondata da Marcel Lefebvre (scomunicato nel 1998) dove trova spazio per le sue esibizioni? Facile, basta pensarci: chi potrebbe dire cose simili sui musulmani, partigiani, comunisti, nazisti. Mancano i gay ma se cercate in rete qualche perla del pirla la trovate di certo. Dove? Radio Padania Libera. Consiglio a tutti gli uomini di buona volontà di infliggersi questa punizione. Allontanate i bambini, dite alla moglie che non state bene, chiudetevi in bagno e poi sintonizzatevi su questa emittente. Sarà dura, lo so, vi sembrerà di sentire gente che incita all’odio razziale e non. Vi sembrerà di sentire cose uscite dai fogli nazisti di Julius Streicher o dalla Difesa della Razza. Vi sembrerà di ascoltare invasati da bar ubriachi di vino e cattiva grappa. E’ tutto vero. Questo e’ Radio Padania Libera. Vi sembrerà di star male. Forse sarà vero. Vorrete liberarvi. Per questo siete in bagno.

Oggi 2 al prezzo di uno: don Floriano e Radio Padania: Vergognatevi!

Ricordiamocelo

Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente con il timore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti. (Primo Levi, “Corriere della Sera”, 8 maggio 1974)

Indici e professionisti

Premetto che in campo economico sono del tutto impreparato. Ne capisco quanto un tapiro di metempsicosi. Però so leggere e ho l’antico vizio del collezionismo. Leggo e archivio. Immagazino dati, non si sa bene se per insicurezza esistenziale o per previdenza professionale. Comunque sia, ho il mio archivio-stampa che cresce giorno per giorno da anni. Bene, oggi mi capita sott’occhio un articolo “Piazza Affari non trema più” di tale Maurizio Maggi, immagino esperto (lui sì) di analisi, gestioni, manovre di bilanciamento e simili delizie. La fonte è L’Espresso del 29 maggio 2008.
Cito “Il punto più basso degli ultimi tre anni, l’indice Mibtel del listino milanese lo ha toccato poco più di due mesi fa, giovedi 20 marzo, a quota 23.114. Ora sono in tanti a ritenere-e sperare-che quella quota possa rivelarsi il “pavimento” del listino italiano, il fondale da cui, pur senza esaltarsi troppo, non si può che riemergere”.
Sono andato a vedere il Mibtel di oggi, 5 dicembre: 14.088. Perdita in 12 mesi:-49.6%, perdita in 6 mesi:-39,6%.
Non si può che riemergere? Pavimento? Voi cosa fareste se qualche “professionista” scambiasse il pavimento per il tetto che sta crollando? A me vengono in mente quei film catacomici degli anni ottanta dove un pazzo si trovava ai comandi di un jumbo nella beota indifferenza dei passeggeri. Tutti felicemente avviati allo schianto finale.
Sarà un caso che la Borsa Valori di Milano abbia sede a Palazzo Mezzanotte? Non Palazzo del sorriso o Belgioioso. Palazzo Mezzanotte. Nomen omen?
E comunque: Professionisti. Iperpagati e iperincapaci. Che una cosa sia legata all’altra? Oltretutto su scala cosmica. Professionisti: Come i nostri leader della sinistra, professionisti perchè solo con tanta professionalità si poteva portare il paese al punto in cui siamo. Un governo provvisorio di cialtroni, nani, ballerine e “gemelline” e dall’altra parte professionisti del nulla e della sconfitta, con le chiappe al caldo per sè e congiunti. Iperpagati e iperincapaci.

Ma come si fa? (Quando la realtà supera la fantasia)

Ma come si fa? Si può sognare di vivere non dico in un paese avanzato, ma almeno in un paese minimamente civile? Dove ogni mattina, alzandosi e leggendo la stampa nazionale, non si rischi il tracollo epatico, il rigurgito morale, il vomito istituzionale? Non si chiederebbe tanto, solo un po’ di “normalità”, civismo, senso etico delle istituzioni e altre cosette simili.

C’eravamo appena ripresi dalla scena penosa di una magistratura che si scanna in lotte da bande da quartiere, di un PD sempre più coinvolto in questioni in bilico fra l’affarismo e il codice penale, avevamo anche represso un sentito disgusto nell’apprendere che il nostro Presidente del Consiglio provvisorio aveva ricevuto nella sua residenza non uno scienziato, un ambasciatore, un inventore, un circumnavigatore in solitaria, bensì due “gemelline” (si chiamano così adesso?) reduci dall’Isola dei Famosi e tutto ciò si sembrava bastevole, almeno per qualche giorno. Invece no.

