Che bello (non esserci)

Che bello essere lontano da una città dove un prete, anzichè fare il suo difficile lavoro, diventa capopolo leghista! Che bello essere lontano da una città dove il segno del degrado morale della nostra società che è la cosiddetta lega (che mio figlio, giustamente, dice che non merita di essere scritta con la maiuscola) fomenta l’odio, la paura, l’ignoranza e, logicamente, trova in preti simili un appoggio.

Caro don Ranza, la gente NON viene a messa da lei perchè NON la vuol sentire (e li capisco). E lei vuole abbassare i “pilomat”? Ma se la Chiesa di cui lei è protempore parroco, è l’unica in città ad avere un parcheggio nel suo retro (parcheggio ACI)! E lei, anzichè testimoniare il Vangelo cosa fa? Raccoglie firme? Questa rubrica di questo piccolo blog si chiama “Aiutiamoli a vergognarsi”! Nel suo caso, se vuole, lo può chiamare “correzione fraterna”, visto che la nostra conoscenza risale ai tempi della sua fuga da S.Agostino.

E se poi, insiste nel suo leghismo, allora ci faccia un piacere-e noi faremo una raccolta di firme a favore-chieda di essere trasferito a Gerenzano in quel di Varese, cittadina amministrata da un monocolore leghista. Lei sarà a casa sua e noi sentiremo più vicino il Vangelo. Grazie.

Messe e pilomat

La mia mamma che mi voleva bene e che era donna di mondo (seppur cattolica apostolica romana ma laica al 100%, che Dio l’abbia ingloria) mi diceva sempre: “I preti..sono come gli altri..buoni e cattivi”. Mi torna in mente la sua frase ogni volta che mi imbatto in don Ranza. Lo conosco ben prima che diventasse il parroco leghista di S.Francesco e S.Nicolo (una parrocchia che ha più banche che parrocchiani), successore di quel don W.Pignanoli, uno dei pochi parroci fascistoidi della nostra diocesi. Venne come curato in S.Agostino negli anni ottanta e fuggì (letteralmente) una sera, senza spiegare come e perchè. Mah. La carità ci impedisce di approfondire la questione.

Ora il nostro, trovando nel foglio “L’Informazione” (un periodico che mi ricorda spesso il Volkischer Beobachter di Julius Streicher) la sponda per ogni sua pur effimera esternazione, ci informa che vuole che i “pilomat” si abbassino la domenica per consentire ai fedeli di raggiungere la sua parrocchiale messa, e protesta contro la giunta bolscevica e liberticida che conculca tale fondamentale diritto.

Ora, non apprezzando in particolare di essere preso per i fondelli, mi chiedo: a. Ha senso una simile lamentazione per un parroco che ha alle spalle della sua chiesa un parcheggio (ACI) gratuito? b. Se in fedeli diminuiscono alla funzione domenicale sarà colpa del pilomat o del sacerdote? Le messe sono come i film, se non piacciono la gente non ci va. Esiste un mercato del “sacro”, abbiamo liberalizzato le scelte e ognuno opta.

Pensate, ci sono “tossici tradizionalisti” che vanno fino a Mancasale per sentire la vecchia messa in latino (una accolita di fascisti, nazisti, lefebrviani ed etruschi), figurarsi se qualcuno non va a sciropparsi il prete leghista, capisco che il parroco vorrebbe fare come a scuola, e iniziare la messa con l’appello dei parrocchiani. Ma intanto se ne faccia una ragione e si chieda il perchè del calo di presenze. Stavolta sono i pilomat. Devo rileggermi le beatitudini, non ricordo nulla sui dissuasori…