Pover Flèp!

brindisi.jpgUn attimo di raccoglimento. Un istante di riflessione. Un lampo di pietà. Pover Flèp! Ti organizza un mega evento nel cortile di casa sua a Casina (previste 2700 persone dal suo ufficio stampa, 27 dalla Questura), con nientepopopopodimeno che ANgelino Jolie ALfano! Per la “festa della vittoria”. Sì, avete letto bene, “festa della vittoria”. Vittoria de che?

Forse Flèp aveva l’asso nella manica: collegamento skype con il polpo indovino Paul e rivelazione di chi vincerà domenica: Spagna? Olanda? A Casina si sarebbe saputo già venerdì sera! Capperi! Loro sì che sono avanti! Grande, geniale, sublime, superno!

Ma. Pover Flèp! ANgelino Jolie non viene! Dramma, sventura, disgrazia, stipsi. E il polpo? E skype? Manifesti ricoperti e corretti. AL posto di Angelino sui manifesti ora brilla “ai presenti sarà offerto un rinfresco!”. Wow! Almeno per i beoni del circondario l’occasione è ghiotta. Vedo già, dalla torre di Fortezza Bastiani pullman di alpini alla carica. Hic!

Pover Flèp! Quasi quasi ci vado anch’io: un prosecchino come aperitivo non si rifiuta mai (si fa per dire…).

Ciao Lauro, Emilio, Ovidio, Afro, Marino.

reggio-farioli-morto.jpgQuesto per il consigliere Eboli era uno degli insorti quel 7 luglio di 50 anni fa. Lauro Farioli.

Strani insorti, a mani nude contro fucili e mitra.

Ma si sa i comunisti sono perfidi, vanno all’assalto disarmati…

Che dire? La rubrica “Aiutiamoli a vergognarsi” sembra inadatta a simili porcherie. Gente così, come Eboli, Filippi, don Gaetano Incerti, è così proprio perchè non sa dove la vergogna stia di casa.

Ciao Lauro, Emilio, Ovidio, Afro, Marino.

Meraviglioso Filippi!

Come noto, fra orrido e sublime corre un sottilissima linea. Su quella linea Filippi salta, balla, piroetta. Quasi sempre cade. L’ultima impresa del kasinese scegliete voi in quale versante si colloca: emette un feroce comunicato stampa contro l’Italia dei Valori per un banchetto in piazza dove era esposto un manifesto con le foto di Stalin e Berlusconi e lo slogan “stessa pasta”. Leggere per credere (o meglio cridere):

idv_berlusconi_stalin.jpg“Parole che ci riportano indietro nel tempo – attacca Fabio Filippi, consigliere comunale del Popolo della Libertà – e una riproposizione del linguaggio dei gruppi eversivi più radicali, attivi in Italia negli anni settanta. Un linguaggio inaccettabile da parte di una forza politica organica alla maggioranza in Comune a Reggio Emilia e per anni forza di governo nel Paese. Tutti sanno chi era Stalin, un sanguinario comunista, un dittatore che sulla coscienza conta milioni di vittime innocenti. Il leader politico di un tremendo regime come era quello dell’Unione Sovietica”.

“Non ci risulta che Berlusconi – prosegue l’esponente del Pdl – sia un comunista, non ci risulta che Berlusconi sia un assassino e non ci risulta che Berlusconi sia un dittatore, tanto più che personaggi irresponsabili come i militanti reggiani dell’Idv si arrogano il diritto, senza che nessuno dica nulla, di scrivere sui propri manifesti idiozie che neppure divertono i più sprovveduti. Personaggi che, purtroppo, abbiamo avuto modo di conoscere in altre occasioni: famosi gli insulti, sempre a Reggio, alla seconda carica dello Stato in occasione della festa del tricolore. Un momento triste per la nostra città, a dimostrazione che a sinistra c’è ancora chi non ha rispetto per le istituzioni statali”.

Filippi ha chiesto quindi al sindaco Delrio di espellere dalla sua maggioranza e dalla sua giunta i rappresentanti dipietristi, “partito che si rapporta alla vita politica reggiana con un linguaggio lontano da ogni forma di decenza e un approccio antidemocratico alla realtà sociale e civile della nostra città. Il modello democratico e liberale promosso in tanti anni di governo dal presidente Berlusconi – conclude Filippi – è apprezzato e riconosciuto da tutti i paesi democratici. Un lavoro costante, portato avanti con responsabilità e capacità. Un esempio per tutti che potrebbe essere utile, soprattutto, a quegli irresponsabili dell’Italia dei Valori”.