Stamattina sul Corriere (http://www.corriere.it/politica/08_dicembre_05/dvd_craxi_berlusconi_scuole_paola_di_caro_3f546e62-c29a-11dd-8440-00144f02aabc.shtml) veniamo informati che il Presidente del Consiglio provvisorio ha firmato la presentazione di un succoso DVD su Bettino Craxi, in questa presentazione “scrive dunque Berlusconi — [il DVD] andrebbe proiettato anche nelle scuole, per dare alle nuove generazioni i necessari spunti di riflessione sul modo in cui è finita la Prima Repubblica e sulla falsa rivoluzione giudiziaria che portò alcuni settori della magistratura a teorizzare la supplenza delle toghe sulla politica». Craxi invece — ne è convinto il premier che del leader socialista fu anche grande amico personale — primo «fautore delle riforme istituzionali, è stato un precursore della sinistra moderna di cui in Italia, purtroppo, non si vede ancora una traccia definita».

In quale paese un qualunque politico potrebbe fare l’apologia di un pregiudicato morto contumace senza alcuna conseguenza per la propria carriera o senza suscitare una reazione di rigetto? La risposta è nota.

Bettino Craxi (1934-2000)

  • Condannato in via definitiva a cinque anni e sei mesi per le tangenti Eni-Sai (corruzione)
  • Condannato a quattro anni e sei mesi per le tangenti della Metropolitana milanese (finanziamento illecito)
  • Condannato in secondo grado a tre anni per Enimont (finanziamento illecito)

  • Condannato a cinque anni e nove mesi per le tangenti Enel e a cinque anni e nove mesi per il Conto Protezione (bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano)

  • Salvato dalla prescrizione in appello dopo una condanna a quattro anni in tribunale per le tangenti di Berlusconi tramite All Iberian

  • Imputato in primo grado per le bustarelle dell’autostrada Milano-Serravalle (corruzione) e per quelle della cooperazione col Terzo Mondo, nonché per frode fiscale sui proventi delle sue varie tangenti

 (fonte:http://www.quimilanolibera.net/wp-content/uploads/2008/01/le-condanne-di-craxi.pdf)

Adiuvamos eos ut pudeant (Aiutiamoli a vergognarsi /4 e 5)

CITTA’ DEL VATICANO – E’ scontro tra Onu e Vaticano. La Santa Sede boccia, con decisione, il progetto di una depenalizzazione universale dell’omosessualità. Un’ iniziativa presa dalla presidenza di turno francese dell’Unione europea, e accolta da tutti i 27 Paesi della Ue. Immediato il “no” della Santa Sede: “Gli stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come ‘matrimonio’ – dice monsignor Celestino migliore – verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni”. Affermazioni che scatenano una serie di reazioni polemiche che, in serata, provocano una nuova presa di posizione del Vaticano. Che, però, nella sostanza è tutt’altro che una retromarcia. “Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali”, afferma padre Federico Lombardi che ricorda come altri 150 paesi non abbiano aderito alla proposta – ma la proposta cerca di ‘introdurre una dichiarazione di valore politico che si puo’ riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, puo’ venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell’uomo”. In pratica il rischio paventato è che gli Stati che non riconoscono le unioni gay vengano “mesi alla gogna”.

Toni non dissimili da quelli usati da monsignor Migliore che parla di “una dichiarazione di valore politico” che aggiunge “nuove categorie protette dalla discriminazione senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni”.

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/esteri/benedetto-xvi-27/vaticano-omosessualita/vaticano-omosessualita.html?ref=search

Sempre più difficile essere cattolici e capire questa gerarchia, chiusa, meschina, lontana dal mondo, sorda ad ascoltare i “segni dei tempi”. A leggersi, davvero, tutti i giorni il Vangelo e non “Libero”, “Avvenire” o “Il Sole-24 ore”. Una gerarchia che risente pesantemente, come la politica, la cultura di una profonda crisi delle classi dirigenti. Sempre lontani della gente, pronti a scolare il moscerino e ad inghiottire la trave, ossequiosi al potere, funzionari di uno Stato sempre più straniero e alieno.
Allora, per farci capire: “Adiuvamos eos ut pudeant”, che si vergognino, che preghino un po’ di più e cerchino di uscire dalle loro stanzette comode e riscaldate.

Ma oggi c’è anche qualcun’altro che vorrei aiutare a vergognarsi: la causa della parità dei cittadini (Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. ..) è troppo importante per lasciarla a Vladimir Luxuria, oggi sulla stampa intervistata come portavoce del mondo omosessuale. Già miracolata dalla politica e dalla tv-spazzatura, si vergogni e torni alle spiagge tropicali. Se la sinistra si è ridotta a simili icone, quasi quasi (ma molto, molto, quasi…) verrebbe voglia di essere di destra….

