Gli impegni di Pio XII

CITTA’ DEL VATICANO – Benedetto XVI torna a parlare di Pio XII durante la sua visita alla Basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma. “Non potra’ mai essere cancellato il gesto generoso del mio predecessore Pio XII – ha dichiarato Ratzinger – che corse immediatamente a consolare la popolazione tra le macerie ancora fumanti”. “Ricorre quest’anno – ha ricordato il Papa – il 50esimo anniversario della morte del servo di Dio Pio XII e questo ci richiama alla memoria un evento particolamente drammatico del secondo conflitto mondiale, quando il 19 luglio 1943 un violento bombardamento semino’ morte e distruzione nel quartiere di San Lorenzo”. (Agr)
//http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id=%7bF66B8843-8EFB-4B24-A7DA-A83B3427D32A%7d

Il 19 luglio Pio XII uscì dal Vaticano per consolare i cittadini bombardati. Il 16 ottobre 1943 forse aveva altri impegni.

Modesta proposta (2): Salvate il soldato Bondi

“Una stangata decisamente hard. Torna la porno tax, prelievo fiscale aggiuntivo che colpisce l’industria dell’eros più spinto. È una delle misure introdotte dal piano anti-crisi del governo, articolo 31. Non lieve: chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. Nata nel 2002 per iniziativa dell’allora deputato forzista Vittorio Emanuele Falsitta, riproposta nel 2005 da Daniela Santanchè eppure finora mai applicata, la pornotassa stavolta riparte con vigore: colpirà già gli introiti del 2008, gli acconti dovuti al Fisco saranno del 120%. Riguarderà anche la trasmissione di programmi tv a luci rosse. Il decreto del Consiglio dei ministri riassume cosa si intende per porno: giornali e riviste specializzate, compresi dvd e materiale allegato e «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti».

Dove gli amplessi fossero soltanto abilmente recitati, par di capire, l’opera sarebbe esentasse, ma non è chiaro. Un decreto del presidente del Consiglio, entro 60 giorni, illustrerà i dettagli. Spetterà al ministro per la Cultura Sandro Bondi individuare cosa è porno e cosa è soft (o pop-porno, dall’hit già di culto lanciata dalla Ventura).”
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_29/porno_tax_5338be88-bdea-11dd-99ec-00144f02aabc.shtml

Lanciamo subito una campagna umanitaria! Non possiamo lasciare il Ministro (provvisorio) Sandro Bondi nel chiuso della sua stanzetta a visionare migliaia di dvd e riviste porno ogni giorno per stabilire i limiti per la tassazione! Aiutiamolo!

Modesta proposta: si costituisca una Commissione bipartizan che affianchi il povero Bondi per evitargli il prevedibile rischio-cecità. In questa commissione dovrebbero far parte (oltre alla ministra Carfagna che qualcosa ne sa sul tema), la Binetti, Panebianco, Galli della Loggia, Baget Bozzo, Vladimir Luxuria, Calderoli. Con uno spazio settimanale dal buon Vespa. Tanto più o meno di pippe se ne intendono tutti.

E poi: a quando una tassa sull’oscenità del potere, sulla volgarità di questi cialtroni? Un rapporto sessuale è più pornografico delle valanghe di oscenità che i media ci riversano addosso? Rocco Siffredi è più osceno della Talpa, della De Filippis, dei tronisti o dell’Isola dei Famosi? Come diceva il Principe De Curtis: “Ma mi faccia il piacere!”

Fascist Legacy

Dal sito di Micromega si può accedere al filmato “Fascist Legacy (“L’eredità del fascismo”).
E’ un documentario della BBC sui crimini di guerra commessi dagli italiani durante la Seconda Guerra Mondiale. La RAI acquistò una copia del programma, che però non fu mai mostrato al pubblico. La7 ne ha trasmesso ampi stralci nel 2004. Il documentario, diretto da Ken Kirby, ricostruisce le terribili vicende che accaddero nel corso della guerra di conquista coloniale in Etiopia – e negli anni successivi – e delle ancora più terribili vicende durante l’’occupazione nazifascista della Jugoslavia tra gli anni 1941 e 1943. Particolarmente crudele la repressione delle milizie fasciste italiane nella guerriglia antipartigiana in Montenegro ed in altre regioni dei Balcani. Tali azioni vengono mostrate con ottima, ed esclusiva, documentazione filmata di repertorio e con testimonianze registrate sui luoghi storici nella I puntata del film. Il documentario mostra anche i crimini fascisti in Libia e in Etiopia. Nella II puntata il documentario cerca di spiegare le ragioni per le quali i responsabili militari e politici fascisti -colpevoli dei crimini- non sono stati condannati ai sensi del codice del Tribunale Militare Internazionale di Norimberga, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Conduttore del film è lo storico americano Michael Palumbo, autore del libro “L’olocausto rimosso”, edito -in Italia- da Rizzoli. Nel film vengono intervistati -fra gli altri- gli storici italiani Angelo Del Boca, Giorgio Rochat, Claudio Pavone e lo storico inglese David Ellwood.”

http://temi.repubblica.it/micromega-online/fascist-legacy-uneredita-scomoda/

Ue, accordo contro il razzismo

Ue, accordo contro il razzismo

BRUXELLES – Chi incita al razzismo e alla xenofobia rischia sanzioni penali da 1 a 3 anni. Lo hanno deciso i ministri della Giustizia Ue, che hanno raggiunto un accordo sull’adozione della decisione quadro. Un comunicato del commissario Ue alla giustizia, Jacques Barrot, spiega che il provvedimento è rivolto contro “coloro che incitano pubblicamente e intenzionalmente alla violenza e all’odio, anche attraverso la disseminazione o la distribuzione di trattati, foto o altro materiale diretto contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo definito in base alla razza, al colore, alla religione, discendenza o origini nazionali o etniche”.

