Confusione ferroviaria

Sul Frecciarossa viscidolobondi avrebbe viaggiato con il suo cane, nonostante il regolamento delle FFSS lo vieti (che viaggi il cane..). Compulseremo il regolamento per capire, perchè l’impressione è che le polemiche siano le solite uscitate dai komunisti. Dov’è il problema? Che il cane abbiaviaggiato sulla Frecciarossa? Noooo, il problema è che ci abbia viaggiato viscidolobondi! Ma il capotreno lo sapeva? L’ha lasciato salire lo stesso? I fidenti viaggiatori erano stati informati? Avevano dato il loro consenso? No, non credo: bondiviscidolo che viaggiava sulla FrecciaRossa? Naah, deve esserci un errore, controlleremo….i soliti komunisti…

http://www.corriere.it/animali/09_novembre_26/trasporto-animali-trenitalia-ministro-bondi_d85af8a6-da90-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml

Il mistero della maglietta bianca

Chiedo scusa se qualche minorenne incapperà in questo post. Vorrei parlare di bondi, sì del gommoso e viscidoso sedicente Ministro dei Beni Culturali. Mettere un simile figuro a dirigere un Ministero simile in Italia sarebbe come affidare la Banca Mondiale a Pappagone, ma tant’è, questi sono i tempi…

Ma sul viscidoso si è aperto un piccolo mistero, aperto dal solito paparazzo che si guadagna la vita beccando i vip (very important pirla) in vacanza qui o là. Il viscidoso (che ricordiamo defensor fidei et familiae) è stato beccato al mare con la sua nuova “compagna” una pimpante deputata del Partito della libertà (loro) per la quale ha lasciato la signora bondi. Come nel solito plot del deputato e uomo di potere. Ma passi. Lo spirito è forte, la carne è debole, il viscidoso ha anche lui un suo cotè sentimentale eccetera.

Fin qui tutto normale. La solita ipocrisia, con benedizione CEI, di chi ce la mena con la famiglia e poi fa quello che ormoni e pisello reclamano.

Ma se vedete le foto (lo so, ci vuole coraggio) noterete una cosa: il viscidoso veste una bianca T-shirt sempre, sullo yacht, in acqua, fra le braccia della fortunata deputata concubina. Una T-shirt bianca. Anche in acqua. Perchè? Il mistero si infittisce. Il Corriere della Sera che riporta le edificanti immagini non ce lo dice.

Lancio quindi un concorso a premi: indovinate perchè il viscidoso non si toglie la T-shirt. Le prime ipotesi:

1. Per non mostrare un enorme tatuaggio con la Carfagna impegnata nelle sue attività meritorie che le sono valse la poltrona (e il letto) di Ministro.

2. Per non mostrare un enorme tatuaggio fatto nel 1980 con una grande falce e martello e il motto “Lotta dura senza paura”, risalente ai bei tempi del PCI, di cui Bondi fu solerte amministratore.

3. Per non mostrare il suo difetto congenito: 3 capezzoli che fanno il paio (per somma algebrica) con lo zero cerebrale che lo contraddistingue.

Inviate le vostre risposte a Fortezza Bastiani, in palio la collezione degli articoli dell’ing.Filippi in campagna elettorale, rilegato in marocchino rosso (che non è la pelle di un extracomunitario comunista…). Attendo curioso….

Libero fischio in libera piazza

Sandro Pertini, che come presidente fu odiato più dai craxiani che dai fascisti, sosteneva il principio: “Libero fischio in libera piazza”. Precetto quasi banale per una democrazia, dove l’agorà è/dovrebbe essere uno dei luoghi di libero incontro ed espressione. Invece pare di no. Anche i nostri compìti ed educati Dario e P.Luigi hanno “stigmatizzato” il “libero fischi in libera piazza” di ieri a Bologna. Che poi il fischiato di turno-sì perchè a Bologna negli anni hanno fischiato tutti o quasi gli oratori-fosse il gommoso e sdrucciolevole Bondi non aggiunge molto alla questione (salvo l’osservazione banale che nel 1980 il gommoso Bondi era un focoso esponente del PCI). La gente ha fischiato e si può capirla: in Italia le stragi, tutte le stragi, rimangono impunite. Se appena si beccano i colpevoli (Mambro e Fioravanti), così sanzionati dalla giustizia, rimane impossibile trovare i mandanti. Salvo poi rimettere in libertà i colpevoli perchè hanno già saldato-negli anni-i loro conti con la giustizia(Fioravanti). Non dovrebbe fischiare la “gente”? Dovrebbe starsene lì, disciplinata, ad essere offesa, insultata negli affetti, come per Piazza Fontana, Italicus, Ustica, etc.? Solo che ogni eccetera significa morte, dolore e ingiustizia. Non dovrebbe fischiare? Perchè, per non turbare un finto unanimismo (falso perchè l’orrido capezzone-scusate la parolaccia-ha subito sussurrato che la strage non è fascista…) o perchè si vorrebbero che i fischi partissero dalle piazze quando fanno comodo a Dario, P.Luigi, Pippo e altri?

