No, Belpietro no!

belpietro.jpgNo, Belpietro no! Non toccatemi Belpietro, una così brava personcina, compita, educata, con un alto senso civico e morale. No. Lui no. Anche perchè di martiri e di eroi questo povero paese non ha bisogno. Quindi non ripeterò le ovvie osservazioni della stampa di oggi, quasi si dovesse dire ancora che la libertà di informazione è la premessa non la conseguenza di qualunque riflessione. Libera penna in libero stato.

No, Belpietro no. E poi, come? Con una calibro nove? Roba da Brigate Rotte o da KGB! Ma siamo matti? E’ vero, leggendo la roba che Belpietro scrive anche a me vengono idee che non condivido, ma mai la violenza. “Una risata vi sommergerà” si diceva una volta e allora al massimo, immaginiamoci una qualche punizione per il nostro mancato (per fortuna) martire: 1. Guttalax nel caffè e nell’enterogermina; 2. Pece e piume; 3. Verniciarlo di giallo (smalto lavabile, eh?); 4. Come Alex di arancia Meccanica costringerlo a vedersi 15 volte “Caterina va in città” di Virzì (troppo? beh 10 volte), in alternativa 20 volte un dibattito fra Bertinotti, D’Alema e Pecoraro Scanio; 5. Mettergli in cuffia a palla 6 ore di litanie di G.L.Ferretti (troppo? beh, sì, forse Amnesty Int. avrebbe qualcosa da dire..per la cuffia!).

Insomma un po’ di fantasia, che diamine, e poi, se ci togliete anche la risata, che ci resta?

La coscienza: avercela!

Nemo dat quod non habet! Nessuno può dare quello che non ha! Ce lo insegnavano da piccoli, a noi, piccoli, repressi futuri cittadini di questa Mirabilandia del terzo millennio che è la nostra povera Italia!

«Nessun giudizio» su Silvio Berlusconi e in particolar modo sul caso Noemi. «Ognuno ha la propria coscienza»: lo dichiara il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata. Il richiamo alla responsabilità degli adulti, però, «non può essere sottovalutato, evaso», aggiunge, ma nemmeno «strumentalizzato a livello di cronaca quotidiana». «Non si può – ribadisce Crociata – essere incuranti degli effetti che certi atteggiamenti producono, e ciò vale a seconda della visibilità di ciascuno». (http://www.corriere.it/politica/09_maggio_26/cei_berlusconi_giudizi_crociata_ee4b2474-49ea-11de-8785-00144f02aabc.shtml).

Già che un vescovo si chiami Mariano Crociata mi sembra un cattivo scherzo del destino, come se un ghigno ringhiante si chiamasse Belpietro, ma che si parli di coscienza per quanto attiene al nostro premier (provvisorio) e alla sua banda di nani, ballerine, prosseneti et similia, mi sembra davvero pura patafisica. Un ossimoro, un ardito calambour! Ce la vedete una coscienza (scusate le parolacce) in Bondi, Cicchitto, Capezzone? Come cercare umanità in Attila o comprensione in Adolfo l’imbianchino austriaco.

Coscienza! Pare che l’ultima volta che il nostro premier (provvisorio) e la sua coscienza si siano scambiati un’occhiata, peraltro fuggitiva, sia stato un pomeriggio d’estate del 1942, poi, entrambi, di reciproco accordo, presero strade diverse. Molto diverse.