Imperatore dell’immaginazione

Tempi duri per i troppo buoni“, diceva lo slogan di certi biscotti della mia infanzia. E allora tornano fuori (come segnala Travaglio sull’Unità) i vecchi mastini del premier (provvisorio)-satiro, mentre i leccobardi d’ufficio (Battista, Panebianco, Polito,..) tirano il fiato (stare sempre con la lingua fuori è faticoso, immagino) e ci deliziano con articolesse sublimi. Stavolta, ahinoi, l’ex agente CIA Ferrara, ci sput.., pardon ci s-prostituisce anche all’estero, nell’amica Germania, dove è apparso il suo articolo su Die Welt .

http://www.ilfoglio.it/soloqui/2536

Leggetelo! E’una epifania, una rivelazione, un passaggio iniziatico. Noi pensavamo di avere un premier (provvisorio) degno di un dancing di terzo ordine? Noo, si tratta di un “imperatore dell’immaginazione e della politica”. Credevamo fosse entrato in politica per sfuggire alle patrie galere? Noo,quando ha visto il pericolo di perderla [la sua fortuna] per mano di giudici moralisti e politici di sinistra, ha deciso di entrare in politica e di prendere il potere”. Bello, eh? Ma le rivelazioni non sono finite: pensavamo di avere a che fare con un guitto arricchito privo di scrupoli? Noo:Uno dei suoi più recenti capolavori è stato dichiararsi fautore dell’anarchia etica e garantirsi al tempo stesso l’appoggio della gerarchia cattolica, dal Papa in giù“. Capito? Calpestare i dieci comandamenti nei primi venti minuti della giornata si chiama “anarchia etica”. Geniale!

Gli italiani lo amano, logico “amano il suo tratto populista, la sua vicinanza ai loro difetti, verso i quali nessuno al mondo sa essere indulgente come i miei compatrioti“.

E l’ultima quisquilia? Pinzellacchera? Sì, quella robina lì di minorenni, feste, velina, ragazze di gamba svelta, viaggi a nostre spese? E’roba surreale“, frequentare una minorenne cos’è per un 73enne? Codice penale, roba da ludi porcorum? Nooo: tenetevi, si tratta dipatronage“!! E le suddette ragazze di piccola virtù, le “demivierges” di prevostiana memoria? Semplice: sonooggi una sorta di nuova classe sociale postmoderna che produce plusvalore e si guadagna da vivere attraverso l’immagine“. Che queste “demivierges” siano produttrici di plusvalore è una tautologia (“c’è chi l’amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione, Boccadirosa…”) ma che si fosse formata anche una nuova classe sociale ci era sfuggito. Pensavamo fosse roba da codice penale, da Squadra Buoncostume, invece fra un po’ salterà fuori Durkheim.  Sull'”immagine” poi come fonte del loro reddito…rinvierei al ben noto quadro di Courbet “L’origine del mondo” (1866) per identificare con maggior accuratezza tale fonte…

E per noi, obsoleti cattocomunisti, incapaci di capire e apprezzare i “pubblici primati di potenza virile” del vecchio satiro (primati dopati, visto l’uso di pilloline blu in quantità industriali)? Per noi non resta che la forca. L’obeso del Foglio così ci condanna “Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralisti(Nietzsche). Povero Friedrich! Avessi saputo che un giorno  un simile cefalopenico avrebbe usato un tuo scritto, magari avresti lasciato carta e penna e saresti andato prima a cercare la meravigliosa (lei sì, altro che queste mezze calzette di gomma) Lou Salomè…

Entusiasmo popolare

I GR della giornata hanno riportato la notizia del premier(provvisorio)-satiro salutato da ali di folla nel suo tragitto a piedi da Piazza Venezia a palazzo Grazioli. Era tutto preparato: da ieri alle 13 i circoli del Pollo della Libertà loro di Roma erano stati allertati perchè si presentassero stamattina, con bambini al seguito. Per i presenti era offerto il pranzo.Non si sa se fosse previsto anche un compenso.

Insomma una “spontanea” manifestazione di entusiasmo per il vecchio satiro.

E’ vero, non è ciarpame

Esce il libro della candidata L’Alloro “Noi, le ragazze di Silvio”. In cui l’autrice nega di far parte di quel “ciarpame” stigmatizzato da Veronica Lario.

Secondo il dizionario dicesi “ciarpame”: “Insieme di cose vecchie e senza valore, ammucchiate alla rinfusa.”

Siamo d’accordo, le “ragazze di Silvio” non sono ciarpame. Sono qualcos’altro. E lo sappiamo tutti.

Ei fu…

“Ei fu, siccome immobile, dette il mortal sospiro…quale sarà il fortunato poeta che canterà la fine, ingloriosa, ridicola e grottesca del nostro presidente (provvisorio)? Chi lo travolgerà, l’ennesima minorenne, la velina-assassina che farà schioppare l’ultima, eroica, coronaria, un peto tonante sfuggito al cospetto dei grande del G8? No, lo sappiamo: sarà un complotto della sinistra, un colpo di stiletto dei soliti comunisti o di qualche giornalista-giustizialista che sobillerà, mesterà, tramerà. E il grande uomo cadrà, come la statua di Saddam sulla piazza di Bagdhad, e noi come la cara Jenny dei Pirati di brechtiana memoria, diremo “oplà!”.

Nell’attesa registriamo il risveglio della CEI che si è ricordata che un leader dovrebbe, almeno, non esagerare in ciarpami e vaccate varie. Meglio tardi…Ma intanto l’operazione “Salvate il satiro Silvio” è partita, ohibò, con la solita vecchia tattica: 1. Intervista a “Porca a porca”; 2. Insulti alla signora Veronica della stampa leccobarda; 3. Fuoco di copertura dei giornalisti della “Compagnia dell’agnello”. Se qualcuno ha lo stomaco si legga oggi “Il limite che non c’è” del sublime P.L.Battista, ovviamente attrezzandosi con stivaloni e grembiule per non rimanere inzuppati della saliva del “giornalista”, impegnato nella sua linguistica occupazione. E quello una volta era il “Corriere” di Ronchey e Ottone. Tempi duri, non c’è che dire.

Buone notizie dalla Cassazione

Previti è un corrotto e non ci sono dubbi. La Cassazione non ha commesso alcun errore nel condannare, il 13 luglio del 2007, Cesare Previti, ad un anno e mezzo per corruzione in atti giudiziari nell’ambito della vicenda del lodo Mondadori. Lo ha deciso la Sesta sezione penale della Cassazione dichiarando inammissibile il ricorso presentato dai legali dell’ex ministro della Difesa nonché ex parlamentare di Forza Italia.

In particolare, la difesa di Previti rappresentata da Alessandro Sammarco, nel ricorso che rappresentava «l’ultima spiaggia», sosteneva che i giudici della Seconda sezione penale, nel 2007, convalidando la condanna inflitta a Previti in appello, avevano commesso «una serie di errori materiali», tra i quali «la mancata valutazione di testimonianze che scagionavano Previti» che avrebbero potuto annullare la sentenza di condanna. Tesi non condivisa da piazza Cavour che ha bocciato il reclamo, condannando Previti anche al pagamento delle spese processuali.

10 dicembre 2008