Adunate e manifestazioni

Lo so, non è bello trattare così gli amici, ma oggi ho avuto una giornata difficile, ho mal di testa e la tosse e quindi vi sbatto sui dentini queste due belle immagini che ci raccontano della grande manifestazione epocale di sabato scorso.

brunetta-300x200.jpg.html.jpegpiazza_pdl_croceceltica-300x117.jpg.html.jpegSono immagini forti, che sconsiglio a un pubblico debole di stomaco e di vescica, ma dobbiamo bere l’amaro calice e arrenderci davanti all’amore che trasuda da queste icone. In fondo cosa c’è di più amorevole di una croce celtica? Non vi sentite rassicurati? Non come una runa o un discorso di Goebbels, però…

E che dire di Gridolo? Eccolo urlare al mondo la sua gioia di vivere, del resto chi terrebbe uno così al governo e dentro l’Università in un paese “normale”? Vedete l’importanza di nascere al momento giusto nel posto giusto?

Comunque siamo tranquilli. Amor omnia vincit. Se poi qualcuno si ricorda del Ministero dell’Amore di Orwell, il gioco è fatto.

Per completezza pubblico altre due foto. Queste storiche:

14 DICEMBRE 1944 LIRICO.jpg.jpegQuesta è del 14 dicembre 1944. Teatro Lirico, Milano, l’ultima adunata di Mussolini.

Mussolini_e_Petacci_a_Piazzale_Loreto,_1945.jpg.jpegQuesta è del 29 aprile 1945. Ancora Milano. Piazzale Loreto. C’era lo stesso molta gente. Erano passati solo quattro mesi e mezzo…

Auguri?

Non avesse incontrato il suo destino davanti a un plotone di esecuzione, il cav. Mussolini compirebbe oggi 126 anni. A Predappio sono attesi pullman e frotte di “gente”, lo stesso accade il 28 ottobre etc.. Sono oltre 100.000 le persone che ogni anno firmano il registro nella cripta della famiglia Mussolini.

E qui mi girano i cabasisi stile Agusta (modello elicottero). Come è possibile leggere sul “Carlino” di oggi, il sindaco della ridente località forlivese punta ad una trasformazione del suo comune in “un luogo dove si discute di storia e di architettura e non il teatro di queste tristi manifestazioni“. Lodevoli intenzioni o per dirla alla DeGaulle “vaste programme”. Poi la realtà la leggiamo fra le righe dell’articolo: 100.000 persone che vengono a parlare di storia e architettura? L’articolo è corredato da una foto eloquente. Quattro cefalopenici in posa nel cimitero locale in divisa (da sin. a d.: squadrista/marcia su Roma, Federale, gerarca, Federale) con tanto di saluto romano. Tralasciamo che nessun carabiniere se li sia presi e carcerati (non è apologia di fascismo questa??) e restiamo alle cose reali. 100.000 di questi signori portano un tot di euro, dall’anno scorso-bontà sua- il sindaco ha vietato la vendita di “manganelli, croci uncinate e magliette inneggianti all’odio razziale”, resta che Predappio è il luogo di discarica di un pattume di nostalgici, curiosi et similia, che viene tollerato e silenziosamente accettato.

Reinhard Heydrich, ucciso a Praga nel 1942 da partigiani cechi, ebbe funerali di Stato e una tomba mausoleo nel cimitero degli Invalidi a Berlino. Dopo la Liberazione la tomba fu fatta saltare in aria dai sovietici, la salma riesumata, cremata e le ceneri disperse. Stop. Il bunker della Cancelleria è ancora sotto qualche metro dalla nuova Berlino ma nessuno si sogna di riaprirlo (“tanto è storia”, direbbe qualche bello spirito) e lì altro che 100.000 visitatori! No. Esiste un limite. Esiste uno spartiacque, etico e pedagogico, prima che politico. Le salme dei condannati a Norimberga furono cremate e le ceneri disperse. Nessuna tomba per loro.

Noi abbiamo Predappio. In perfetto stile italiota: la famiglia prima di tutto, la finta pietà cristiana, l’ipocrisia dilagante. Nella cripta la salma del nonno, grand’uomo, ehh, signora mia, ce ne vorrebbe, furono gli altri a tradirlo.

Già mi immagino, 29 settembre 2019, 200.000 persone in visita ad Arcore. Nella cripta un altro nonno, il nonno satiro: grand’uomo, ehh, signora mia, ce ne vorrebbe, furono gli altri (e le altre) a tradirlo.

Bel paese, bel paese (si fa per dire).

p.s per i nostalgici mi scuso dell’accostamento indecente….

Dell’Utri, chi?

Il pregiudicato Dell’Utri Marcello, condannato a 9 anni di reclusione in primo grado a nove anni di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e, attualmente, senatore della Repubblica (con un cursus honorum così è il minimo) ha asserito che “Benito Mussolini non fu “dittatore spietato e sanguinario”, perse la guerra perché fu “troppo buono”, fu “blando” sulle leggi razziali e i repubblichini furono “i partigiani di destra”, perché lottarono per un ideale.”
“Mussolini – sostiene Dell’Utri – ha perso la guerra perche’ era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin” e “trovo Mussolini straordinario e di grande cultura”.
Secondo il senatore del Pdl, “non e’ colpa di Mussolini se il fascismo e’ stato un orrendo regime: “sono state le sanzioni a costringerlo a trovare un accordo con la Germania di Hitler”. Se non ci fossero state – sostiene Dell’Utri probabilmente non si sarebbe mai alleato con Hitler. Neanche le leggi razziali convincono Dell’Utri, che ricorda: “nei suoi diari Mussolini scrive che le leggi razziali devono essere blande”. “Io non ho alcuna intenzione di fare apologia ne’ del fascismo ne’ di Mussolini”, precisa. E al riguardo aggiunge di aver scoperto nei diari del dittatore “la figura di un grande uomo”. Per quanto riguarda i ragazzi di Salo’, l’assoluzione e’ piena: “erano al 100% partigiani di destra, hanno avuto la loro parte e credevano in alcuni valori”. “I repubblichini – sottolinea Dell’Utri – sbagliavano sicuramente pero’ sono essere umani che hanno lottato al pari degli altri per una loro idealita”‘. (http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=117231)

Sentito il Dell’Utri, per par condicio, si attende l’opinione di Bernardo Provenzano sul pontificato di Giovanni Paolo II e di Totò Reina su Madre Teresa di Calcutta.

Baciamo le mani (si fa per dire).