Piranha in camicia neroverde..

piranha-3d.jpgUna volta si parlava di “vento del nord”, quel desiderio di un’Italia migliore portato dai partigiani dopo la Liberazione al governo del paese. Poi, lo sappiamo, quel vento arrivò sì e no fino ad Orvieto-Orte e Roma rimase tranquilla com’era sempre stata.

Poi passarono i democristi (sì, perchè oggi di fronte all’orrore quotidiano dell’Impero marron-azzurro quasi rimpiangiamo quel sistema di (sotto) governo), dimenticandoci che proprio da lì viene il disfacimento morale ed etico di questo inizio di millennio. I democristi rubavano alla grande ma il ruttino di fine pranzo lo facevano in bagno. Per loro contava la comunione dei santi: vieni ce n’è anche per te…Questi qua prima ruttano e poi mangiano, loro e congiunti. Ma è il sistema che conta.

Ed il sistema è tanto forte e l’uomo tanto debole che anche i nuovi arrivati, quelli che si erano presentati come il cavaliere bianco, stile Dash, ce li ritroviamo anche loro nel guano e nella fanga fino alle ascelle. Alemanno ha piazzato cubiste, ex terroristi neri, amici, congiunti. Pare che il suo cane non sia stato assunto come autista all’ATAC solo perchè non arrivava ai pedali.

E i leghisti (scusate la parolaccia)? Quello che si sta rivelando come un vero partito nazi-popo-affaristico? Nella “Roma ladrona” si sono inseriti alla grande come nelle banche del nord, tanto, come noto, la moralità per un banchiere è come lo slip per una escort, prima te la togli e meglio è. Fame, fame e fame. Perchè lo spirito già è debole, figuriamoci poi la carne…

Esule o latitante?

Rieccolo! L’esule/latitante, lo statista/bandito, l’inventore della “Milano da bere”, l’eroe di Sigonella, il leader della tribù di nani, ballerine e De Michelis. Benedetto (in arte Bettino) Craxi, defunto ad Hammamet nel 2000, avrà una strada a lui intitolata a Roma. L’ha annunciato Alemanno che, con estrema logica da (post) fascista vuol dare un riconoscimento a colui che distrusse il partito fondato nel 1892. Non ce l’aveva fatta un altro socialista, un maestro romagnolo divenuto capo del Governo, usando il bastone, il carcere e il confino. Bettino ha usato i soldi, il sesso e il potere. Un mix esplosivo (come ben sa il vecchio satiro di Palazzo Grazioli).

Quindi avremo via Craxi. Ma qui dobbiamo chiarirci: o siamo cittadini della Repubblica e allora dedicare una strada a un pregiudicato, condannato 2 volte con sentenze (emesse “in nome del popolo italiano”) passate in giudicato, è una vergogna. Oppure, dedicandogli una via testimoniamo che: a. delle leggi dello stato non ce ne frega una cippa; b. che pensiamo davvero che lo stato abbia perseguitato il povero esule. Ma nel secondo caso dovremmo, che so, proporre revisioni di processi etc…, prima di procedere alla ferale dedica. Troppo legale, eh?

Quindi avremo via Craxi. La cosa però non mi dispiace del tutto, sarà bello poter dire “via Craxi”, ma proprio via! Via! Via dalla nostra vita! Via dalla nostra storia! A queste condizioni siamo già pronti a dedicare altre vie: Via Berlusconi! Via Bondi! Via Capezzone! Via La Russa! (scusate le parolacce, mi sono lasciato trascinare….)

p.s. Nella mia modesta vita non ho grandi rimpianti. Uno però sì: ero a Roma anch’io una sera di tanti anni fa, ero a poca distanza dall’Hotel Raphael dove andò in onda uno dei momenti più alti della democrazia reale, lo sbeffeggiamento del potere corrotto. Ero lì vicino, ma non c’ero anch’io a tirare la mia monetina. Sob!