Briciole quotidane (dal “Corriere”)

Giovani e precari in cerca di lavoro? La scelta dell’Università è un problema? Pochi sbocchi occupazionali? No problem: oggi alla Multisala Adriano, nell’ambito del RomaFictionFest, provini per trovare nuovi protagonisti per “I Cesaroni”! E per le candidate sfortunate (ma dotate) c’è un altro appuntamento: per la serie “Le Messaline”, presentarsi Palazzo Grazioli (ore nanna).

http://roma.corriere.it/roma/notizie/serate_romane/09_luglio_7/fiction_fest_cesaroni-1601544940375.shtml

Il ministro (protempore) “Gridolo” Brunetta ci sconvolge. Non con statistiche sul calo del 150% dei lavativi ma con sue tranches de vie. “Le donne, da quando sono ministro, mi corteggiano molto”. Capperi! E noi che pensavamo che le donne (pardon, certe donne) fossero attirate dalla indigenza e da umili incarichi! Ma possiamo star tranquilli. “Gridolo” ci informa che anche a letto…. Che sia il potere a infondere vigore ed esperienza? Auguri! Ricordiamo però al caro “Gridolo” quel che diceva il poeta, riguardo un certo giudice di bassa statura che il gentil sesso avvicinava per “scoprire se è vero quel che si dice intorno ai nani, che siano forniti….” (F.De Andrè, Un giudice). In questo caso, comunque, leviamo alto il nostro “chissenefrega..”

http://www.corriere.it/politica/09_luglio_07/brunetta_tv_giovanna_cavalli_42d88418-6b34-11de-a24c-00144f02aabc.shtml

Se Atene piange…Anche in Polonia mica scherzano con le boiate a piede libero! Il 15 agosto (festa dell’Ascensione) Madonna terrà il primo concerto nel bel paese. Apriti cielo! Walesa, già eroe di Solidarnosc e Premio Nobel, lo definisce “satanico”, il partito dei simpatici gemelli Kaczynski (un incrocio fra Gobbels e Bombolo) è già mobilitato per impedire “Questo concer­to — ha dichiarato padre Sta­nislaw Malkowski, uno dei leader della protesta — è un attacco del diavolo alla no­stra intatta nazione cattolica e alla tradizione dei polac­chi ». Domanda: non c’è posto in Polonia per Calderolsky, Salvinznskzy e Borghezycs? Tanto pirla più, pirla meno….

http://www.corriere.it/spettacoli/09_luglio_08/walesa_contro_madonna_027eaa68-6b8f-11de-af15-00144f02aabc.shtml

Grecia, Francia, Italia, la gioventù bruciata

…La rivolta di Atene, per alcuni versi, richiama, inoltre, le mobilitazioni che attraversano l’Italia da alcune settimane. Le differenze, in questo caso, sono però ancor più evidenti. Perché in Italia la protesta giovanile non nasce da un episodio violento e non ha assunto toni violenti (se non in alcuni casi molto specifici). Perché ha fini e bersagli squisitamente politici. I provvedimenti del governo in materia di scuola e università. Tuttavia, fra le mobilitazioni vi sono i punti di contatto altrettanto palesi. In Italia come in Grecia i protagonisti sono gli studenti, i teatri le università. In Grecia come in Italia la popolazione studentesca era da tempo in ebollizione, per gli stessi motivi. L’opposizione aperta contro la riduzione delle risorse e degli investimenti sulla scuola – e in particolar modo sull’organizzazione della ricerca e dell’università – pubblica.

Se colleghiamo questi tratti, tanto diversi in apparenza, si delinea un profilo comune e largamente noto. Perché le rivolte investono i giovani, sia gli studenti che i marginali, delle classi agiate e dei gruppi esclusi. I bersagli sono, in ogni caso, le istituzioni di governo, il sistema educativo e le forze dell’ordine, il sistema politico e in particolar modo i partiti e gli uomini di governo. Il denominatore comune di queste esplosioni sociali sono i giovani, occultati e vigilati da una società vecchia e in declino, da un sistema politico im-previdente, inefficiente e spesso corrotto. Schiacciati in un presente senza futuro. Cui sono sottratti i diritti di cittadinanza. Costretti a una flessibilità senza obiettivi. Il che significa: precarietà.

La violenza, in questo caso, diventa un modo di dichiarare e gridare la propria esistenza. Loro, invisibili. Inutile ignorarli, fare come se non ci fossero. Ci sono. Studenti, precari, di buona famiglia oppure marginali e immigrati, politicizzati o apertamente impolitici e antipolitici. Esistono. E se si finge di non vedere si accendono, bruciano. Fuochi nella notte che incendiano le città.

(Ilvo Diamanti, Repubblica 9.12.2008)
http://www.repubblica.it/2007/02/rubriche/bussole/giovane/giovane.html