Comunque per essere anche utili, firmiamo per la decriminalizzazione dell’omosessualità:

http://firmiamo.it/decriminalizzazionedellomosessualita.

Gli impegni di Pio XII

CITTA’ DEL VATICANO – Benedetto XVI torna a parlare di Pio XII durante la sua visita alla Basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma. “Non potra’ mai essere cancellato il gesto generoso del mio predecessore Pio XII – ha dichiarato Ratzinger – che corse immediatamente a consolare la popolazione tra le macerie ancora fumanti”. “Ricorre quest’anno – ha ricordato il Papa – il 50esimo anniversario della morte del servo di Dio Pio XII e questo ci richiama alla memoria un evento particolamente drammatico del secondo conflitto mondiale, quando il 19 luglio 1943 un violento bombardamento semino’ morte e distruzione nel quartiere di San Lorenzo”. (Agr)
//http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id=%7bF66B8843-8EFB-4B24-A7DA-A83B3427D32A%7d

Il 19 luglio Pio XII uscì dal Vaticano per consolare i cittadini bombardati. Il 16 ottobre 1943 forse aveva altri impegni.

Modesta proposta (2): Salvate il soldato Bondi

“Una stangata decisamente hard. Torna la porno tax, prelievo fiscale aggiuntivo che colpisce l’industria dell’eros più spinto. È una delle misure introdotte dal piano anti-crisi del governo, articolo 31. Non lieve: chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. Nata nel 2002 per iniziativa dell’allora deputato forzista Vittorio Emanuele Falsitta, riproposta nel 2005 da Daniela Santanchè eppure finora mai applicata, la pornotassa stavolta riparte con vigore: colpirà già gli introiti del 2008, gli acconti dovuti al Fisco saranno del 120%. Riguarderà anche la trasmissione di programmi tv a luci rosse. Il decreto del Consiglio dei ministri riassume cosa si intende per porno: giornali e riviste specializzate, compresi dvd e materiale allegato e «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti».

Dove gli amplessi fossero soltanto abilmente recitati, par di capire, l’opera sarebbe esentasse, ma non è chiaro. Un decreto del presidente del Consiglio, entro 60 giorni, illustrerà i dettagli. Spetterà al ministro per la Cultura Sandro Bondi individuare cosa è porno e cosa è soft (o pop-porno, dall’hit già di culto lanciata dalla Ventura).”
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_29/porno_tax_5338be88-bdea-11dd-99ec-00144f02aabc.shtml

Lanciamo subito una campagna umanitaria! Non possiamo lasciare il Ministro (provvisorio) Sandro Bondi nel chiuso della sua stanzetta a visionare migliaia di dvd e riviste porno ogni giorno per stabilire i limiti per la tassazione! Aiutiamolo!

Modesta proposta: si costituisca una Commissione bipartizan che affianchi il povero Bondi per evitargli il prevedibile rischio-cecità. In questa commissione dovrebbero far parte (oltre alla ministra Carfagna che qualcosa ne sa sul tema), la Binetti, Panebianco, Galli della Loggia, Baget Bozzo, Vladimir Luxuria, Calderoli. Con uno spazio settimanale dal buon Vespa. Tanto più o meno di pippe se ne intendono tutti.

E poi: a quando una tassa sull’oscenità del potere, sulla volgarità di questi cialtroni? Un rapporto sessuale è più pornografico delle valanghe di oscenità che i media ci riversano addosso? Rocco Siffredi è più osceno della Talpa, della De Filippis, dei tronisti o dell’Isola dei Famosi? Come diceva il Principe De Curtis: “Ma mi faccia il piacere!”

Fascist Legacy

Dal sito di Micromega si può accedere al filmato “Fascist Legacy (“L’eredità del fascismo”).
E’ un documentario della BBC sui crimini di guerra commessi dagli italiani durante la Seconda Guerra Mondiale. La RAI acquistò una copia del programma, che però non fu mai mostrato al pubblico. La7 ne ha trasmesso ampi stralci nel 2004. Il documentario, diretto da Ken Kirby, ricostruisce le terribili vicende che accaddero nel corso della guerra di conquista coloniale in Etiopia – e negli anni successivi – e delle ancora più terribili vicende durante l’’occupazione nazifascista della Jugoslavia tra gli anni 1941 e 1943. Particolarmente crudele la repressione delle milizie fasciste italiane nella guerriglia antipartigiana in Montenegro ed in altre regioni dei Balcani. Tali azioni vengono mostrate con ottima, ed esclusiva, documentazione filmata di repertorio e con testimonianze registrate sui luoghi storici nella I puntata del film. Il documentario mostra anche i crimini fascisti in Libia e in Etiopia. Nella II puntata il documentario cerca di spiegare le ragioni per le quali i responsabili militari e politici fascisti -colpevoli dei crimini- non sono stati condannati ai sensi del codice del Tribunale Militare Internazionale di Norimberga, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Conduttore del film è lo storico americano Michael Palumbo, autore del libro “L’olocausto rimosso”, edito -in Italia- da Rizzoli. Nel film vengono intervistati -fra gli altri- gli storici italiani Angelo Del Boca, Giorgio Rochat, Claudio Pavone e lo storico inglese David Ellwood.”