Peccato però:

1. Il banchetto NON fosse dell’IdV ma dei Grillini (ben visibile l’amico Marmiroli), vabbè, tanto sono tutti comunisti….

2. Che ” Il modello democratico e liberale promosso in tanti anni di governo dal presidente Berlusconi …è apprezzato e riconosciuto da tutti i paesi democratici”, in realtà sia goduto solo da sinceri democratici come Putin, Gheddafi e Lukashenko.

Da nostri fidati informatori a Mosca pare che il defunto Josif alla notizia dell’accostamento al premier mascarato si sia rivoltato alcune volte nella fossa….

Promotori de che?

michela-vittoria-brambilla-italia-it-thumb.pngPromotori della libertà. Si sono chiamati così. Promotori della LORO libertà, di fare quel che vogliono, di saccheggiare questa povera Italia, di usare il potere per i LORO comodi. Promotori della libertà, come i classici promotori finanziari, manigoldi in giacca e cravatta a promettere miracoli e rendite a un cittadino sempre più avido e sempre più suddito. Promotori capitanati dalla proprietaria dei tacchi acclusi. Cosa ci proporranno? Qualche offerta speciale? Un 3×2? No, semai-conoscendoli-un 2×3: prendi due e paghi tre. Promotori de che? Come se la libertà fosse qualcosa che li abbia mai sfiorati,  come la dignità o la vergogna. Ignoti.

Ora anche il nostro consiglierefilippi rende noto di aver aderito. Eravamo preoccupati. Ci chiedevamo: e il consiglierefilippi no? Un simile consesso poteva fare a meno del nostro? No, non poteva. Appunto.


Tutti a Roma a difendere la libertà

Come sanno i lettori più affezionati, ho un debole per il ferreo ingegnere di Casina, lo seguo, lo ascolto, lo monitoro nelle sue splendide performance. E lui non mi delude, mai. Questo il geniale pezzo odierno (per i lettori meno avvezzi ripeto che è vero, non è satira):

Ancora una volta la sinistra, non sapendo vincere sul campo, tenta la vittoria a tavolino. Ciò che sta accadendo a Roma sulle liste elettorali è la riprova di questa volontà. Gli ex comunisti (ma sono davvero ex?), “quell’alfiere” della legalità a giorni alterni, tale Di Pietro ex magistrato, i loro compagni radicali, libertari a parole, ma giustizialisti nei fatti, vogliono che la lista del PdL venga esclusa dalla competizione elettorale.

Faccio appello al “popolo berlusconiano” a cui mi onoro di appartenere sin dal lontano 1994, affinché anche da Reggio arrivi un significativo segnale politico: tutti a Roma per difendere la libertà.

Organizzeremo dalla nostra città e dalla provincia 10 pullman che si recheranno a Roma, per quella che si preannuncia essere, una grande manifestazione a difesa di uno dei più elementari diritti democratici: il diritto di voto, contro chi, questo elementare diritto vuole negare.

Fabio Filippi
Candidato capolista PdL

http://reggio24ore.netribe.it/reggio24ore/Sezione.jsp?titolo=Tutti+a+Roma+a+difendere+la+libertà&idSezione=11489

Domandine sparse: ma gli oceanici, azzurri, manifestanti, si sono chiesti “contro” chi vanno a Roma a manifestare? Se loro sono il governo (si fa per dire) contro chi leveranno alti lai e lamenti? Apriamo il totorisposta:

1. Contro il TAR del Lazio (notoriamente comunista).

2. Contro il Ristorante “El Bujaccaro” che ha fornito il panino incriminato al povero Milione (nel senso di pirlotto infila).

3. Contro l’Arma dei Carabinieri (infiltrata da comunisti già dai tempi di Dalla Chiesa) che ha verbalizzato l’accaduto?

4. Contro la sede della Roma Calcio (“perchè c’hanno la majia rossa ‘anvedi stì impuniti!”)?

Fra le risposte esatte pervenute saranno assegnati i seguenti premi:

Al vincitore 1 volantino firmato dall’ingegnere, al secondo 2 volantini firmati, al terzo 3 volantini firmati…

Io sto con gli industriali….

Il mitico flipper ha parlato ancora (oddio, “parlare” sembra un’espressione un po’ forte visto il soggetto dell’azione), comunque ha espresso la sua solidarietà agli industriali reggiani per il “caso” Manodori. Ora, non sappiamo chi sia il ghost writer del nostro casinese, ma ci offriamo per sostenerlo nello sforzo. Così, abbiamo preso il suo denso intervento e lo abbiamo un po’ rimesso a posto. Solo un amichevole taglia-copia-incolla senza nulla aggiungere (o togliere) per non intaccare la profondità del pensiero (si fa per dire).

