Cronaca preventiva

Mettiamoci avanti con il lavoro. Pubblichiamo in anteprima la cronaca della manifestazione di sabato a Roma.

La città eterna grida il suo amore al Cavaliere di Littorio Feltri

Non è stata una manifestazione, è stato un incontro mistico, un grande atto di amore di almeno 2 milioni di italiani (secondo le stime, per difetto, del min.Bondi) verso chi ha fatto tanto per il paese. Un abbraccio, un amplesso, fra il popolo e l’Eletto. Un lungo grido di amore cha ha attraversato le strade della città eterna, invasa già nella notte da almeno 12 milioni (secondo Gasparri) di cittadini liberi e gioiosi, giunti da tutta Italia, isole comprese, per dire “Sì, Silvio, ancora, ancora…”.
Alle prime luci del’alba si verifica già il primo miracolo. Sono alcune centinaia di migliaia i festanti compatrioti che danno l’assalto al Bar “Da Peppe” in via della Lungara e, meraviglia, come d’incanto, ecco i 3 capuccini e le 2 brioches ordinate diventare migliaia, moltiplicarsi prodigiosamente a sfamare quella moltitudine festante. Ma non è che l‘inizio: in via del Corso, già sede dell’indimenticato S. Bettino Martire, i bancomat iniziano ad eruttare banconote di vario taglio (da 125, 236 e 478 euro) fra il giubilo generale. In via del Babuino è segnalata una attivista del partito di Carate Brianza che dà alla luce 4 gemelli senza essere mai stata incinta! Vengono subito chiamati: Silvio 1, 2,…
Ma la piazza si va riempiendo, ecco entrare la Brigata delle Escort corazzate, nella loro divisa tradizionale (tubino nero e tacco 12), seguite dal Battaglione “Magnaccia” della Puglia, mentre la fanfara intona “Ma che ce frega, ma che ce importa” dal cielo scende una pioggia di pillole azzurre e risuonano le note del nuovo inno nazionale “Io so’ io e voi nun siete un cazzo!” intonato da 24 neolette consigliere regionali nel loro abito tradizionale (tanga azzurro e tacco 14). Sfilano ordinati i battaglioni di commercialisti, PR, prosseneti, nani e ballerine, pontieri dello Stretto e scudieri fiscali  che vanno a porsi sotto il grande palco in puro oro zucchino che il maestro Zeffirelli ha disegnato per l’occasione.
Tra ali di folla festante entrano i Nazisti di Pietralata, i  Moschettieri del Duce di Velletri e la XI MAS di Catania. Ecco nel corteo gli elefanti, le zebre e le iene, guidate dal divino Otelma mentre i 22 milioni (secondo Cicchitto) di fedeli iniziano le sacre abluzioni con acqua di Arcore, distribuita dalla Protezione Civile, con aspersione compiuta dalla Santadechè. Si rinnovano alcuni eventi miracolosi: Ghedini pronuncia una frase di senso compiuto, Previti restituisce un portafoglio trovato in terra e Ignazio La Rissa offre l’altra guancia ad una suorina di Frosinone alla quale aveva conteso lo sgabello.
L’ora fatidica batte nel cielo della patria! Alle 17, al rintocco del campanone del Gianicolo una luce accecante fatta di mille globi di neon annuncia l’apparizione. E’ una figura di un candore niveo, una folgore di puro spirito. E’ LUI.
Avvolto in una lungo saio bianco, circonfuso di gloria, fa un cenno e i 32 milioni (secondo Capezzone) di presenti ammutoliscono. E’ il silenzio. Poi un suono dolcissimo, quasi un peto sussurrante, si sente appena il lontananza. Sono poche parole così rarefatte che nessuno subito percepisce.
Poi un lampo accecante e LUI viene assunto in cielo.
Letta si rivolge ai 42 milioni di fedeli (secondo i calcoli della Gelmini) e rivela il mistero contenuto nelle parole appena sussurrate: “LUI vuole che costruiamo qui il suo tempio e lei sarà la sua sacerdotessa……” ed eccola! Si presenta la sacra Ministra Carfagna con le 37 sacerdotesse dell’Ordine delle Zoccolanti che adempiranno il ruolo di custodi del tempio. Tutte rivestite nel loro abito tradizionale, la guepiere leopardata disegnata da Cavalli, accendono fiaccole votive alla divinità, intonando il mistico canto “Noi diamo amore, amore, amore a tutto spiano…”, mentre fisso e ieratico il card.Ruini impartisce a tutti la benedizione apostolica.
A questo punto i 52 milioni di fedeli (secondo i calcoli della Meloni) cadono in ginocchio e si compie il miracolo da tanti atteso: a tutti (uomini, donne, vecchi e bambini) spunta un meraviglioso caschetto a riporto di finti capelli plastificati. E’ l’acme, il climax, l’orgasmo collettivo e definitivo.
Quasi in deliquio la folla dei 62 milioni di felici festanti (secondo i calcoli di Brunetta) lentamente lascia il sacro luogo. Secondo le prime statistiche sono stati concepiti almeno 200.000 bimbi nei momenti di intensa comunione mistica, 150.000 donne hanno avuto un aumento dei seni senza plastica e Capezzone ha taciuto per quasi un’ora.
E’ ormai notte quando i 72 milioni di italiani (secondo i calcoli definitivi di Fede) tornano alle loro case, portando nel cuore la gioia dell’apparizione e un impegno fermo, indefettibile: l’anno prossimo ancora a Roma, la nuova Gerusalemme, nel tempio che nel frattempo Bertolaso e l’associazione a.d.Grandi Opere avranno realizzato. L’appuntamento è fissato!

Cronaca preventivaultima modifica: 2010-03-19T18:48:00+01:00da pelikan-55
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