Pillole

La Bonino si è candidata in Lazio. Persa per persa almeno un candidato dignitoso e di livello. Noo, Castagnetti sta meditando di proporre Silvia Costa. Ci fa piacere: pensavamo fosse già passata a miglior vita o si fosse data al tombolo, in fondo era già deputato nel 1983 (solo 27 anni fa). Una ola per l’ala maschilista del PD che ne ricordano ancora le gonne corte e le belle gambe negli anni ottanta. Un rimpianto per l’ala sovietica del medesimo PD: ci fosse ancora la Nilde si candidava lei! Per la serie il nuovo che avanza (e come suggeriva Lella Costa: “se avanza…buttiamolo via, no?).

Schifani a Reggio. E’andato quasi tutto liscio, in piazza spingi spingi per salire sul palco (se osservate le foto non ci stava più neanche uno spillo, sembravano i naufraghi sull’ultima zattera del Titanic) delle varie “autorità”, entusiasmo popolare a livello Bolzano (-4). Comunque il Presidente non ha avuto contatti con la folla circondato da un nugolo di bodyguard che, pare, però, non abbiano fermato le salivate del nostro Filli, di cui attendiamo a minuti uno storico comunicato stampa del tipo “nella roccaforte bolscevica oggi ha soffiato un vento di libertà..schifani..”.

Schifani a Reggio 2. Nessuno ha capito perchè si sia voluto invitare il suddetto. Ce l’avessero mandato era scortese rifiutare ma andarsele a cercare…Quos vult perdere Deus dementat..o una versione padana del morettiano “continuiamo a farci del male…”?

Schifani a Reggio 3. Stamane l’Associazione Reggiana per la Costituzione ha donato all’illustre ospite un quadretto recante alcune frasi di Giuseppe Dossetti sulla Costituzione. L’illustre ha gradito, dicono le agenzie, speriamo che almeno la cornice fosse d’argento, così, tanto per poterla riciclare…

Visitata la mostra statica di mezzi dell’Esercito in Piazza della Vittoria. Delusione dello scrivente che da vecchio militarista si aspettava carri armati, blindati, lanciarazzi. Niente. Solo camion, cisterne, gru, portacontainer. Insomma roba da Cersaie, la fiera dell’edilizia di Bologna. Dimenticavo che ora l’esercito fa solo missioni di pace. Ingenuo.

L’on.alessandri ha effettuato un sopralluogo sulla SS63. Attendiamo una superstrada per il prossimo weekend, ma solo per veri reggiani. Gli altri a dorso di mulo e calci nel… Almeno un vecchio on. dc, all’epoca (come ora) moolto potente, per farsi sganciare i soldi delle Colombiadi per fare un po’ di lavoretti organizzò, per il ministro dell’epoca dei LL.PP. Prandini (do you remember? 6 anni e 4 mesi per le tangenti ANAS…), un falso ingorgo, ingaggiando appositamente un camionista con bilico e rimorchio che si premurò di inchiodare il regale corteo su per i tornanti di Casina. “Visto che roba? Non si può andare avanti così!” mostrò sdegnato il nostro potente al ministro. E i soldi arrivarono (magari andarono anche un po’ giro, ma vogliamo mettere lo stile?).


E la bandiera dei tre colori….

Qui a Fortezza Bastiani la sera è fresca, la luna è piena. In lontananza le note di una qualche festa estiva, un valzer forse o una mazurca. Musiche di altri tempi quando per divertirsi bastava poco. Adesso invece siamo complicati, in bilico fra la farsa e la tragedia. In questo la lega (che, come dice mio figlio, non merita neppure la maiuscola) tiene alto il livello comico. Pagliacci a piede libero i leghisti, squallide maschere del disfacimento morale e politico di un paese che non è mai stato un esempio di rigore.

L’ultima è contro il Tricolore. Ora, per quanti mi conoscono sanno bene la mia scarsa simpatia verso le operazioni trasformistiche condotte proprio a Reggio da bolsi ex comunisti, pronti a riciclarsi come strenui difensori del vessillo nazionale. Buffoni e opportunisti. Però. Però non posso scordare Giorgio Morelli, il “Solitario” che entra a Reggio il 24 aprile su una vecchia bicicletta e porta il Tricolore in Comune. Non posso dimenticare la commozione dei tanti emigranti (avi incolpevoli della massa di cefalopenici leghisti) in tante parti del mondo di fronte alla loro bandiera.

Adesso questi tragici buffoni se ne escono con la necessità di modificare l’articolo 12 della Costituzione per dare spazio ai “vessilli regionali”. Crisi economica devastante, cassa integrati, un premier-satiro ormai scaricato anche dai congiunti, zone intere del paese in mano alla criminalità organizzata e questi legonzi cosa vanno a pensare? Alle bandiere regionali?