Cosa hanno fatto i governi di centrosinistra per arrivare alla verità, o a quello che rimane di essa? Hanno tolto il segreto di Stato? Niet. Hanno promosso Commissioni d’inchiesta serie? Nisba. Hanno aperto gli archivi perchè gli studiosi possano mettere le mani nei vari verminai italici degli ultimi 60 anni? Non mi risulta. E allora perchè scandalizzarsi dei fischi? Saranno inutili, maleducati, forse infantili, ma cosa rimane alla gente per chiedere giustizia, per superare il disamore che le istituzioni hanno fatto di tutto per meritare?

“Libero fischio in libera piazza” almeno finche ci sarà una libera piazza, prima della definitiva resa alla superdemocrazia mediatica che si profila all’orizzonte.

B come Bondi, B come Bombacci

Il ministro (provvisorio) dei beni Culturali, tale Sandro Bonzi (pardon Bondi), definisce il quotidiano “Repubblica” “L’insidia più grande per la nostra democrazia”. In tempi di bocche aperte per rinfrescare i denti possiamo leggere anche questo. Ma per Bondi ci vuole qualche attenzione in più. Da uomo colto e poeta non potrà non conoscere la vicenda umana e politica di Nicola Bombacci (1879-1945). Socialista massimalista negli anni venti, autore di un bel progettino sulla costituzione dei soviet in Italia, fra i fondatori del PCdI nel 1921, aderisce al fascismo nel 1930, fonda, d’accordo con l’amico Mussolini, la rivista La verità (Pravda in russo) allineata al regime, dopo la caduta del fascismo corre a Salò, diventando consigliere del suddetto amico. Suoi i discorsi infiammati per la socializzazione (che si riflettono anche nella Carta di Verona). In fuga con il Duce e gli altri per la Svizzera, finì fucilato a Dongo il 28 aprile ed esposto a Piazzale Loreto.

Nessuno augura una simile traiettoria al gommoso Bonzi, per quanto…sindaco comunista, convertitosi ai verbo azzurro, sarà fra quelli che seguiranno il capo fino all’ultimo..no, tranquilli, nessun Dongo, piazzale Loreto nemmeno (con il traffico che c’è…), magari Formentera, Isole Cayman o giù di lì…

Spasmodica attesa!

Stasera finale di Champions League. In tribuna re Juan Carlos, Zapatero, il principino William e un vario Gotha. In prima fila anche il premier (provvisorio). L’attesa è spasmodica. Noooo, non per il risultato, figurarsi! Ma per cosa farà lui, il nostro, l’unico, il liberatore del maiale che è in noi!

Scenderà in campo e segnerà 2 gol? Camminerà sulla ringhiera della tribuna d’onore petando allegramente in inglese e spagnolo? Eseguirà gli inni nazionali usando le chiappe di 24 veline come simpatici tamburelli?

Lo so, la nostra fantasia non è alla sua altezza (morale). Ma lui ci sorprenderà ancora, ne siamo certi!

