Non ci vedremo a Filippi!

Fra i candidati a Sindaco per le prossime amministrative, a Reggio Emilia, il PdL (forse avendo deciso in segreto di far confluire i propri voti alla Lega o ai Nazisti dell’Illinois) ha scelto come candidato il simpatico ing.Fabio Filippi al quale va da anni la nostra simpatia e gratitudine per i veri momenti di buon umore che ci regala con le sue uscite estemporanee. Che parli di crisi della zootecnia o di delitti comunisti (che per lui più o meno sono la stessa cosa) ogni volta il candidato suddetto ci delizia con punti di vista, mai banali, ma sempre degni delle migliori serate di Zelig. Ora, però sta attingendo a vette ancora inesplorate di sagacia e genialità: sono apparsi i suoi manifesti (maxi) nelle nostre vie. E il candidato di quel partito (? diciamo associazione o club o meglio circolo monarchico) che negli scorsi anni aveva rotto zebedei per mesi contro lo “spreco” comunista dei ponti di Calatrava, cosa ti va a mettere sullo sfondo del faccione del nostro? Gli stessi vituperati ponti. Potenza della coerenza!

Sulla cronologia poi il buon casinese (meglio sarebbe dire casinato) Filippi cosa ti escogita come slogan? “Dopo 64 anni rialzati Reggio”. Ora, se l’aritmetica ha un senso, significa che 64 anni fa, cioè nel 1945 Reggio era ritta in piedi, felice e gioiosa. Poi arrivarono i comunisti, si mangiarono tutti i bambini (Filippi sfuggì alla strage degli innocenti fuggendo in Egitto?), manco sputarono le ossa e portarono la nostra città al deserto attuale. Nel 1945? Ma allora Fillipi rimpiange la Brigata Nera in giro, i nazi per le strade, i morti nei fossi, i bambardamenti e la tessera del pane? Perchè questa era la Reggio dritta in piedi 64 anni fa. Questo rimpiange? A questo vuole tornare? Basta saperlo.

E pensare che ci sono tanti canali di bonifica dove le erbacce crescono rigogliose, senza che nessun candidato si eserciti nella nobile arte del lavoro…..