“Razzismo e xenofobia non hanno luogo in Europa, né dovrebbero averlo in nessun altra parte del mondo. Il dialogo e la comprensione dovrebbero prevalere sull’odio e la provocazione”, afferma Barrot, che “accoglie calorosamente l’introduzione di sanzioni severe ed efficaci contro il razzismo e la xenofobia, che violano direttamente i principi della libertà, della democrazia, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dello stato di diritto, sulla base dei quali l’unione europea è stata fondata e che sono comuni agli Stati membri”.

La ‘decisione quadro’ dell’Ue si applica anche a chi condona o nega atti di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, in base alla definizione della Corte penale internazionale e del tribunale di Norimberga. I governi nazionali hanno due anni di tempo per tradurre il provvedimento nelle loro legislazioni nazionali, disponendo di un certo margine di flessibilità. Gli Stati membri, infatti, possono decidere di sanzionare solo gli atti che mirano effettivamente a disturbare l’ordine pubblico o comportamenti di natura minacciosa, abusiva e insultante.

Molti governi Ue avevano frenato sull’introduzione del provvedimento temendo proprio un’applicazione troppo fiscale delle sanzioni, a scapito della libertà di espressione. Per questo motivo la ‘direttiva quadro’ ha avuto una gestazione molto lunga: è stata proposta dalla commissione europea il 29 novembre 2001.

(La Repubblica, 28/11/2008)

Bene, e adesso aspettiamo Alfano, Calderoli e la banda del governo provvisorio che ci amministra, ci sono voluti 7 anni per arrivarci in Europa, scommettiamo che ci vorrà almeno 1 anno 11 mesi e 31 giorni per avere anche in Italia questa legge? E poi cosa si inventeranno questi cialtroni? Magari diventeranno paladini della “libertà di espressione”?

Manovalanza democratica

Giovedì 27 febbraio, ieri, ho presentato il mio libro “Il sangue dei vincitori” (ed.Aliberti) a Bergamo. E’ stata la 22ima presentazione in 6 mesi. Un piccolo libro su una provincia che interessa così tanto anche in giro per l’Italia. Forse perchè la gente è stufa di sentirsi distruggere la propria storia sotto gli occhi, ogni giorno. Forse perchè vorrebbe vivere in un paese diverso e migliore dove il fascismo sia un argomento davvero solo per gli storici e non la quotidianità nelle nostre strade, sui giornale e i media. Forse perchè tanti hanno voglia di vivere davvero pienamente una dimensione europea, senza vivere in bilico fra il Paraguay e il Kazachistan, con cialtroni al governo e tanti quaquaraquà all’opposizione. Forse. So però che la gente, nel ringraziare un modesto storico di provincia/quartiere, voleva esprimere un senso forte di cittadinanza, di orgoglio per essere diversi in un paese orribile. Girando in provincia e in mezza Italia ho avuto questa fotografia, esiste un paese migliore, fatto di gente “per bene”, forse una minoranza, nel paese dei furbi e delle veline, ma un paese reale, un patrimonio etico e politico che sarebbe ora trovasse davvero una classe dirigente alla sua altezza.
Grazie ad Eugenia, Santo, Barbara e Damiano per il pomeriggio bergamasco, un piccolo atto, fatto insieme agli amici presenti, di “manovalanza democratica”.

Ricordando Carlo

mercoledì 26 ricorreva un anno dalla morte di Carlo Porta. Era nato a San Prospero Strinati (RE) nel 1918, operaio, presidente provinciale dell’ANPPIA.

Operaio alle Reggiane, era cresciuto in una famiglia di braccianti antifascisti. Come i suoi, era stato perseguitato per le sue idee. Il suo impegno democratico gli era valso il carcere a Roma, a Reggio e a Castelfranco Emilia. Poco dopo la caduta del fascismo, Porta era stato deportato in Germania e aveva conosciuto le durezze dei campi di Neu Brandeburg e di Wickede, nelle vicinanze di Dortmund.
Riuscito a sopravvivere e a tornare in Italia, aveva trovato lavoro alle Latterie cooperative reggiane. Ma soprattutto, specialmente da quando era andato in pensione, Porta si era impegnato perché le sue traversie – e quelle di tanti democratici come lui – non fossero dimenticate. Presidente della sezione di Reggio Emilia dell’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti, Porta aveva dato il suo prezioso contributo anche all’ANPI e all’Istoreco. Sino a poco prima di morire, alla bell’età di 89 anni, era stato tra i più entusiasti organizzatori dei “Viaggi della memoria”.
L’ultimo suo impegno fu quello dell’incontro con gli studenti delle scuole medie di Ramiseto, nell’alto Appennino reggiano. A chi lo vedeva affaticato aveva risposto: “Questi ragazzi mi riempiono il cuore”.

Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Carlo, di ascoltarlo raccontare la sua vita, con quella pacatezza e saggezza hanno solo gli uomini “veri”, quelli che hanno saputo dire no, pagandone il prezzo, quando tanti, troppi dicevano sì. Eravamo con lui a Berlino nel marzo 2003, il giorno in cui scoppiò la guerra in Iraq. Alla Porta di Brandeburgo arrivò il corteo di protesta degli studenti, noi restammo un attimo a guardarli, lui no. Lui si unì subito a loro e sorrideva felice. Anche quella era una battaglia giusta, contro la guerra, contro Bush, per la pace. Aveva già 85 anni ma era molto più giovane di noi. Grazie, Carlo!

Aiutiamoli a vergognarsi (3)

Latorre e compagnia briscola

“Giustizialismo e anticomunismo si sono nutriti entrambi di parzialità e hanno condizionato in negativo la possibilità di ricostruire una storia d’Italia condivisa”. Ipse (Latorre) dixit a un succoso convegno dove si presentava il volume “L’influenza del comunismo nella storia d’Italia” e dove dibattevano, oltre che il nostro, eminenti storici come Bondi, Cicchitto e comunicatori come Galli della Loggia e Quagliarello. Cicchitto, già socialista di sinistra (corrente lombardiana) ha solennemente affermato che “il comunismo non è un cane morto: il retaggio di quella storia è presente anche nel PD attuale, che ha superato lo stalinismo con elementi di fortissimo giustizialismo” (Repubblica, 25/11/08).
Non potendo, per regolamento, offrire due volte allo stesso candidato la possibilità di vergognarsi nello stesso mese, scegliamo il buon Fabrizio Cicchitto per un “vergognati!”. Cicchitto del quale ricordiamo le posizioni di estrema sinistra alla fine degli anni ’70, l’appoggio al compromesso storico, le accuse rivolte alla CIA per l’omicidio Moro e la sua iscrizione alla Loggia P2 con tessera n.2232 del 12/12/80, allontanato dalla direzione Psi torna alla ribalta con Craxi fino al 1992, fonda il Partito Socialista riformista con Enrico Manca (anche lui P2), entra in Forza Italia di cui è vicecoordinatore nazionale. (P.Gomez, M.Travaglio, Se li conosci li eviti, Chiarelettere 2008, p.129)

Modesta proposta (1)

A ruota libera
Nei primi 10 mesi del 2008 sono state vendute nel nostro Belpaese 1884 Porsche 911 (prezzo da 82.000 a 140.000). Bene, benissimo. Da vecchio incallito appassionato d’auto. L’euro gira, il mercato tira, eccetera. Però. Io non vorrei che qualcuno, magari pochi, di questi 1884, fosse uno dei nostri furbetti che girano in Porsche e magari dichiarano al fisco meno di me (difficile ma possibile) o magari le dichiarano come “auto aziendali”. Allora: se uno è bravo, guadagna, si compri pure 7 Porsche, uno per ognuno dei giorni della settimana, in 7 nuances di colore. Però….Modesta proposta di legge: vuoi comprarti il Porsche? Una Mercedes classe S (vendute 980 esemplari nei medesimi 10 mesi), una Maserati Granturismo (492 esemplari a 114.000 euro/cad.), bene. Però sul parabrezza dovrai esporre in bella vista la TUA DICHIARAZIONE Dei REDDITI.
Facile, no?

Aiutiamoli a vergognarsi (2)

Chi buttare dalla Torre?

Intervista al sen.Nicola LaTorre oggi su Repubblica.

“Era un classico dei partiti staliniani liquidare i critici accusandoli di intelligenza con il nemico. Non ho mai giocato di sponda con gli avversari. Faccio politica in modo trasparente pensando però che dall’altra parte non ci siano dirigenti politici paragonabili a Hitler. La prossima volta comunque non farò lo stesso errore e i commenti imparerò a esprimerli ad alta voce”.

L’ineffabile statista ci informa, bontà sua, che purtroppo ci sarà un’altra volta. Nominato senza che nessun elettore abbia potuto sceglierlo, ci informa, tranquillizzandoci, che non ci sono avversari paragonabili all’imbianchino austriaco. Lo ringraziamo per aver contribuito alla pace dei nostri sogni. Sarà anche stato “un classico dei partiti staliniani” accusare di tradimento chi non si allineava, ma accusare di tradimento chi oggettivamente, in diretta tv, collabora con l’avversario è ugualmente stalinista? Comunque, secondo la mission di questa agenzia al senatore LaTorre vada un bel: VERGOGNATI! E dovendo scegliere chi buttare giù dalla torre, beh…fra lui e Latorre è facile scegliere…