Intanto se volete attingere al sublime, godetevi Bondi che parla dei rapporti fra Lui e Noemi….(http://video.unita.it/?video=1052)

Bambini, TV e…una modesta proposta

“Possibile che i telegiornali siano diventati una serie ininterrotta di notizie catastrofiche, di racconti dell’orrore, di fatti di sangue? Un misto di cronaca nera e di cronaca rosa? Siamo proprio sicuri che non vi sia spazio in televisione per un’informazione che parli del bene che tante persone promuovono senza alcun tornaconto? Se non sapremo arrestare questo circolo vizioso della televisione, non vi sarà fine al peggio, al brutto, al deteriore, al pessimismo, al volgare, e all’orrore. Vogliamo per una volta mettere da parte le divisioni politiche e svolgere un’azione comune per la difesa di certi valori fondamentali? Io sono pronto a fare la mia parte. Spero che qualcuno voglia riprendere il mio appello»
(http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_27/bondi_bambini_telegiornali_687e0dc0-d41a-11dd-8f30-00144f02aabc.shtml)

Il ministro (provvisorio) della cultura, tale Sandro Bondi, così si esprime e lancia l’appello al quale volentieri rispondiamo con la nostra modesta proposta: applichiamo in modo esteso ed estensivo un semplice dispositivo di sicurezza, facile facile. Togliamo la televisione dalle nostre sale da pranzo, cucine, locali di convivio. Io l’ho fatto e sono sopravissuto, i miei figli anche. A tavola si parla, si discute, magari si fa anche un po’ di casino ma si è in famiglia, non sull’orlo di un precipizio di incomprensibile paura. E appena si può non si sta a guardare la tv, si va fuori, si esce, si va a vedere il mondo com’è davvero. Si può fare.
Del resto cosa fa più paura? Un Babbo Natale che uccide o un capo del governo (provvisorio) che ci dà lezioni di morale e democrazia? Perchè l’alternativa sottesa dal ministro (provvisorio) è la più classica di ogni stato autoritario: telegiornali edificanti, notizie filtrate, difesa dei valori (loro). Durante il fascismo non ci si suicidava più, perchè uccidersi in un mondo perfetto dove anche i treni arrivavano in orario? Bastava non dirlo, per il bene dei cittadini, ovviamente.

Modesta proposta (2): Salvate il soldato Bondi

“Una stangata decisamente hard. Torna la porno tax, prelievo fiscale aggiuntivo che colpisce l’industria dell’eros più spinto. È una delle misure introdotte dal piano anti-crisi del governo, articolo 31. Non lieve: chi produce e commercializza materiale pornografico dovrà pagare un’addizionale del 25% sui redditi che ne derivano. Nata nel 2002 per iniziativa dell’allora deputato forzista Vittorio Emanuele Falsitta, riproposta nel 2005 da Daniela Santanchè eppure finora mai applicata, la pornotassa stavolta riparte con vigore: colpirà già gli introiti del 2008, gli acconti dovuti al Fisco saranno del 120%. Riguarderà anche la trasmissione di programmi tv a luci rosse. Il decreto del Consiglio dei ministri riassume cosa si intende per porno: giornali e riviste specializzate, compresi dvd e materiale allegato e «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti».

Dove gli amplessi fossero soltanto abilmente recitati, par di capire, l’opera sarebbe esentasse, ma non è chiaro. Un decreto del presidente del Consiglio, entro 60 giorni, illustrerà i dettagli. Spetterà al ministro per la Cultura Sandro Bondi individuare cosa è porno e cosa è soft (o pop-porno, dall’hit già di culto lanciata dalla Ventura).”
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_29/porno_tax_5338be88-bdea-11dd-99ec-00144f02aabc.shtml

Lanciamo subito una campagna umanitaria! Non possiamo lasciare il Ministro (provvisorio) Sandro Bondi nel chiuso della sua stanzetta a visionare migliaia di dvd e riviste porno ogni giorno per stabilire i limiti per la tassazione! Aiutiamolo!

Modesta proposta: si costituisca una Commissione bipartizan che affianchi il povero Bondi per evitargli il prevedibile rischio-cecità. In questa commissione dovrebbero far parte (oltre alla ministra Carfagna che qualcosa ne sa sul tema), la Binetti, Panebianco, Galli della Loggia, Baget Bozzo, Vladimir Luxuria, Calderoli. Con uno spazio settimanale dal buon Vespa. Tanto più o meno di pippe se ne intendono tutti.

E poi: a quando una tassa sull’oscenità del potere, sulla volgarità di questi cialtroni? Un rapporto sessuale è più pornografico delle valanghe di oscenità che i media ci riversano addosso? Rocco Siffredi è più osceno della Talpa, della De Filippis, dei tronisti o dell’Isola dei Famosi? Come diceva il Principe De Curtis: “Ma mi faccia il piacere!”