Superata la spiacevole senzazione di essere presi per i classici fondelli, con l’ennesima trovata per gonzi della Valtrompio, raccolgo la sfida e propongo alcuni dei nuovi vessilli che garriranno sulle torri delle capitali regionali.

Lombardia: una casseula fosforescente verde su fondo grigio topo color aria di Milano.

Piemonte: Il profilo del seno plastico di Simona Ventura su fondo color gianduiotto.

Veneto: fondo color polenta, con osei azzurri in volo.

Liguria: verde pesto

Emilia: a strisce orizzontali bianche verdi rosse arancio (besciamella, pasta, ragù e formaggio gratinato).

Toscana: una fiorentina fumante su un fondo rosso Chianti.

Lazio: nera con un bel fascio che sorge dal Colosseo

Campania: un Kalashnikov adagiato su una pizza alla Napoli

Sicilia: una coppola e il motto “Il sordo, il cieco, il muto campano cent’anni in pace”

Sardegna: una villa con 64 tette al vento.

Finalmente! Così procede la putrefazione del belpaese, fra legonzi in preda a fumi alcoolici, un premier in perenne (o attesa) erezione e code di gitanti sulle autostrada. Che meraviglia!

Per fortuna qui a Fortezza Bastiani la sera è fresca, la luna è piena e c’è una musica nell’aria, che sia l’inno comunale di Casina? O forse quello di Carpineti? Approfondirò…


Ordine del Tricolore: una buona notizia

A conclusione d’anno una (piccola) buona notizia: come ci ha comunicato con una sollecita mail l’on.Paolo Corsini il deputato del PD ha ritirato la firma al famigerato progetto di legge, verificato come il testo definitivo della stessa non fosse quello che aveva in precedenza letto.
Grazie al deputato della precisazione che lo reintegra nella nostra precedente stima.
Restano gli on. Fogliardi e Narducci.

Ordine del Tricolore? Ma chi abbiamo eletto?

Qualche approfondimento sull’Ordine del Tricolore:
1. esaminando l’elenco dei 42 firmatari ho appreso che figurano 3 deputati del PD (che pensavo significasse Partito Democratico e non Poca Decenza). Sono: Paolo Corsini, G.Paolo Fogliardi e Franco Narducci. E’ bello sapere che il mio voto ha contribuito anche alla loro elezione! E’ bello sapere che il PD ritiene giusto riconoscere la gente di Salò come legittimi combattenti!
2. leggendo la proposta si apprende che vengono riconosciuti “coloro che hanno fatto parte delle formazioni partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo Volontari della Libertà.” O gappiste? Perchè i GAP non erano formazioni partigiane? Ah, scordavamo! I gappisti erano gli assassini comunisti!
3. leggendo la proposta si apprende che vengono riconosciute le “formazioni che facevano riferimento alla RSI”. Quindi neanche più l’esercito di Salò-com’era nel primo tentativo di alcuni anni fa-ma tutti. Quindi Brigata Nera, Banda Carità, Banda Koch, X Mas, e via andando!!

E’ bello sapere che nostri deputati lavorano per noi così bene. Ma chi cavolo di gente abbiamo eletto??

Rieccoli!!!! L’Ordine del Tricolore!!

Rieccoli! Ci avevano già provato una a volta a presentare una proposta di legge sulla equiparazione dei soldati di Salò ai partigiani e ai combattenti del vero esercito italiano. Poi san Carlo Azeglio Ciampi disse no: lui quella legge non l’avrebbe firmata.
Ora ci riprovano! Il 23 giugno 2008 alla Camera dei deputati è stata presentata una proposta di legge d’iniziativa dei deputati Barani,Angeli, etc.. per la “Istituzione dell’Ordine del Tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra” (http://leg16.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0011740.pdf)
Qualche passaggio del testo: “Non si intende proponendo l’istituzione di questo Ordine sacrificare la verità storica di una feroce guerra civile sull’altare della memoria comune, ma riconoscere, con animo ormai pacificato, la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti più drammatici e difficili da interpretare nella storia d’Italia…”
Pari dignità?
“L’istituzione dell’Ordine del Tricolore deve essere considerata un atto dovuto, da parte del nostro paese, verso tutti coloro che, oltre sessanta anni fa, impugnarono le armi e operarono una scelta di schieramento convinti della “bontà” della loro lotta per la rinascita della Patria.”
Convinti della “bontà”? Ma da quando in qua la “buona fede” (ammessa e non concessa?) è una categoria storica? Bene quindi, per stare all’attualità, oggi 28 dicembre, 65° della fucilazione dei Cervi diamo la stessa “dignità” alle vittime e ai carnefici. Tanto erano in “buona fede” anche loro, no??
Il 7 gennaio il presidente della Camera on.Fini sarà a Reggio. Vogliamo ricordargli chi ha ridato onore e dignità al Tricolore, vilipeso da 20 anni di fascismo? O è politicamente scorretto?