http://temi.repubblica.it/micromega-online/fascist-legacy-uneredita-scomoda/

Ue, accordo contro il razzismo

Ue, accordo contro il razzismo

BRUXELLES – Chi incita al razzismo e alla xenofobia rischia sanzioni penali da 1 a 3 anni. Lo hanno deciso i ministri della Giustizia Ue, che hanno raggiunto un accordo sull’adozione della decisione quadro. Un comunicato del commissario Ue alla giustizia, Jacques Barrot, spiega che il provvedimento è rivolto contro “coloro che incitano pubblicamente e intenzionalmente alla violenza e all’odio, anche attraverso la disseminazione o la distribuzione di trattati, foto o altro materiale diretto contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo definito in base alla razza, al colore, alla religione, discendenza o origini nazionali o etniche”.

“Razzismo e xenofobia non hanno luogo in Europa, né dovrebbero averlo in nessun altra parte del mondo. Il dialogo e la comprensione dovrebbero prevalere sull’odio e la provocazione”, afferma Barrot, che “accoglie calorosamente l’introduzione di sanzioni severe ed efficaci contro il razzismo e la xenofobia, che violano direttamente i principi della libertà, della democrazia, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dello stato di diritto, sulla base dei quali l’unione europea è stata fondata e che sono comuni agli Stati membri”.

La ‘decisione quadro’ dell’Ue si applica anche a chi condona o nega atti di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, in base alla definizione della Corte penale internazionale e del tribunale di Norimberga. I governi nazionali hanno due anni di tempo per tradurre il provvedimento nelle loro legislazioni nazionali, disponendo di un certo margine di flessibilità. Gli Stati membri, infatti, possono decidere di sanzionare solo gli atti che mirano effettivamente a disturbare l’ordine pubblico o comportamenti di natura minacciosa, abusiva e insultante.

Molti governi Ue avevano frenato sull’introduzione del provvedimento temendo proprio un’applicazione troppo fiscale delle sanzioni, a scapito della libertà di espressione. Per questo motivo la ‘direttiva quadro’ ha avuto una gestazione molto lunga: è stata proposta dalla commissione europea il 29 novembre 2001.

(La Repubblica, 28/11/2008)

Bene, e adesso aspettiamo Alfano, Calderoli e la banda del governo provvisorio che ci amministra, ci sono voluti 7 anni per arrivarci in Europa, scommettiamo che ci vorrà almeno 1 anno 11 mesi e 31 giorni per avere anche in Italia questa legge? E poi cosa si inventeranno questi cialtroni? Magari diventeranno paladini della “libertà di espressione”?

Manovalanza democratica

Giovedì 27 febbraio, ieri, ho presentato il mio libro “Il sangue dei vincitori” (ed.Aliberti) a Bergamo. E’ stata la 22ima presentazione in 6 mesi. Un piccolo libro su una provincia che interessa così tanto anche in giro per l’Italia. Forse perchè la gente è stufa di sentirsi distruggere la propria storia sotto gli occhi, ogni giorno. Forse perchè vorrebbe vivere in un paese diverso e migliore dove il fascismo sia un argomento davvero solo per gli storici e non la quotidianità nelle nostre strade, sui giornale e i media. Forse perchè tanti hanno voglia di vivere davvero pienamente una dimensione europea, senza vivere in bilico fra il Paraguay e il Kazachistan, con cialtroni al governo e tanti quaquaraquà all’opposizione. Forse. So però che la gente, nel ringraziare un modesto storico di provincia/quartiere, voleva esprimere un senso forte di cittadinanza, di orgoglio per essere diversi in un paese orribile. Girando in provincia e in mezza Italia ho avuto questa fotografia, esiste un paese migliore, fatto di gente “per bene”, forse una minoranza, nel paese dei furbi e delle veline, ma un paese reale, un patrimonio etico e politico che sarebbe ora trovasse davvero una classe dirigente alla sua altezza.
Grazie ad Eugenia, Santo, Barbara e Damiano per il pomeriggio bergamasco, un piccolo atto, fatto insieme agli amici presenti, di “manovalanza democratica”.