Presentazione

Copertina_Il primo.jpgPresentazione All’Arco. La sala piena, la musica di Virgiglio Rovali, suonata da Emanuele Reverberi e Paolo Simonazzi. Un libro è come una freccia: si prepara, si appuntisce, si equilibra e poi si scocca. E il libro va, segue la sua strada, lo leggi e non ti ricordi subito di averle scritte tu quelle righe, di avere pensato tu quella struttura, quell’ordine nel racconto. Il libro va e tu resti solo, a pensare al prossimo libro, alla prossima freccia che, forse, riuscirai a scoccare. O forse no. Questo forse, per quanto mi riguarda, è stato il libro-finora-più personale, quello in cui ho dovuto temperare il mestiere dello storico con la passione della scrittura. Quello in cui ho “incontrato” di più le persone, cercando di ridare loro quello spazio, quella vita che non avevano potuto godere. Piccolissima cosa.

E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare (F.De Andrè,  Il suonatore Jones).

In fondo è un modo anche questo, come Fortezza Bastiani, per non arrendersi a questa decomposizione trionfante, a questa volgarità lucente a questa completa mancanza di vergogna. Cose così, per i miei 25 lettori. Grazie a tutti.