Quei bolscevichi di Famiglia Cristiana…

La Costituzione dimezzata

Il Cavaliere è sempre più insofferente delle “forme” e dei “limiti” previsti dalla Costituzione.

Ecco l’Editoriale di “Famiglia Cristiana” n.35, in edicola dal 25 agosto.

di Beppe Del Colle

Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate – qualora il piano dei “cinque punti” non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento – non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro “formalismo”. Quanti italiani avranno saputo di queste parole? Fra quelli che le hanno apprese, quanti le avranno approvate, quanti le avranno criticate, a quanti non sono importate nulla, alle prese come sono con ben altri problemi? Forse una risposta verrà dalle prossime elezioni, se si faranno presto e comunque, come sostiene Umberto Bossi (con la Lega che spera di conseguire il primato nel Nord e, di conseguenza, il solo potere concreto che conta oggi in Italia). Ma più probabilmente non lo sapremo mai. La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove – almeno da Machiavelli in poi – la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione. Uno dei temi trattati in queste settimane dagli opinionisti è che cosa ci si aspetta dal mondo cattolico, invitato da Gian Enrico Rusconi su La Stampa a fare autocritica. Su che cosa, in particolare? La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare “autocritica”: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi “non negoziabili” sui quali la Chiesa insiste in questi anni? A proposito. Ivan Illich, famoso sacerdote, teologo e sociologo critico della modernità, distingueva fra la vie substantive (cioè quella che riassume il concetto di “vita” mettendo insieme, come è giusto, e come risponde all’etica cristiana, tutti i momenti di un’esistenza umana, dalla fase embrionale a quella della morte naturale) e ogni altro aspetto della vita personale o comunitaria, a cui un sistema sociale e politico deve provvedere. Il berlusconismo sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il “metodo Boffo” (chi dissente va distrutto) è fatto apposta.

Lazzaro, vieni fuori!

ROMA – Il ”limite della decenza” e’ stato superato nel comportamento ”indifendibile” del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e la Chiesa italiana ”non puo’ ignorare l’emergenza morale”. Cosi’ il direttore di ”Famiglia Cristiana”, don Antonio Sciortino, nel rispondere alle lettere dei lettori a proposito dello scandalo legato alla presenza di escort alle feste nelle dimore del premier. (Agr)

(http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Politica/Berlusconi-Famiglia-Cristiana-Chiesa-non-puo-ignorare-emergenza-morale/23-06-2009/1-A_000029706.shtml)

Ohhh! La gerarchia si sveglierà dal torpore in cui è dolcemente scivolata negli ultimi anni? Capisco che è facile assopirsi quando c’è chi dice sì a ogni richiesta (scuole private, DiCo, Legge 40, Family Day) lasciandoti in un dolce limbo: basta lasciare quel libriccino sulla scrivania o nello scaffale come ha fatto per tanti anni il card.Ruini. Sempre più soldi e potere e Chiese e seminari vuoti. Basta lasciare quel libriccino nello scaffale e occuparsi di altro. Quel libriccino si chiama Vangelo.

Ma ora è difficile non vedere. O cosa ci si inventerà per difendere l’indifendibile? Chi difenderà gli specchiati difensori della famiglia svelatisi come fornicatori a tariffa variabile? C’è ancora un po’ di senso del decoro (o almeno del ridicolo)? O anche “Famiglia Cristiana” fa parte del complotto?