Giudicate voi se siamo stati all’altezza, confrontando il testo da noi curato con l’originale (n.1 o n.2?)


Io sto con gli industriali (1)
Sono berlusconiani? Ricoprire incarichi pubblici, ma è addirittura sospetto.
I Sindaci di Sinistra si scoprono eletti dal popolo e lanciano strali contro i vertici.
Presidente del Consiglio Berlusconi eletto, lui sì, dal popolo con più di 18 milioni alle prese con una crisi che è sotto gli occhi di tutti. Di voti contro qualche migliaia dei sindaci locali.
Consiglio. Curiosa anomalia? No! Volontà politica. Quella stessa volontà politica Manodori, dalla presunta assenza di programmi, allo statuto (lo avranno letto?). Statuto che fino ad un anno fa andava benissimo alle Autonomie Locali. Sono quegli stessi sindaci che contestano e snobbano il va tutta la mia solidarietà della Manodori.
Ciò che vale per i Sindaci di sinistra reggiani, non vale per il Presidente del Siamo alle solite. In questa città se uno non dichiara di essere di sinistra, e quella spinta ideologica che spinge i Primi cittadini a contestare tutto della Il Presidente degli Industriali Gianni Borghi e la Presidente dell’API non hanno Borghi e la Carbognani possono votare per chi vogliono, ma credo che sia magari non andrà a votare per le primarie del 25 ottobre, non solo non può mai dichiarato le loro simpatie politiche, non si sono mai schierati e del resto in necessario un po’ di rispetto per chi rappresenta più di 2000 aziende associate.
Le solite corbellerie che possono succedere solo a Reggio Emilia, dove ancora una volta
e allora sono sospetti l’ideologia e il settarismo prevalgono sul buon senso e indegno attacco.
Sono di centrodestra? Democrazia non ne sono obbligati .
Il mio sostegno per questo nuovo . Per quel che mi riguarda, al Presidente della Manodori e alla Vicepresidente, e
O no?

Io sto con gli industriali (2)

I Sindaci di Sinistra si scoprono eletti dal popolo e lanciano strali contro i vertici della Manodori. Sono quegli stessi sindaci che contestano e snobbano il Presidente del Consiglio Berlusconi eletto, lui sì, dal popolo con più di 18 milioni di voti contro qualche migliaia dei sindaci locali.
Ciò che vale per i Sindaci di sinistra reggiani, non vale per il Presidente del Consiglio. Curiosa anomalia? No! Volontà politica. Quella stessa volontà politica e quella spinta ideologica che spinge i Primi cittadini a contestare tutto della Manodori, dalla presunta assenza di programmi, allo statuto (lo avranno letto?). Statuto che fino ad un anno fa andava benissimo alle Autonomie Locali.
Siamo alle solite. In questa città se uno non dichiara di essere di sinistra, e magari non andrà a votare per le primarie del 25 ottobre, non solo non può ricoprire incarichi pubblici, ma è addirittura sospetto.
Il Presidente degli Industriali Gianni Borghi e la Presidente dell’API non hanno mai dichiarato le loro simpatie politiche, non si sono mai schierati e del resto in democrazia non ne sono obbligati e allora sono sospetti. Sono di centrodestra? Sono berlusconiani? Le solite corbellerie che possono succedere solo a Reggio Emilia, dove ancora una volta l’ideologia e il settarismo prevalgono sul buon senso.
Al Presidente della Manodori e alla Vicepresidente, va tutta la mia solidarietà e il mio sostegno per questo nuovo e indegno attacco. Per quel che mi riguarda, Borghi e la Carbognani possono votare per chi vogliono, ma credo che sia necessario un po’ di rispetto per chi rappresenta più di 2000 aziende associate alle prese con una crisi che è sotto gli occhi di tutti.

O no?

l’ing.filippi colpisce ancora!

Non fosse grottesca, la figura dell’ing.filippifabio sarebbe tragica. In Consiglio regionale ha proposto una interpellanza per sapere se sia opportuno celebrare i fratelli Cervi all’interno del Poligono di tiro anzichè all’esterno “in considerazione del fatto che molte sono state le persone trucidate all’interno di tale poligono anche a guerra finita” e conclude interpellando la Giunta per sapere “se non ritenga opportuno, verificando il fatto, evitare che manifestazioni di questo tipo si svolgano in luoghi adibiti ad attività avulse dalla politica, nonché se sia conveniente evitare che la dimensione politica invada spazi non propri”.

