Siamo qui, bloccati in questo infinito 24 luglio, un po’ raggomitolati a incollare i nostri pezzetti sparsi di vita quotidiana, arrivati-mai l’avremmo creduto-a chiederci “come sarà lo spread oggi?”. Intanto, come logico in ogni 24 luglio che si rispetti, intorno le cose vanno a pezzi travolte dal ridicolo prima ancora che dal buon senso. Una sedicente ministra parla di tunnel fra Svizzera e Abruzzo (magari pensava fosse una delle grandi opere post-terremoto?), un altro cosiddetto ministro gragnola frasi smozzicate sulla secessione. Quanti governi ci vorranno per ridare dignità alla parola “ministro”, così spregiata da questi buffoni?
Nella terra dell’amato Crostolo in compenso un giovane e pimpante amministratore si pone il problema “vecchietti o teatro? Bambole non c’è una lira…”. Ci volevano 66 anni di amministrazione di sinistra per partorire un pensiero così profondo?