Sì, confesso

Ebbene sì, lo confesso! Prima di trovare anche la mia foto su “Il Giornale” (la versione contemporanea del Der Stürmer di Julius Streicher) come quella di Augias. Avrei tempo perchè se le “rivelazioni” procedono in ordine alfabetico… Ma voglio contribuire all’operazione “verità” (Pravda per dirla in cirillico) e confesso: anch’io sono stato una spia! Non del KGB ma dell’altrettanto terribile OZNA, la polizia segreta jugoslava!

Correva l’anno 1988, mancava poco alla fine del comunismo ma noi, agenti del male, pervicacemente convinti e lautamente foraggiati, continuavamo a svolgere la nostra sordida missione. Nell’agosto di quell’anno, approfittando (oh, i polsi mi tremano dalla vergogna..) della copertura del mio matrimonio, svolsi una missione di 6 giorni in Istria per scambiare importanti informazioni con i miei collegamenti colà dislocati. A tutti parve un viaggio di nozze, ma era ben altro…Preciso che mia moglie era del tutto ignara della mia attività.

I nomi dei miei contatti dell’OZNA: Slavko Stimac (maitre d’hotel), Tatiana Kabarova (cameriera), Slobodan Pskulic (verduraio), Nina Skaffalova (commessa di negozio). Con loro mi incontrai rispettivamente a Pisino, Porec e Rijeka. Il segno di riconoscimento preventivo era il colore della mia auto: una Peugeot205 ROSSA…

Con Slavko Stimac la frase di riconoscimento concordata era: “Avete una stanza matrimoniale per stanotte” e lui doveva rispondere “Con bagno o senza?”

Con Tatiana Kabarova: “Avete un’altra porzione di fritto misto?” e lei “Mi dispiace, è finito”

Con Slobodan Pskulic “Posso pagare la frutta in lire italiane?” e lui “Sì, certo a me piacciono le lire..”

Con Nina Skaffalova “Di queste scarpe non  c’è il numero 36?” e lei “No, questa settimana solo il 44…”

Mi riservo di precisare al Giudice che mi convocherà il contenuto dei miei incontri con questi quattro agenti. Preciso, per onore della verità, che avevo già avuto informazioni riservate anche prima di partire, attraverso la visione di “Ti ricordi di Dolly Bell?” di Emir Kusturica. Dolly Bell era il nome in codice della rete informativa segreta jugoslava.

All’epoca il mio lavoro di copertura in Italia si svolgeva presso l’Istituto Cervi dove potevo avere liberi contatti con le numerose delegazioni del KGB, OZNA, KZX, SSWZX, etc.. provenienti dai paesi dell’est sotto le mentite spoglie di comitive di vecchi reduci della Guerra patriottica.

Questa breve confessione per scaricare la mia coscienza e per contribuire alla definitiva affermazione della democrazia nel nostro paese, liberato una volta per tutte dal cancro sovietico-pluto-demo-giudo-archi-bio-lib-lab-piff e puff e indirizzato ad un luminoso avvenire sotto la guida del nostro supremo ed eretto timoniere

Firmato e s/scritto