Esule o latitante?

Rieccolo! L’esule/latitante, lo statista/bandito, l’inventore della “Milano da bere”, l’eroe di Sigonella, il leader della tribù di nani, ballerine e De Michelis. Benedetto (in arte Bettino) Craxi, defunto ad Hammamet nel 2000, avrà una strada a lui intitolata a Roma. L’ha annunciato Alemanno che, con estrema logica da (post) fascista vuol dare un riconoscimento a colui che distrusse il partito fondato nel 1892. Non ce l’aveva fatta un altro socialista, un maestro romagnolo divenuto capo del Governo, usando il bastone, il carcere e il confino. Bettino ha usato i soldi, il sesso e il potere. Un mix esplosivo (come ben sa il vecchio satiro di Palazzo Grazioli).

Quindi avremo via Craxi. Ma qui dobbiamo chiarirci: o siamo cittadini della Repubblica e allora dedicare una strada a un pregiudicato, condannato 2 volte con sentenze (emesse “in nome del popolo italiano”) passate in giudicato, è una vergogna. Oppure, dedicandogli una via testimoniamo che: a. delle leggi dello stato non ce ne frega una cippa; b. che pensiamo davvero che lo stato abbia perseguitato il povero esule. Ma nel secondo caso dovremmo, che so, proporre revisioni di processi etc…, prima di procedere alla ferale dedica. Troppo legale, eh?

Quindi avremo via Craxi. La cosa però non mi dispiace del tutto, sarà bello poter dire “via Craxi”, ma proprio via! Via! Via dalla nostra vita! Via dalla nostra storia! A queste condizioni siamo già pronti a dedicare altre vie: Via Berlusconi! Via Bondi! Via Capezzone! Via La Russa! (scusate le parolacce, mi sono lasciato trascinare….)

p.s. Nella mia modesta vita non ho grandi rimpianti. Uno però sì: ero a Roma anch’io una sera di tanti anni fa, ero a poca distanza dall’Hotel Raphael dove andò in onda uno dei momenti più alti della democrazia reale, lo sbeffeggiamento del potere corrotto. Ero lì vicino, ma non c’ero anch’io a tirare la mia monetina. Sob!