Per la precisione: dopo la guerra furono fucilati, per sentenza della Corte di Assise di Reggio, confermata dalla Cassazione 5 criminali di guerra fascisti (Pilati, Berti, Berti, Catellani, Barozzi), noti per la loro attività presso i Servi e Villa Cucchi (3.10.1945).

Voglio ringraziare consiglieri reggiani Rivi, Borghi e Salsi e gli altri colleghi per la risposta limpida e ferma. Un grazie anche al Presidente Errani che così ha replicato all’ing.filippifabio:

Lei, consigliere Filippi, deve rispetto a quest’aula, e deve rispetto a tutte le persone che stanno per sedere in quest’aula. Quindi le sue parole se le riporta a casa, perché sono offensive e inaccettabili. Detto questo: per noi la storia non può essere riscritta, nemmeno da un autorevole storico come lei.

 

testo e video in: http://reggio24ore.netribe.it/reggio24ore/Sezione.jsp?titolo=Regione:%20Filippi%20contro%20la%20commemorazione%20dei%20Fratelli%20Cervi,%20insorge%20il%20Pd&idSezione=6384

Candidati e no

Reggio. Roba da campagna elettorale, come se questo giustificasse tutto, invece no. Liste su liste, quasi quasi mi candido anch’io: che ci vuole? “Lista del carciofino” e si va…Ma la cosa più debilitante è scorrere gli elenchi dei candidati. Lo diciamo? E’ quasi sempre una selezione al peggio. Nei migliori dei casi saltano fuori persone di poco o nessun spessore, come si diceva una volta boun ragas, ma nulla di più. Per un mese ci si scannerà per un posto e poi, una volta conquistato l’obiettivo, sarà un problema raggiungere il numero legale delle democratiche assemblee. Come sullo scenario nazionale ecco affacciarsi anche da noi veline, miss, etère e ballerine. Exmanager, maneggioni, razzisti, comitatisti, palazzinari, avvocaticchi (tanti) anche un pregiudicato per traffico di denaro falso (poi assolto, eh?). Lo specchio della società? Forse, o ricordando Andy Warhol, ognuno avrà i suoi cinque minuti di celebrità e così sia.

Una menzione all’unico, impareggiabile, irresistibile, candidato del Po(pollo) della Libertà (loro). Meglio che la melatonina prima del sonno, meglio del Chianti con l’arrosto, meglio della spuma di parmigiano alle Pere. Talmente inadeguato da mettere in imbarazzo anche i giornalisti (parola forte per quelli reggiani) di destra chiamati ad intervistarlo (Vedere “Confronti” su Teletricolore del 17/4). Il candidato perfetto perchè i voti vadano ad un’altra candidata-sindaco, mentre i voti di lista restino in casa. Il nostro ha accusato di nuovo Istoreco di “insabbiare” la storia. Forse ha ragione, anche perchè lui di sabbia (con quella che si trova ad avere fra orecchio e orecchio) se ne intende….

Meraviglioso Filli!

Meraviglioso!

Guardate tutti il Filippi pensiero: http://www.viaemilianet.it/videodettaglio.php?id=50

Chi darebbe uno così anche le chiavi della sua bici? Meraviglioso! Altro che i Monty Phyton! E se la sua candidatura fosse un geniale stratagemma dei suoi per dare il voto ad Alessandri e togliersi Filippi dai cabasisi una volta per tutte?

Domanda: ma il “sabbiatore” che Filippi evoca se avesse dato una sabbiata al mononeurone del medesimo non faceva una cosa utile?

Tagli ai partigiani

Che diavolo questo Filippi! Uno svolta l’angolo un istante e che ti fa il candidato del PdL a Reggio? Ti spara una girandola di programmi, di idee, di piani quinquennali per quella povera città cattocomunista che lui, novello, Sigfrido, si appresta a riscattare. Economia? Strade? Centrali nucleari (a proposito: che abbia passato troppi anni a Caorso il candidato? Di notte è già fosforescente?), industria, artigianato, sanità?

No. Il nulla neuronale come di consueto, tranne….tranne che lui “taglierà del 95% i fondi ai partigiani”. Per un programma di legislatura non è male. Neppure l’ispettore Clouseau avrebbe saputo far di meglio.

Pare che, dico pare, che il candidato sia ingegnere. Certo che qualche nozione di matematica, preso com’è dalla politica, deve essersela persa per strada. In particolare che qualunque sia la percentuale che si voglia calcolare se l’intero è uguale a zero, il risultato sarà comunque zero. Quindi il nostro candidato tolga pure anche il 250% dei finanziamenti ai “partigiani”, ma il risultato sarà sempre quello: come al solito, qualche momento di buon umore in questa povera Italia devastata. Grazie, candidato!