Aiutiamoli a vergognarsi (3)

Latorre e compagnia briscola

“Giustizialismo e anticomunismo si sono nutriti entrambi di parzialità e hanno condizionato in negativo la possibilità di ricostruire una storia d’Italia condivisa”. Ipse (Latorre) dixit a un succoso convegno dove si presentava il volume “L’influenza del comunismo nella storia d’Italia” e dove dibattevano, oltre che il nostro, eminenti storici come Bondi, Cicchitto e comunicatori come Galli della Loggia e Quagliarello. Cicchitto, già socialista di sinistra (corrente lombardiana) ha solennemente affermato che “il comunismo non è un cane morto: il retaggio di quella storia è presente anche nel PD attuale, che ha superato lo stalinismo con elementi di fortissimo giustizialismo” (Repubblica, 25/11/08).
Non potendo, per regolamento, offrire due volte allo stesso candidato la possibilità di vergognarsi nello stesso mese, scegliamo il buon Fabrizio Cicchitto per un “vergognati!”. Cicchitto del quale ricordiamo le posizioni di estrema sinistra alla fine degli anni ’70, l’appoggio al compromesso storico, le accuse rivolte alla CIA per l’omicidio Moro e la sua iscrizione alla Loggia P2 con tessera n.2232 del 12/12/80, allontanato dalla direzione Psi torna alla ribalta con Craxi fino al 1992, fonda il Partito Socialista riformista con Enrico Manca (anche lui P2), entra in Forza Italia di cui è vicecoordinatore nazionale. (P.Gomez, M.Travaglio, Se li conosci li eviti, Chiarelettere 2008, p.129)