Indici e professionisti

Premetto che in campo economico sono del tutto impreparato. Ne capisco quanto un tapiro di metempsicosi. Però so leggere e ho l’antico vizio del collezionismo. Leggo e archivio. Immagazino dati, non si sa bene se per insicurezza esistenziale o per previdenza professionale. Comunque sia, ho il mio archivio-stampa che cresce giorno per giorno da anni. Bene, oggi mi capita sott’occhio un articolo “Piazza Affari non trema più” di tale Maurizio Maggi, immagino esperto (lui sì) di analisi, gestioni, manovre di bilanciamento e simili delizie. La fonte è L’Espresso del 29 maggio 2008.
Cito “Il punto più basso degli ultimi tre anni, l’indice Mibtel del listino milanese lo ha toccato poco più di due mesi fa, giovedi 20 marzo, a quota 23.114. Ora sono in tanti a ritenere-e sperare-che quella quota possa rivelarsi il “pavimento” del listino italiano, il fondale da cui, pur senza esaltarsi troppo, non si può che riemergere”.
Sono andato a vedere il Mibtel di oggi, 5 dicembre: 14.088. Perdita in 12 mesi:-49.6%, perdita in 6 mesi:-39,6%.
Non si può che riemergere? Pavimento? Voi cosa fareste se qualche “professionista” scambiasse il pavimento per il tetto che sta crollando? A me vengono in mente quei film catacomici degli anni ottanta dove un pazzo si trovava ai comandi di un jumbo nella beota indifferenza dei passeggeri. Tutti felicemente avviati allo schianto finale.
Sarà un caso che la Borsa Valori di Milano abbia sede a Palazzo Mezzanotte? Non Palazzo del sorriso o Belgioioso. Palazzo Mezzanotte. Nomen omen?
E comunque: Professionisti. Iperpagati e iperincapaci. Che una cosa sia legata all’altra? Oltretutto su scala cosmica. Professionisti: Come i nostri leader della sinistra, professionisti perchè solo con tanta professionalità si poteva portare il paese al punto in cui siamo. Un governo provvisorio di cialtroni, nani, ballerine e “gemelline” e dall’altra parte professionisti del nulla e della sconfitta, con le chiappe al caldo per sè e congiunti. Iperpagati e iperincapaci.